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SEL:Lauri,chiusura CIE,ora pensare ai lavoratori delle cooperative

08.11.2013
16:36
(ACON) Trieste, 8 nov - COM/MPB - "Il CIE di Gradisca è completamente inagibile, e dopo averlo visto si fa fatica a capire come nella zona rossa rimanga una capienza di 18 posti: noi non abbiamo visto alcun ambiente in cui la permanenza di esseri umani possa avvenire in condizioni igienico - sanitarie e, più in generale, di civiltà adeguate a garantire i più elementari diritti umani".

Lo ha dichiarato Giulio Lauri, capogruppo di Sinistra ecologia libertà al Consiglio regionale, a conclusione della visita al CIE di Gradisca effettuata oggi assieme ai consiglieri Silvana Cremaschi e Diego Moretti del Partito democratico. La visita era programmata da diversi giorni, cioè all'inizio delle ultime proteste, ed è stata effettuata ugualmente anche dopo la decisione di svuotare il CIE.

"Abbiamo voluto verificare direttamente le condizioni del CIE, che ci sembravano gravissime già nei mesi scorsi: al di là dei danni contingenti collegati alle ultime proteste, che sono ingenti, la mia impressione è quella di un luogo non riformabile in quanto costruito con criteri peggiori di un carcere e quindi intrinsecamente incompatibile con il rispetto della dignità umana.Ci auguriamo che nel Governo nessuno pensi che basti dargli una riverniciata o ristrutturarlo per poi riaprirlo.

"È chiaro però che ora si apre e va affrontato il problema del futuro dei lavoratori delle cooperative - conclude Lauri -. Lo Stato oltre a pagarli deve rispettare integralmente il contenuto di contratti e convenzioni e non deve lasciarli in strada: nessuno, infatti, può permettersi di usarli come alibi per continuare a tenere aperti i CIE in questo paese".