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Pdl: Novelli, visite fiscali nuovamente sospese dall'INPS

04.11.2013
10:37
(ACON) Trieste, 4 nov - COM/AB - "Altroché ridotte, dall' 1 ottobre scorso le visite mediche di controllo domiciliari ai lavoratori in malattia disposte d'ufficio ed effettuate dall'INPS sono state nuovamente sospese".

A sollevare il problema è il consigliere regionale del Pdl Roberto Novelli, che lo scorso maggio aveva presentato un'interpellanza sul tema. Nella seduta d'Aula di martedì scorso l'assessore Panariti aveva risposto che il direttore regionale dell'INPS aveva precisato che le visite fiscali non erano state sospese, ma ridotte a causa dei drastici tagli che l'INPS nazionale ha subito e che ammontano a 50 milioni di euro.

"Dopo il mio intervento dei giorno scorsi - rileva Novelli - sono stato contattato da alcuni medici fiscali che mi hanno spiegato come stanno realmente cose, sia riguardo alla loro situazione lavorativa, sia sulle visite fiscali. Ricordo che sono circa una quarantina i medici fiscali in FVG interessati dai tagli dell'INPS, con un'età media intorno ai cinquant'anni e che svolgono questa attività in modo prevalente".

"Da un giorno all'altro questi medici hanno visto una drastica riduzione delle loro ore di lavoro: sono passati, infatti, da una media di 130-150 visite nel mese di aprile a 7 nel mese di maggio. E non è andata meglio nei mesi successivi, in quanto le visite totali assegnate per circa sono state 30-40, da suddividere tra tutti i medici".

"Ora - prosegue l'esponente del Pdl - da quanto si può evincere dalle circolari, dopo aver sospeso le visite l' 1 maggio e averle poi riattivate, seppur in forma ridotta, in luglio, agosto e settembre, l' 1 ottobre scorso l'INPS ha nuovamente sospeso le visite mediche di controllo disposte d'ufficio a tempo indeterminato a livello nazionale, a seguito della legge 228/2012 che ha imposto agli Enti nazionali di previdenza e assistenza sociale pubblici interventi di razionalizzazione per la riduzione delle proprie spese in ottica di spending review".

"In pratica - conclude Novelli - restano quindi attive soltanto le visite mediche richieste dai datori di lavoro. Una situazione sulla quale andrebbe fatta chiarezza una volte per tutte, anche perché ridurre le visite fiscali significa inevitabilmente un minor controllo e la possibilità che gli assenteismi, anche ingiustificati, aumentino con conseguenti maggiori costi a carico dello Stato. Senza dimenticare la situazione dei medici fiscali che rischiano di rimanere senza lavoro".