M5S: Bianchi, no indagati a capo delle partecipate regionali
(ACON) Trieste, 26 nov - COM/MPB - "E questo sarebbe il
cambiamento? Non sono bastati alla presidente Serracchiani gli
indagati prima candidati e poi eletti in Consiglio regionale?
Adesso vuole estendere anche alle partecipate questo malcostume?
Certo, un'indagine non è un giudizio di colpevolezza, ma è
sicuramente fonte di distrazione non da poco per chi è chiamato a
rivestire un incarico di grande responsabilità".
La capogruppo in Consiglio regionale del MoVimento 5 Stelle Elena
Bianchi commenta così le voci riguardanti i futuri vertici delle
partecipate regionali.
"Assistiamo increduli alla processione di nomi dei dirigenti, dei
manager, degli amministratori e persino dei sindaci che sono
sempre gli stessi: un gioco di scacchi dove lo scopo non è
vincere, ma solamente muovere gli stessi pezzi all'infinito, su
una scacchiera fatta di interessi e di giochi da reggere.
"La nostra posizione sulle partecipate che sono pozzi senza
fondo, rimane sempre la stessa, ma nulla si muove - spiega
Bianchi. I 400 milioni di sofferenze di Mediocredito, tanto per
fare un esempio, sono una voragine che la Regione non può
permettersi di coprire. Il coraggio delle decisioni è l'unica
strada possibile per questa Giunta. Questo sarebbe il momento
giusto per le scelte di vero cambiamento visto che le elezioni
regionali sono molto lontane.
"Se invece la nostra Regione è in grado di produrre solamente i
soliti 4 o 5 nomi che ciclicamente si ripetono, è evidente -
attacca la capogruppo M5S - che i politici di professione non
sono stati (e non sono) capaci di attuare politiche in grado di
sviluppare la capacità imprenditoriale/manageriale dei giovani,
preoccupati come sono sempre, e solamente, di conservare la
propria poltrona.
"Prendere atto del fallimento di una intera classe dirigente
regionale sarebbe il primo passo per una rinascita di questa
Regione. Nemmeno gli industriali hanno avuto il coraggio di
intraprendere questa strada, inserendo nel balletto dei nomi
sempre gli stessi personaggi. Non importa se le aziende sono
oggetto d'indagine - conclude Bianchi - bisogna perpetuare la
specie".