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GM: Tondo, riforma Ater porterà a divisioni territoriali

21.11.2013
19:48
(ACON) Trieste, 21 nov - COM/AB - "Una riforma che fa un passo indietro e che porta soltanto a incentivare le divisioni territoriali e dei servizi, senza contare l'evidente aumento dei costi".

Così il presidente della coalizione di centrodestra Renzo Tondo è intervenuto nell'ambito della discussione del disegno di legge per il riassetto istituzionale delle Ater.

"La riforma delle Ater che è stata approvata dalla Giunta che ho avuto l'onore di presiedere - ha rilevato Tondo - magari non era perfetta, però tendeva a dare risposte a tutto il territorio in maniera omogenea. Una riforma che andava nella direzione di comprendere che in un grave momento di difficoltà economica, c'erano alcune spese eccessive che non ci potevamo più permettere e che potevano essere tagliate".

"In quest'ottica decidemmo di abrogare la figura del Difensore civico regionale e abbiamo deciso che il presidente del Consiglio diventasse anche il Garante dei minori, per non creare poltrone inutili e raddoppiare le spese. Sono passati cinque anni e nessuno si è accorto della mancanza di queste figure (tranne ovviamente i diretti interessati che non percepiscono più lo stipendio). Mi sono battuto contro l'istituzione della Provincia di Tolmezzo in un momento in cui tutti parlavano della necessità della cosiddetta quinta stella. Ora, invece, tutti sono contro le Province, perché costano. Un controsenso: superiamo le Province e torniamo a 5 Ater?"

"La razionalizzazione della spesa è importante, non perché si vuole risparmiare - ha proseguito Tondo - ma per liberare risorse, per fare in modo che le cose superflue possano essere messe da parte. Su questa logica il 27 settembre 2011 ho fatto alcuni importanti ragionamenti che sono, poi, anche stati attuati: riduzione dei consiglieri regionali (unica Regione in Italia), riduzione degli assessori (la giunta Tondo alla fine ne aveva 8, mentre oggi il PD ne vuole aggiungere ancora uno), riduzione delle segreterie degli assessori, riforma sanitaria che riduceva il numero delle Aziende sanitarie, soppressione dell'Agenzia del lavoro, cancellazione della Società per la gestione degli immobili, dell'Autorità di bacino, dell'Azienda speciale di Villa Manin, riduzione dei Consorzi bonifiche montane da 5 a 1, riduzione delle Ater da 5 a 1. La politica in questo è certamente in forte ritardo, ma viene da chiedersi: gli altri come sono? Le Camere di commercio, gli Enti fiera, i Confidi e gli altri Consorzi che spesso ci fanno da censori, hanno mai pensato, ad esempio, di unificarsi?"

"Il problema non è solo economico, perché è anche nostro dovere fare in modo che questa regione diventi sempre più omogenea dal punto di vista territoriale e dei servizi, che il cittadino di Pesaris sia uguale a quello di Trieste. In questo senso - conclude Tondo - la riforma di questa maggioranza fa un passo indietro, e si torna verso una visione particolaristica della regione, e lo si fa con atti poco nobili, ovvero confermando solo quei direttori che hanno la targa del centrosinistra. Una dimostrazione del modo di governare di questa Giunta".