M5S: incontri NO TAV, domani a Monfalcone e sabato a Pordenone
(ACON) Trieste, 7 nov - COM/AB - Il Gruppo consiliare regionale
del MoVimento 5 Stelle propone due incontri per sensibilizzare la
cittadinanza sul tema della TAV che si terranno domani (venerdì 8
novembre) a Monfalcone alle 21.00 al Palazzetto Veneto via
Sant'Ambrogio 12, e sabato pomeriggio (9 novembre) a Pordenone,
alle 17.00, all'Auditorium di via Roma.
In entrambi gli incontri interverranno il consigliere regionale
del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo, il deputato M5S Ivan Della
Valle e l'esperto NO TAV Val di Susa Luca Carabetta.
Troppo spesso si parla di questo progetto in maniera superficiale
e si preferisce bollare i comitati NoTav come eversivi, senza
ascoltare mai le vere ragioni della protesta, i motivi per cui ci
si definisce contrari all'opera, gli scenari futuri nel caso in
cui il progetto preliminare venisse approvato e soprattutto le
proposte alternative che vengono avanzate dai territori. Infatti,
cosa di cui ci si dimentica spesso, i primi a esser contrari a
questo progetto faraonico sono gli amministratori locali, i
sindaci, i presidenti di Provincia, che anche in Friuli Venezia
Giulia stanno affrontando questa battaglia.
Di questo parleranno i consiglieri regionali del MoVimento 5
Stelle e il deputato del MoVimento Ivan della Valle, piemontese
che da anni segue gli sviluppi della TAV e che porterà la sua
testimonianza di quanto è accaduto e accade tuttora in Val di
Susa dove, solo la scorsa settimana, è stato dato fuoco a un
presidio degli attivisti NoTav.
Con una mozione presentata in Consiglio regionale del Friuli
Venezia Giulia, i pentastellati hanno chiesto che venga rivisto
l'intero progetto fino a Trieste, per dare voce ai sindaci dei
territori interessati che hanno espresso parere negativo
all'opera. Non ci sono motivazioni valide per sostenere la
necessità di un'opera da 7,4 miliardi di euro (preventivati),
considerato anche il trend negativo del traffico merci che
riguarda la nostra regione, che negli ultimi due anni ha sempre
visto cali del 5%.
Grazie a questo progetto i nostri territori verranno devastati da
cantieri di durata decennale (il primo treno sulla nuova linea
riuscirà a transitare da Trieste a Venezia nel 2045, se tutto va
bene), con gravi danni causati dall'aumento del traffico dei Tir,
spesso costretti a circolare nelle stradine dei nostri paesi, con
frequenze altissime, contribuendo a peggiorare una già critica
qualità dell'aria, che difficilmente potranno esser mitigate con
il vil denaro.
Inquinamento, maggiori costi, rischi per la salute (pensiamo alle
falde acquifere che rischiano di essere contaminate per l'uso di
materiali tossici nella costruzione delle gallerie), è questo il
futuro che vogliamo per i nostri figli?
Infine, sarà l'occasione per spiegare ai cittadini che questa
nuova linea non porterà alcun beneficio al traffico passeggeri
della nostra regione e ai pendolari, che continuano a
fronteggiare tagli e treni inadeguati perché si punta tutto sulla
costruzione di opere come queste che serviranno quasi
esclusivamente al trasporto di merci. La nuova linea non avrà
nulla a che vedere con quella che collega Roma e Milano in meno
di tre ore. Continueremo a non avere i Frecciarossa in questa
regione, neppure dopo aver speso oltre 7 miliardi di euro.