Pdl: Novelli, visite fiscali nuovamente sospese dall'INPS
(ACON) Trieste, 4 nov - COM/AB - "Altroché ridotte, dall' 1
ottobre scorso le visite mediche di controllo domiciliari ai
lavoratori in malattia disposte d'ufficio ed effettuate dall'INPS
sono state nuovamente sospese".
A sollevare il problema è il consigliere regionale del Pdl
Roberto Novelli, che lo scorso maggio aveva presentato
un'interpellanza sul tema. Nella seduta d'Aula di martedì scorso
l'assessore Panariti aveva risposto che il direttore regionale
dell'INPS aveva precisato che le visite fiscali non erano state
sospese, ma ridotte a causa dei drastici tagli che l'INPS
nazionale ha subito e che ammontano a 50 milioni di euro.
"Dopo il mio intervento dei giorno scorsi - rileva Novelli - sono
stato contattato da alcuni medici fiscali che mi hanno spiegato
come stanno realmente cose, sia riguardo alla loro situazione
lavorativa, sia sulle visite fiscali. Ricordo che sono circa una
quarantina i medici fiscali in FVG interessati dai tagli
dell'INPS, con un'età media intorno ai cinquant'anni e che
svolgono questa attività in modo prevalente".
"Da un giorno all'altro questi medici hanno visto una drastica
riduzione delle loro ore di lavoro: sono passati, infatti, da una
media di 130-150 visite nel mese di aprile a 7 nel mese di
maggio. E non è andata meglio nei mesi successivi, in quanto le
visite totali assegnate per circa sono state 30-40, da
suddividere tra tutti i medici".
"Ora - prosegue l'esponente del Pdl - da quanto si può evincere
dalle circolari, dopo aver sospeso le visite l' 1 maggio e averle
poi riattivate, seppur in forma ridotta, in luglio, agosto e
settembre, l' 1 ottobre scorso l'INPS ha nuovamente sospeso le
visite mediche di controllo disposte d'ufficio a tempo
indeterminato a livello nazionale, a seguito della legge 228/2012
che ha imposto agli Enti nazionali di previdenza e assistenza
sociale pubblici interventi di razionalizzazione per la riduzione
delle proprie spese in ottica di spending review".
"In pratica - conclude Novelli - restano quindi attive soltanto
le visite mediche richieste dai datori di lavoro. Una situazione
sulla quale andrebbe fatta chiarezza una volte per tutte, anche
perché ridurre le visite fiscali significa inevitabilmente un
minor controllo e la possibilità che gli assenteismi, anche
ingiustificati, aumentino con conseguenti maggiori costi a carico
dello Stato. Senza dimenticare la situazione dei medici fiscali
che rischiano di rimanere senza lavoro".