PD: Boem, riforma Ater, si riparte dalle risposte alle famiglie
(ACON) Trieste, 20 nov - COM/MPB - "I risparmi che si
otterranno con questa riforma saranno di certo superiori a quelli
ipotizzati con quella precedente, che si basava quasi
esclusivamente su pensionamenti non sostituiti. E non ci sarà
alcun ritardo che frenerà la riforma delle Ater in quanto il
lavoro terrà comunque conto dei dati raccolti nel piano di
fusione predisposto dall'attuale CdA. Con il nuovo percorso
proposto la Regione si assumerà in prima persona la conduzione
della riforma, che darà una risposta complessiva alle nuove
esigenze abitative e non solo alla governance delle Ater".
Il presidente della IV Commissione del Consiglio regionale
Vittorino Boem (PD) respinge gli attacchi e garantisce che "non
solo si farà un passo in avanti, ma grazie a questa riforma si
daranno risposte alle nuove esigenze dei cittadini e delle
famiglie. Ripensare l'assetto istituzionale dell'Ater - continua
Boem - è solo uno degli elementi che contraddistinguerà il
percorso che l'amministrazione dovrà fare per occuparsi del tema
casa a 360 gradi. Soprattutto, il raccordo delle politiche
abitative con le politiche di intervento sociale dei Comuni".
"Dal disegno di legge 22 in materia di riassetto istituzionale
delle Ater - spiega Boem, che sarà relatore di maggioranza per
l'Aula - si arriverà a un testo che introdurrà fondamentalmente
due novità: la Regione si darà una politica unitaria sulla casa,
il che vuol dire che ci sarà convergenza tra politiche abitative
e politiche sociali, perché la politica della casa non si deve
esaurire con gli interventi dell'Ater; in secondo luogo verrà
istituita la Commissione per le Politiche socio abitative,
costituita dall'assessore alle infrastrutture e quello alle
politiche sociali, i due rispettivi direttori, il presidente
della IV Commissione e cinque delegati dalla Conferenza
permanente per la programmazione sociosanitaria, che avrà il
compito di elaborare risposte organiche sul settore e, assieme
alle Ater, di ripensare il loro assetto istituzionale".
"Non si butta via il lavoro della riforma precedente - chiarisce
Boem - ma si evidenziano alcuni elementi critici: l'applicazione
della vecchia riforma non era percorribile, non sarebbe riuscita
a produrre risultati già dal primo gennaio 2014. In questo modo,
attraverso la fase di convergenza si crea un percorso per una
modifica progressiva e vincolante da realizzarsi con convenzioni
obbligatorie tra le Ater del sistema regionale. Le Ater avranno
un regime transitorio di massimo 18 mesi in cui i cda saranno
sostituiti da 5 amministratori unici, e i vari collegi sindacali
da un unico collegio di revisori per tutte e 5 le aziende con un
risparmio di circa 70.000 euro".