Pdl: Novelli, spending review e costi degli Sportelli bilingui
(ACON) Trieste, 13 nov - COM/MPB - "La decisione dell'Ufficio
di presidenza sul servizio di traduzione durante i lavori del
Consiglio regionale dimostra ancora una volta che in Friuli
Venezia Giulia esistono minoranze di serie A e minoranze di serie
B. E la questione è molto più ampia, tanto che ho deciso di
ripresentare un'interrogazione (alla quale non avevo mai ricevuto
risposta) sui costi e la fruizione degli Sportelli bilingui
sloveni nei Comuni della provincia di Udine".
Ad affermarlo è il consigliere regionale del Pdl Roberto Novelli
a seguito della decisione dell'Ufficio di presidenza del
Consiglio regionale di fornire il servizio di traduzione della
lingua friulana in Aula soltanto a chiamata, mentre per la lingua
slovena sarà regolarmente presente un interprete durante tutte le
sedute.
"Preciso subito - rileva Novelli - che nessuno vuole mettere in
discussione l'importanza del taglio delle spese: affidando il
servizio a chiamata all'ARLeF si andrebbe infatti a risparmiare
una somma importante. La questione però si pone su un piano
diverso: perché si è scelto il servizio a chiamata solo per il
friulano? Soltanto perché vi è un'Agenzia, l'ARLeF, che già
giustamente riceve contributi dalla Regione e che dovrebbe
svolgere anche questo servizio? Allora, se si voleva risparmiare,
perché non istituirlo direttamente sia per lo sloveno che per il
friulano? E se proprio si vuole azzerare la spesa, perché i
consiglieri non si auto-traducono, come faceva il consigliere
Baritussio con il tedesco, che non ha mai avuto un servizio di
traduzione, nonostante sia una lingua storica tutelata dalla
legge 482/1999?"
"Visto che proprio si vuole porre in primo piano la questione dei
risparmi anche in materia di minoranze linguistiche, ho deciso di
ripresentare l'interrogazione nella quale chiedevo alla Giunta
regionale di accertare la reale utilità degli Sportelli bilingui
nei Comuni montani della Provincia di Udine, anche alla luce dei
contributi concessi per il funzionamento delle strutture e alla
recente attivazione di uno Sportello bilingue anche a Cividale
del Friuli - (servizio svolto a titolo gratuito dal Circolo di
cultura slovena Ivan Trinko che, però, riceve pur sempre
contributi pubblici) - dove non esiste una minoranza slovena
tradizionalmente presente, anche se qualcuno vorrebbe far credere
il contrario".
"Con l'approvazione delle leggi nazionali 482/1999 e 38/2001 -
prosegue l'esponente del Pdl - molti Comuni della provincia di
Udine sono stati inseriti nell'elenco di Enti ai quali si applica
la tutela della minoranza slovena. Ciò è avvenuto contro il
parere della stragrande maggioranza della popolazione locale, che
denuncia l'insufficienza delle risorse disponibili per la normale
amministrazione dei territori. E la situazione si è fatta ancora
più difficile in un momento di grave crisi economica e
internazionale".
"In un quadro che non si presenta certo roseo, molti cittadini di
questi Comuni lamentano l'increscioso sperpero di denaro pubblico
che deriva dall'assegnazione di contributi per i cosiddetti
Sportelli ilingui, la cui reale utilità - conclude Novelli -
sfugge sia ai residenti che agli stessi amministratori locali e
che non sembra comunque corrispondere al criterio di congruità
stabilito dalla stessa legge 482/99".