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SEL: Lauri, sgombero CIE atto di civiltà, FVG terra di accoglienza

06.11.2013
11:57
(ACON) Trieste, 6 nov - COM/MPB - "Lo sgombero del CIE di Gradisca deciso dal dipartimento per le Libertà civili e l'immigrazione del ministero dell'Interno è un atto di civiltà, e accoglie le richieste della Regione Friuli Venezia Giulia, che ora può mettersi al lavoro per tornare a essere una terra di accoglienza e un laboratorio di convivenza".

Lo dichiara Giulio Lauri, capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà al Consiglio regionale, commentando lo sgombero del CIE di Gradisca.

"Lo sgombero avviene alla fine di molti mesi di dure proteste, in cui tutti i soggetti coinvolti hanno subito gravi rischi per la propria sicurezza e la propria salute, a cominciare dal ragazzo caduto dal tetto e in fin di vita da agosto. Non si contavano più gli episodi di autolesionismo, le richieste inascoltate di cure mediche, i tentativi di fuga o quelli per poter essere trasferiti in carcere pur di non restare all'interno del CIE. Uno spazio in cui non sono stati garantiti pienamente i diritti umani, come ha denunciato la Commissione parlamentare presieduta dal Senatore Manconi.

"Il nostro auspicio e la nostra richiesta è che il CIE di Gradisca venga svuotato completamente e che non venga più riaperto. La Regione ha chiesto al Governo di riformare tutto il sistema delle espulsioni e dei trattenimenti, abolendo il reato di immigrazione clandestina: non c'è progetto di ristrutturazione di quello spazio che possa rendere più umano un luogo concepito come e peggio di un carcere, in cui di fatto si è detenuti per 18 mesi pur essendo in regola con la giustizia così come è avvenuto a Gradisca.

"Su questo la destra fa disinformazione - conclude Lauri - perché chi dei trattenuti aveva commesso dei reati stava a Gradisca solo perché aveva scontato prima interamente la propria pena dentro un carcere".