News


Pdl: Ziberna, sostenere le donne anche nel parto domiciliare

17.11.2013
15:26
(ACON) Trieste, 17 nov - COM/AB - "Consentire a ogni donna di scegliere il luogo più idoneo e confacente alle proprie necessità per partorire, a domicilio, in casa di maternità o in ospedale, purché siano garantite condizioni igienico-sanitarie di assoluta sicurezza".

E' questo il contenuto della mozione "Sulla necessità di sostenere la donna nel parto anche a domicilio" presentata dal vicecapogruppo Pdl in Consiglio regionale Rodolfo Ziberna (primo firmatario) e sottoscritta anche dai colleghi Ilaria Dal Zovo (M5S) e Elio De Anna (GM).

"Il Sistema sanitario nazionale - rileva Ziberna - garantisce a ogni donna in stato di gravidanza il diritto a prestazioni sanitarie gratuite e a prestazioni specialistiche in esenzione. Garanzia che non viene però estesa alle donne che partoriscono a domicilio, che si trovano costrette a pagare di tasca propria un'ostetrica libera professionista, non potendo usufruire dell'assistenza sanitaria gratuita come se si fossero recate in ospedale".

"A ben guardare, questo è controsenso, visto che l'assistenza domiciliare a parti fisiologici non presenta rischi aggiuntivi rispetto all'assistenza negli ospedali e, inoltre, solleva le Aziende sanitarie da gran parte delle spese, in particolare da quelle relative alla degenza che, da sole, si aggirano in media sui 600 euro al giorno. Un parto fisiologico senza complicazioni ha un costo non superiore ai 1.500 euro, a fronte dei 2.500-3.000 del parto operativo, ai quali si aggiungono appunto i costi di degenza".

"Alcune Regioni - prosegue l'esponente del Pdl - hanno ben pensato di prevedere un piano di assistenza domiciliare a carico delle Aziende sanitarie o, comunque, il rimborso delle spese per l'assistenza ostetrica domiciliare quando effettuata da libere professioniste. Si tratta di Piemonte, Marche, Emilia Romagna, Lazio e della Provincia Autonoma di Trento. Il primo esempio di assistenza al parto domiciliare è stato il Servizio parto a domicilio dell'Ospedale S. Anna di Torino, istituito sulla base di una normativa della Regione Piemonte. Anche in Emilia Romagna i consultori di Bologna, Reggio Emilia e Modena hanno attivato il medesimo servizio da parte delle ostetriche dei consultori stessi, adeguatamente formate".

"In FVG, invece, questo servizio non esiste, come non vi è la possibilità da parte delle ostetriche libere professioniste di usufruire dei Certificati di assistenza al parto - CeDAP (strumenti statistici valutati dall'ISTAT) e, pertanto, non siamo neanche in grado di conoscere il numero reale di parti che attualmente hanno già luogo a domicilio".

"A partire dal Piano sanitario nazionale 2011-2013 - afferma ancora Ziberna - è necessario garantire cure non invasive alle gravidanze fisiologiche e un'adeguata identificazione e monitoraggio delle gravidanze a rischio. Misura che determina la prescrizione delle analisi per la gravidanza a basso rischio direttamente da parte dell'ostetrica".

"In quest'ottica - conclude Ziberna - sarebbe opportuno che il FVG emanasse un provvedimento legislativo o un atto di indirizzo della Giunta per istituire, nell'ambito della medicina del territorio, il servizio di parto a domicilio, o almeno a garantire il rimborso delle spese sostenute per lo stesso".