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Pdl: Novelli, chiude CIE, vittoria immigrati che cercano disordini

05.11.2013
12:34
(ACON) Trieste, 5 nov - COM/MPB - "Il CIE di Gradisca sta per essere sgomberato. Complimenti al centrosinistra e a quelle associazioni che si schierano a difesa dei diritti umanitari che (secondo loro) sono stati continuamente calpestati all'interno del centro di detenzione".

Così il consigliere regionale del Pdl Roberto Novelli commenta la decisione del Viminale di sgomberare il CIE di Gradisca.

"Che i detenuti ospitati all'interno del CIE (ricordo ancora una volta, per il 97% con precedenti penali e in attesa di espulsione) siano trasferiti - rileva Novelli - è certamente una buona notizia. Questo significa, infatti, la fine di tafferugli e scontri, che gli abitanti di Gradisca e dei dintorni non dovranno più preoccuparsi di incontrare qualche evaso, magari pericoloso, e che le Forze dell'Ordine potranno essere impiegate sul territorio.

"Ma c'è anche l'altro lato della medaglia. Non è ammissibile e accettabile che lo Stato abbia ceduto alle pretese di alcuni immigrati che negli ultimi mesi non hanno fatto altro che alzare il livello dello scontro per ottenere proprio un trasferimento. E lo hanno fatto appiccando incendi e bruciando le coperte (proprio quelle coperte di cui nei giorni scorsi lamentavano la mancanza), hanno distrutto i servizi igienici, per non parlare di tutti le offese e vessazioni (anche fisiche) che hanno dovuto subire le Forze dell'Ordine che operano all'interno.

"In tutto questo, naturalmente - prosegue l'esponente del Pdl - le associazioni per i diritti umanitari (che, guarda caso, fanno riferimento all'estrema sinistra) hanno continuato a parlare di pestaggi da parte degli agenti, di trattamenti vergognosi, di condizioni di vita disumane, offendendo ripetutamente l'operato non solo delle Forze dell'ordine, ma anche di istituzioni cardine del nostro Paese come Prefettura e Questura.

"Complimenti, perché alla fine di questa vicenda - conclude Novelli - hanno vinto loro e quegli immigrati che hanno soltanto cercato di creare disordini per riuscire a evadere ed evitare, così, l'espulsione".