Pdl: Novelli, chiude CIE, vittoria immigrati che cercano disordini
(ACON) Trieste, 5 nov - COM/MPB - "Il CIE di Gradisca sta per
essere sgomberato. Complimenti al centrosinistra e a quelle
associazioni che si schierano a difesa dei diritti umanitari che
(secondo loro) sono stati continuamente calpestati all'interno
del centro di detenzione".
Così il consigliere regionale del Pdl Roberto Novelli commenta la
decisione del Viminale di sgomberare il CIE di Gradisca.
"Che i detenuti ospitati all'interno del CIE (ricordo ancora una
volta, per il 97% con precedenti penali e in attesa di
espulsione) siano trasferiti - rileva Novelli - è certamente una
buona notizia. Questo significa, infatti, la fine di tafferugli e
scontri, che gli abitanti di Gradisca e dei dintorni non dovranno
più preoccuparsi di incontrare qualche evaso, magari pericoloso,
e che le Forze dell'Ordine potranno essere impiegate sul
territorio.
"Ma c'è anche l'altro lato della medaglia. Non è ammissibile e
accettabile che lo Stato abbia ceduto alle pretese di alcuni
immigrati che negli ultimi mesi non hanno fatto altro che alzare
il livello dello scontro per ottenere proprio un trasferimento. E
lo hanno fatto appiccando incendi e bruciando le coperte (proprio
quelle coperte di cui nei giorni scorsi lamentavano la mancanza),
hanno distrutto i servizi igienici, per non parlare di tutti le
offese e vessazioni (anche fisiche) che hanno dovuto subire le
Forze dell'Ordine che operano all'interno.
"In tutto questo, naturalmente - prosegue l'esponente del Pdl -
le associazioni per i diritti umanitari (che, guarda caso, fanno
riferimento all'estrema sinistra) hanno continuato a parlare di
pestaggi da parte degli agenti, di trattamenti vergognosi, di
condizioni di vita disumane, offendendo ripetutamente l'operato
non solo delle Forze dell'ordine, ma anche di istituzioni cardine
del nostro Paese come Prefettura e Questura.
"Complimenti, perché alla fine di questa vicenda - conclude
Novelli - hanno vinto loro e quegli immigrati che hanno soltanto
cercato di creare disordini per riuscire a evadere ed evitare,
così, l'espulsione".