PD-Ssk: Gabrovec, lettera a Napolitano su schedario italiani
(ACON) Trieste, 30 ott - COM/AB - Nella nostra regione sono
numerose le associazioni che in vario modo lavorano per il
recupero della memoria storica e la ricostruzione di vicende
storiche, delle sorti dei militari e delle popolazioni nei
territori coinvolti dalla Grande guerra. Tra le attività più
importanti vi è sicuramente la compilazione dell'elenco dei
soldati che morirono indossando la divisa dell'esercito
austroungarico, che rimane tuttora ampiamente incompleto.
Ai fini di questo impegno sarebbe fondamentale poter accedere
allo "Schedario degli italiani delle nuove provincie già militari
nell'esercito austro-ungarico, morti in seguito alla guerra"
istituito negli anni '20-'30 del secolo scorso. Si tratta di un
documento, inizialmente custodito presso l'Ambasciata italiana a
Vienna, che venne utilizzato nel ventennio fascista per la
gestione delle pratiche di pensione che l'Italia riconosceva alle
vedove dei soldati austroungarici nativi delle terre divenute
italiane. Il documento è stato però segretato dalla politica di
propaganda di allora e tale sembra essere rimasto sino a oggi. A
nulla sono valse, infatti, le ricerche sinora intraprese per
avere in visione lo schedario, di cui non si ha neppure certezza
del luogo di conservazione.
Per questo motivo il consigliere regionale PD eletto nelle fila
della Slovenska skupnost Igor Gabrovec, vicepresidente del
Consiglio regionale del FVG, ha inviato una missiva al presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano per richiedere che il
documento venga rintracciato e ne venga resa possibile la
consultazione. L'intercessione della prima carica dello Stato -
scrive Gabrovec - permetterebbe di continuare con
l'importantissimo lavoro di ricerca teso a rendere giustizia agli
oltre 30.000 "nuovi italiani" morti con la divisa dell'esercito
austroungarico.
Quest'anno - conclude il consigliere della Slovenska skupnost -
ci accingiamo a commemorare i cento anni dalla Prima Guerra
mondiale. Questa ricorrenza va colta come un'occasione per aprire
una grande stagione di riflessione sulle contraddittorie vicende
delle sorti umane e in tal senso devono essere diretti anche gli
sforzi degli storici, degli enti e delle associazioni che in
vario modo studiano le vicende legate al conflitto che ha
cambiato le sorti del mondo intero.