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PD: Marsilio, un progetto di riconversione del patrimonio demaniale

27.11.2013
15:16
(ACON) Trieste, 27 nov - COM/MPB - Cosa fare del patrimonio demaniale? È l'interrogativo che il consigliere del PD Enzo Marsilio ha rivolto alla Giunta per sapere cosa stia facendo in proposito la Commissione paritetica Stato-Regione.

"Il demanio militare - evidenzia Marsilio - occupa lo 0,261% del territorio nazionale, con la Sardegna e il Friuli Venezia Giulia che sono le regioni italiane a più alta concentrazione di installazioni militari e con il Friuli occupato per l'1,3% del suo territorio (circa 100 km quadrati) e una servitù che riguarda circa il 50% dell'intera superficie.

"Si stima siano circa 400 i beni in Friuli, magazzini, vasti piazzali, piccole postazioni di montagna, condomini, dislocati su 100 chilometri quadrati e inutilizzati da anni, che sono stati gradualmente abbandonati dall'Esercito italiano, facendo mancare di colpo il centro gravitazionale a territori che vivevano, socialmente ed economicamente, grazie alla presenza militare e che attualmente sono lasciati in uno stato di degrado.

"L'utilizzo del patrimonio immobiliare in questione potrebbe restituire alle comunità della regione importanti spazi e sedimi per poter rimodulare processi di integrazione delle politiche territoriali connesse alle esigenze di tipo residenziale o commerciale, di servizi e di riqualificazione urbana e dell'ambiente, allo sviluppo turistico, all'approvvigionamento energetico.

"Gli insediamenti militari - secondo Marsilio - hanno rappresentato a loro modo i nodi di un reticolo che aveva un senso preciso nel contesto di allora. La riconversione di quelle proprietà va ripensata in una logica differente e attuale, per individuare un'idea complessiva ed evitare di procedere a spizzichi e bocconi e con l'intento di realizzare un progetto di sviluppo economico e territoriale.

"Ho chiesto quindi alla Giunta cosa stia facendo in proposito la Commissione paritetica Stato-Regione, per sapere in particolare se sono stati prefigurati alcuni indirizzi di riconversione di carattere generale e se sono stati tracciati alcuni scenari e ipotesi concrete di utilizzo delle proprietà e, infine, se non si ritenga opportuno, per accelerare e governare i processi di dismissione delle proprietà, costituire un tavolo tecnico- politico, sulla scorta di quanto è stato fatto da altre Amministrazioni regionali".