SEL:Lauri,chiusura CIE,ora pensare ai lavoratori delle cooperative
(ACON) Trieste, 8 nov - COM/MPB - "Il CIE di Gradisca è
completamente inagibile, e dopo averlo visto si fa fatica a
capire come nella zona rossa rimanga una capienza di 18 posti:
noi non abbiamo visto alcun ambiente in cui la permanenza di
esseri umani possa avvenire in condizioni igienico - sanitarie e,
più in generale, di civiltà adeguate a garantire i più elementari
diritti umani".
Lo ha dichiarato Giulio Lauri, capogruppo di Sinistra ecologia
libertà al Consiglio regionale, a conclusione della visita al CIE
di Gradisca effettuata oggi assieme ai consiglieri Silvana
Cremaschi e Diego Moretti del Partito democratico. La visita era
programmata da diversi giorni, cioè all'inizio delle ultime
proteste, ed è stata effettuata ugualmente anche dopo la
decisione di svuotare il CIE.
"Abbiamo voluto verificare direttamente le condizioni del CIE,
che ci sembravano gravissime già nei mesi scorsi: al di là dei
danni contingenti collegati alle ultime proteste, che sono
ingenti, la mia impressione è quella di un luogo non riformabile
in quanto costruito con criteri peggiori di un carcere e quindi
intrinsecamente incompatibile con il rispetto della dignità
umana.Ci auguriamo che nel Governo nessuno pensi che basti dargli
una riverniciata o ristrutturarlo per poi riaprirlo.
"È chiaro però che ora si apre e va affrontato il problema del
futuro dei lavoratori delle cooperative - conclude Lauri -. Lo
Stato oltre a pagarli deve rispettare integralmente il contenuto
di contratti e convenzioni e non deve lasciarli in strada:
nessuno, infatti, può permettersi di usarli come alibi per
continuare a tenere aperti i CIE in questo paese".