PD: Marsilio, un progetto di riconversione del patrimonio demaniale
(ACON) Trieste, 27 nov - COM/MPB - Cosa fare del patrimonio
demaniale? È l'interrogativo che il consigliere del PD Enzo
Marsilio ha rivolto alla Giunta per sapere cosa stia facendo in
proposito la Commissione paritetica Stato-Regione.
"Il demanio militare - evidenzia Marsilio - occupa lo 0,261% del
territorio nazionale, con la Sardegna e il Friuli Venezia Giulia
che sono le regioni italiane a più alta concentrazione di
installazioni militari e con il Friuli occupato per l'1,3% del
suo territorio (circa 100 km quadrati) e una servitù che riguarda
circa il 50% dell'intera superficie.
"Si stima siano circa 400 i beni in Friuli, magazzini, vasti
piazzali, piccole postazioni di montagna, condomini, dislocati su
100 chilometri quadrati e inutilizzati da anni, che sono stati
gradualmente abbandonati dall'Esercito italiano, facendo mancare
di colpo il centro gravitazionale a territori che vivevano,
socialmente ed economicamente, grazie alla presenza militare e
che attualmente sono lasciati in uno stato di degrado.
"L'utilizzo del patrimonio immobiliare in questione potrebbe
restituire alle comunità della regione importanti spazi e sedimi
per poter rimodulare processi di integrazione delle politiche
territoriali connesse alle esigenze di tipo residenziale o
commerciale, di servizi e di riqualificazione urbana e
dell'ambiente, allo sviluppo turistico, all'approvvigionamento
energetico.
"Gli insediamenti militari - secondo Marsilio - hanno
rappresentato a loro modo i nodi di un reticolo che aveva un
senso preciso nel contesto di allora. La riconversione di quelle
proprietà va ripensata in una logica differente e attuale, per
individuare un'idea complessiva ed evitare di procedere a
spizzichi e bocconi e con l'intento di realizzare un progetto di
sviluppo economico e territoriale.
"Ho chiesto quindi alla Giunta cosa stia facendo in proposito la
Commissione paritetica Stato-Regione, per sapere in particolare
se sono stati prefigurati alcuni indirizzi di riconversione di
carattere generale e se sono stati tracciati alcuni scenari e
ipotesi concrete di utilizzo delle proprietà e, infine, se non si
ritenga opportuno, per accelerare e governare i processi di
dismissione delle proprietà, costituire un tavolo tecnico-
politico, sulla scorta di quanto è stato fatto da altre
Amministrazioni regionali".