Pdl: Ziberna, no a ridimensionamento rete scolasticsa isontina
(ACON) Trieste, 2 dic - COM/AB - "Intervenire presso l'Ufficio
scolastico regionale per impedire il ridimensionamento della rete
scolastica isontina voluto dall'Amministrazione provinciale, per
non disperdere le risorse e le esperienze maturate e impedendo,
allo stesso tempo, un depauperamento dell'offerta didattica".
A chiederlo è il vicecapogruppo consiliare regionale del Pdl
Rodolfo Ziberna in un'interpellanza alla Giunta.
"La Provincia di Gorizia - rileva Ziberna - ha redatto un
progetto di dimensionamento delle rete scolastica isontina che
prevede un riordino dell'assetto degli istituti di istruzione
superiore della sola città di Gorizia, mentre Monfalcone e zone
limitrofe, come al solito, non subiranno alcun cambiamento. Un
piano che secondo il sottoscritto, ma anche per la maggioranza
del corpo docente e non docente, degli studenti e dei genitori
del Polo liceale ISIS Alighieri, più che di dimensionamento si
traduce in ridimensionamento che, peraltro, non è dovuto, in
quanto non vi sono parametri individuati da leggi o regolamenti
che lo rendano necessario. Ma non è neanche in grado di generare
economie: va, anzi, a disperdere risorse ed esperienze, senza
contare il fatto che probabilmente è solo provvisorio, perché
potrebbe dover cambiare già il prossimo anno a seguito del
decreto del ministro Carrozza che rinvia al 2014-2015 la stipula
di un accordo per la definizione del contingente organico dei
dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e
amministrativi".
"Nel piano della Provincia, l'ISIS Alighieri, da 14 anni
costituito da liceo scientifico, liceo classico, liceo
linguistico e liceo delle scienze umane, e l'ISISS D'Annunzio,
costituito da liceo artistico, liceo delle scienze applicate e
liceo linguistico, l'IT di chimica e biotecnologie e l'IT
turistico, cesserebbero di esistere sotto questa forma per essere
ristrutturati in un primo polo formato da classico, linguistico e
artistico e da un secondo formato da scientifico, scienze
applicate e IT di chimica e biotecnologie, mentre l'indirizzo
turistico andrebbe poi a essere aggregato all'ITI che farebbe
parte di un altro polo".
"Un vero e proprio caos - prosegue l'esponente del Pdl - che, in
realtà, non porta a un reale ridimensionamento o contenimento dei
costi, visto che il numero delle dirigenze, come quello delle
segreterie, rimarrebbero invariati, senza contare che la riforma
ministeriale prevede che le scuole vadano raggruppate per
affinità (licei con licei, tecnici con tecnici, professionali con
professionali) e la creazione del polo liceale nel 1999 e di
quello del D'Annunzio sono già il risultato di questi
provvedimenti".
"Docenti, personale tecnico-amministrativo, collaboratori,
genitori e studenti del polo liceale hanno già manifestato il
loro dissenso unanime in tutte le sedi istituzionali, anche
perché, evidentemente, l'Amministrazione provinciale non ha preso
in considerazione alcuni aspetti tecnici e contabili: in un
momento attuale di risorse finanziarie già estremamente ridotte,
un riordino di istituti con la chiusura dei vecchi codici
meccanografici provocherebbe una vacanza in cui i fondi
ministeriali resterebbero congelati per tutto il tempo necessario
a creare le nuove tipologie; dividere gli istituti comporterebbe
anche una divisione dei beni, il che implica un lavoro di
riordino degli inventari con un dispendio di tempo e di energie".
"Sfuggono quindi, del tutto - afferma ancora Ziberna - le ragioni
che stanno alla base della decisione della Provincia di Gorizia,
in quanto: non ci sono rischi di autonomia delle scuole superiori
della provincia, perché i due poli possiedono ancora i numeri
necessari alla loro indipendenza (alla luce della soglia minima
prevista di 400 alunni e raggiunta da entrambi); l'omogeneità
richiesta dalla riforma Gelmini è perfettamente rispettata dal
polo liceale, perché realizzata in anticipo con il contributo
dell'Amministrazione provinciale di allora e consolidata in 14
anni di impegno; l'offerta formativa è diversificata su
specifiche esigenze e bisogni del territorio provinciale e degli
studenti; c'è un'evidente sinergia fra le realtà del polo in
termini sia di iniziative (attività teatrali, corali, sportive,
di scambi internazionali che completano la formazione dello
studente), sia di gestione dei costi".
"Ritengo necessario - conclude Ziberna - che l'Amministrazione
regionale intervenga presso l'USR per bloccare la riforma e
impedire l'inutile spreco di risorse, il depauperamento
dell'offerta didattica e le disomogeneità sul territorio".