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M5S: Dal Zovo, monitorare le grotte, bonificare quelle inquinate

27.11.2013
14:29
(ACON) Trieste, 27 nov - COM/AB - Il MoVimento 5 Stelle prosegue la sua battaglia in difesa delle grotte e delle cavità naturali, che costituiscono un patrimonio naturale di estrema importanza da tutelare con determinazione e lo ha fatto attraverso due interrogazioni: in Parlamento e, in Consiglio regionale, con Ilaria Dal Zovo.

Il M5S ritiene necessario avviare il monitoraggio delle grotte inquinate, assumendo tutte le misure necessarie per favorirne la bonifica, tenendo presente che, trattandosi per lo più di terreno carsico, dovrebbero essere controllate con particolare attenzione quelle contenenti combustibili. Il ministero dell'ambiente è stato quindi sollecitato a chiedere all'Unione europea cofinanziamenti per la tutela delle Zsc costituite da habitat rocciosi e grotte. In Friuli Venezia Giulia, secondo il Catasto regionale delle grotte, ci sono circa 7.500 cavità sotterranee, 25 delle quali sotto tutela paesaggistica in virtù delle eccezionali caratteristiche di interesse geologico, preistorico e storico. Secondo i dati raccolti dal Club alpinistico triestino (Cat), nel 2000 erano ben 383 le cavità sotterranee che presentavano situazioni di degrado di vario tipo, ridotte oggi a 359 (sul versante del Carso triestino) grazie a vari interventi volontari delle associazioni speleologiche locali.

"Di queste 359 cavità - sottolinea Ilaria Dal Zovo - 52 risultano inquinate, 54 contengono rifiuti, 236 sono ostruite e 17 addirittura distrutte. Inoltre, in provincia di Gorizia sono presenti 18 grotte ampiamente compromesse: 3 inquinate, 4 con abbandono di rifiuti, 9 ostruite e 2 distrutte. Per questo sono necessari interventi urgenti e sistematici per il recupero di queste grotte ampiamente compromesse dall'incuria e da comportamenti irresponsabili che ne hanno minato lo stato naturale".

Per quanto riguarda gli ipogei naturali maggiormente inquinati, finora non sono stati fatti monitoraggi né da parte dell'Arpa né da parte delle Aziende sanitarie locali. Inoltre la Regione, in assenza di un Piano paesaggistico, ha finanziato azioni di bonifica in maniera sporadica, senza vincolo di destinazione. Un quadro già a tinte fosche, aggravato negli ultimi giorni dalla notizia - conclude Dal Zovo - che in finanziaria saranno tolti altri 30.000 euro al Catasto regionale delle grotte".