SEL: Lauri, chiudere subito il Cie di Gradisca
(ACON) Trieste, 3 nov - COM/AB - "Quella degli ultimi mesi a
Gradisca è una vera e propria escalation, sta arrivando l'inverno
e il Centro non è più agibile, il Governo non continui a fare
finta di nulla e si decida finalmente a chiuderlo".
Lo ha dichiarato Giulio Lauri, capogruppo consiliare regionale di
Sinistra ecologia libertà, commentando le ennesime proteste
avvenute nelle scorse notti al Cie di Gradisca.
"A quanto si apprende, nessuna delle camerate adibite al
soggiorno dei trattenuti è più agibile, e la situazione rischia
di diventare ogni giorno più esplosiva e di peggiorare con
l'arrivo della pioggia e del freddo, perché le gabbie di sfogo
esterne presto saranno anch'esse meno utilizzabili: per quanto si
pensa di potere continuare questo braccio di ferro sulle
condizioni di vita e sui tempi di trattenimento all'interno del
Cie senza che nessuno si faccia di nuovo male? Non è evidente che
sicurezza e salute di tutti, lavoratori compresi, sono sempre
meno garantiti? Come si fa a ignorare un appello come quello del
presidente della Commissione parlamentare Manconi secondo cui i
diritti umani all'interno del centro non sono garantiti?"
"La Regione per parte sua si è espressa chiaramente: se a
Gradisca i diritti umani non vengono garantiti il centro va
chiuso, anche a legislazione vigente. E vanno garantite la salute
dei trattenuti e dei lavoratori, l'agibilità e l'abitabilità dei
locali, sulle quali la stessa Regione ha competenze che le
derivano dalle responsabilità in materia sanitaria ed edilizia.
Anche per questo lo Stato ci deve ascoltare - conclude Lauri - e
noi come Regione non dobbiamo avere timore a chiedere con forza
di essere ascoltati, anche a costo di aprire un confronto
istituzionale".