PD:Boem, riforma Ater, ripartire dalle risposte alle famiglie
(ACON) Trieste, 15 nov - COM/MPB - "La Regione deve attrezzarsi
per dare una risposta complessiva alle nuove esigenze abitative:
ripensare l'assetto istituzionale dell'Ater è solo uno degli
elementi che contraddistinguerà il percorso che l'amministrazione
dovrà fare per occuparsi del tema "casa" a 360 gradi.
Soprattutto, il raccordo delle politiche abitative con le
politiche di intervento sociale dei Comuni".
Parte da qui il lavoro della IV Commissione, presieduta da
Vittorino Boem (PD), per dare vita alla nuova legge per la
riforma delle Ater che verrà votata dal Consiglio regionale il
prossimo mercoledì 20 novembre. Dal ddl 22, presentato lo scorso
30 ottobre dalla Giunta, "Norme in materia di riassetto
istituzionale delle ATER e principi in materia di politiche
abitative" si arriverà a un testo che, spiega Boem, "introdurrà
fondamentalmente due novità: innanzitutto la Regione si darà una
politica unitaria sulla casa, il che vuol dire che ci sarà
convergenza tra Politiche abitative e politiche sociali. Questo
permetterà di seguire le famiglie anche dopo l'assegnazione di un
alloggio. In sostanza, la politica della casa non si deve
esaurire con l'Ater".
In secondo luogo, continua Boem che sarà relatore di maggioranza
in Aula, "verrà istituita la commissione regionale per le
Politiche socio-abitative, composta dall'assessore alle
Infrastrutture e da quello alle Politiche sociali, i due
rispettivi direttori, il presidente della IV Commissione e cinque
delegati dalla Conferenza Permanente per la programmazione
Sociosanitaria, che avrà il compito di elaborare risposte
organiche sul settore e, assieme alle Ater, di ripensare il loro
assetto istituzionale".
"Non si butta via il lavoro della riforma precedente - chiarisce
Boem - ma si evidenziano alcuni elementi critici: l'applicazione
della vecchia riforma non era percorribile, non sarebbe riuscita
a produrre risultati già dal primo gennaio 2014. In questo modo,
attraverso la commissione si crea un percorso per una modifica
graduale".
Le Ater avranno un regime transitorio in cui i CDA saranno
sostituiti da 5 Amministratori unici e i vari collegi sindacali
da un unico collegio di revisori per tutte e 5 le aziende.