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Pdl: Novelli, spending review e costi degli Sportelli bilingui

13.11.2013
12:25
(ACON) Trieste, 13 nov - COM/MPB - "La decisione dell'Ufficio di presidenza sul servizio di traduzione durante i lavori del Consiglio regionale dimostra ancora una volta che in Friuli Venezia Giulia esistono minoranze di serie A e minoranze di serie B. E la questione è molto più ampia, tanto che ho deciso di ripresentare un'interrogazione (alla quale non avevo mai ricevuto risposta) sui costi e la fruizione degli Sportelli bilingui sloveni nei Comuni della provincia di Udine".

Ad affermarlo è il consigliere regionale del Pdl Roberto Novelli a seguito della decisione dell'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale di fornire il servizio di traduzione della lingua friulana in Aula soltanto a chiamata, mentre per la lingua slovena sarà regolarmente presente un interprete durante tutte le sedute.

"Preciso subito - rileva Novelli - che nessuno vuole mettere in discussione l'importanza del taglio delle spese: affidando il servizio a chiamata all'ARLeF si andrebbe infatti a risparmiare una somma importante. La questione però si pone su un piano diverso: perché si è scelto il servizio a chiamata solo per il friulano? Soltanto perché vi è un'Agenzia, l'ARLeF, che già giustamente riceve contributi dalla Regione e che dovrebbe svolgere anche questo servizio? Allora, se si voleva risparmiare, perché non istituirlo direttamente sia per lo sloveno che per il friulano? E se proprio si vuole azzerare la spesa, perché i consiglieri non si auto-traducono, come faceva il consigliere Baritussio con il tedesco, che non ha mai avuto un servizio di traduzione, nonostante sia una lingua storica tutelata dalla legge 482/1999?"

"Visto che proprio si vuole porre in primo piano la questione dei risparmi anche in materia di minoranze linguistiche, ho deciso di ripresentare l'interrogazione nella quale chiedevo alla Giunta regionale di accertare la reale utilità degli Sportelli bilingui nei Comuni montani della Provincia di Udine, anche alla luce dei contributi concessi per il funzionamento delle strutture e alla recente attivazione di uno Sportello bilingue anche a Cividale del Friuli - (servizio svolto a titolo gratuito dal Circolo di cultura slovena Ivan Trinko che, però, riceve pur sempre contributi pubblici) - dove non esiste una minoranza slovena tradizionalmente presente, anche se qualcuno vorrebbe far credere il contrario".

"Con l'approvazione delle leggi nazionali 482/1999 e 38/2001 - prosegue l'esponente del Pdl - molti Comuni della provincia di Udine sono stati inseriti nell'elenco di Enti ai quali si applica la tutela della minoranza slovena. Ciò è avvenuto contro il parere della stragrande maggioranza della popolazione locale, che denuncia l'insufficienza delle risorse disponibili per la normale amministrazione dei territori. E la situazione si è fatta ancora più difficile in un momento di grave crisi economica e internazionale".

"In un quadro che non si presenta certo roseo, molti cittadini di questi Comuni lamentano l'increscioso sperpero di denaro pubblico che deriva dall'assegnazione di contributi per i cosiddetti Sportelli ilingui, la cui reale utilità - conclude Novelli - sfugge sia ai residenti che agli stessi amministratori locali e che non sembra comunque corrispondere al criterio di congruità stabilito dalla stessa legge 482/99".