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Pdl: Ziberna, no a ridimensionamento rete scolasticsa isontina

02.12.2013
12:30
(ACON) Trieste, 2 dic - COM/AB - "Intervenire presso l'Ufficio scolastico regionale per impedire il ridimensionamento della rete scolastica isontina voluto dall'Amministrazione provinciale, per non disperdere le risorse e le esperienze maturate e impedendo, allo stesso tempo, un depauperamento dell'offerta didattica".

A chiederlo è il vicecapogruppo consiliare regionale del Pdl Rodolfo Ziberna in un'interpellanza alla Giunta.

"La Provincia di Gorizia - rileva Ziberna - ha redatto un progetto di dimensionamento delle rete scolastica isontina che prevede un riordino dell'assetto degli istituti di istruzione superiore della sola città di Gorizia, mentre Monfalcone e zone limitrofe, come al solito, non subiranno alcun cambiamento. Un piano che secondo il sottoscritto, ma anche per la maggioranza del corpo docente e non docente, degli studenti e dei genitori del Polo liceale ISIS Alighieri, più che di dimensionamento si traduce in ridimensionamento che, peraltro, non è dovuto, in quanto non vi sono parametri individuati da leggi o regolamenti che lo rendano necessario. Ma non è neanche in grado di generare economie: va, anzi, a disperdere risorse ed esperienze, senza contare il fatto che probabilmente è solo provvisorio, perché potrebbe dover cambiare già il prossimo anno a seguito del decreto del ministro Carrozza che rinvia al 2014-2015 la stipula di un accordo per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi".

"Nel piano della Provincia, l'ISIS Alighieri, da 14 anni costituito da liceo scientifico, liceo classico, liceo linguistico e liceo delle scienze umane, e l'ISISS D'Annunzio, costituito da liceo artistico, liceo delle scienze applicate e liceo linguistico, l'IT di chimica e biotecnologie e l'IT turistico, cesserebbero di esistere sotto questa forma per essere ristrutturati in un primo polo formato da classico, linguistico e artistico e da un secondo formato da scientifico, scienze applicate e IT di chimica e biotecnologie, mentre l'indirizzo turistico andrebbe poi a essere aggregato all'ITI che farebbe parte di un altro polo".

"Un vero e proprio caos - prosegue l'esponente del Pdl - che, in realtà, non porta a un reale ridimensionamento o contenimento dei costi, visto che il numero delle dirigenze, come quello delle segreterie, rimarrebbero invariati, senza contare che la riforma ministeriale prevede che le scuole vadano raggruppate per affinità (licei con licei, tecnici con tecnici, professionali con professionali) e la creazione del polo liceale nel 1999 e di quello del D'Annunzio sono già il risultato di questi provvedimenti".

"Docenti, personale tecnico-amministrativo, collaboratori, genitori e studenti del polo liceale hanno già manifestato il loro dissenso unanime in tutte le sedi istituzionali, anche perché, evidentemente, l'Amministrazione provinciale non ha preso in considerazione alcuni aspetti tecnici e contabili: in un momento attuale di risorse finanziarie già estremamente ridotte, un riordino di istituti con la chiusura dei vecchi codici meccanografici provocherebbe una vacanza in cui i fondi ministeriali resterebbero congelati per tutto il tempo necessario a creare le nuove tipologie; dividere gli istituti comporterebbe anche una divisione dei beni, il che implica un lavoro di riordino degli inventari con un dispendio di tempo e di energie".

"Sfuggono quindi, del tutto - afferma ancora Ziberna - le ragioni che stanno alla base della decisione della Provincia di Gorizia, in quanto: non ci sono rischi di autonomia delle scuole superiori della provincia, perché i due poli possiedono ancora i numeri necessari alla loro indipendenza (alla luce della soglia minima prevista di 400 alunni e raggiunta da entrambi); l'omogeneità richiesta dalla riforma Gelmini è perfettamente rispettata dal polo liceale, perché realizzata in anticipo con il contributo dell'Amministrazione provinciale di allora e consolidata in 14 anni di impegno; l'offerta formativa è diversificata su specifiche esigenze e bisogni del territorio provinciale e degli studenti; c'è un'evidente sinergia fra le realtà del polo in termini sia di iniziative (attività teatrali, corali, sportive, di scambi internazionali che completano la formazione dello studente), sia di gestione dei costi".

"Ritengo necessario - conclude Ziberna - che l'Amministrazione regionale intervenga presso l'USR per bloccare la riforma e impedire l'inutile spreco di risorse, il depauperamento dell'offerta didattica e le disomogeneità sul territorio".