M5S: Dal Zovo, monitorare le grotte, bonificare quelle inquinate
(ACON) Trieste, 27 nov - COM/AB - Il MoVimento 5 Stelle
prosegue la sua battaglia in difesa delle grotte e delle cavità
naturali, che costituiscono un patrimonio naturale di estrema
importanza da tutelare con determinazione e lo ha fatto
attraverso due interrogazioni: in Parlamento e, in Consiglio
regionale, con Ilaria Dal Zovo.
Il M5S ritiene necessario avviare il monitoraggio delle grotte
inquinate, assumendo tutte le misure necessarie per favorirne la
bonifica, tenendo presente che, trattandosi per lo più di terreno
carsico, dovrebbero essere controllate con particolare attenzione
quelle contenenti combustibili. Il ministero dell'ambiente è
stato quindi sollecitato a chiedere all'Unione europea
cofinanziamenti per la tutela delle Zsc costituite da habitat
rocciosi e grotte.
In Friuli Venezia Giulia, secondo il Catasto regionale delle
grotte, ci sono circa 7.500 cavità sotterranee, 25 delle quali
sotto tutela paesaggistica in virtù delle eccezionali
caratteristiche di interesse geologico, preistorico e storico.
Secondo i dati raccolti dal Club alpinistico triestino (Cat), nel
2000 erano ben 383 le cavità sotterranee che presentavano
situazioni di degrado di vario tipo, ridotte oggi a 359 (sul
versante del Carso triestino) grazie a vari interventi volontari
delle associazioni speleologiche locali.
"Di queste 359 cavità - sottolinea Ilaria Dal Zovo - 52 risultano
inquinate, 54 contengono rifiuti, 236 sono ostruite e 17
addirittura distrutte. Inoltre, in provincia di Gorizia sono
presenti 18 grotte ampiamente compromesse: 3 inquinate, 4 con
abbandono di rifiuti, 9 ostruite e 2 distrutte. Per questo sono
necessari interventi urgenti e sistematici per il recupero di
queste grotte ampiamente compromesse dall'incuria e da
comportamenti irresponsabili che ne hanno minato lo stato
naturale".
Per quanto riguarda gli ipogei naturali maggiormente inquinati,
finora non sono stati fatti monitoraggi né da parte dell'Arpa né
da parte delle Aziende sanitarie locali. Inoltre la Regione, in
assenza di un Piano paesaggistico, ha finanziato azioni di
bonifica in maniera sporadica, senza vincolo di destinazione. Un
quadro già a tinte fosche, aggravato negli ultimi giorni dalla
notizia - conclude Dal Zovo - che in finanziaria saranno tolti
altri 30.000 euro al Catasto regionale delle grotte".