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Pdl: Ziberna, evitare incorporazione CariFVG in CariVeneto

03.12.2013
13:06
(ACON) Trieste, 3 dic - COM/AB - "Evitare l'incorporazione della Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia con CariVeneto, perché ciò comporterebbe gravi conseguenze economiche e occupazionali nella nostra regione".

A sollevare la questione è il vicecapogruppo Pdl in Consiglio regionale Rodolfo Ziberna, che ha presentato un'interpellanza alla Giunta.

"Nelle attività del neo-amministratore delegato del Gruppo Intesa San Paolo Carlo Messina - rileva Ziberna - vi è la prosecuzione del piano industriale taglia costi che prevede come ipotesi privilegiata, alla voce riduzione marchi, la creazione di un polo unico del Nord Est. In questo modo si arriverebbe all'incorporazione in CariVeneto (attuale denominazione di CariPadova) di CariVenezia e di CariFVG. Non verrebbe, invece, coinvolta la Banca di Trento e Bolzano, perché nella relativa compagine societaria è presente un azionariato di minoranza che non lascerebbe mano libera al Gruppo Intesa San Paolo".

"Se l'incorporazione dovesse essere attuata, sparirebbe completamente la CariFvg, società per azioni con unico socio il Gruppo Intesa San Paolo e risultante dalla fusione delle antiche Cassa di Risparmio di Gorizia e Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, con sede legale a Gorizia e la direzione generale a Udine, dotata di 119 filiali (18 in provincia di Trieste, 15 a Gorizia, 57 a Udine e 29 a Pordenone) e di un migliaio di dipendenti. Una realtà capace, nonostante i risultati di bilancio non brillanti del 2011 e 2012, di versare nel tempo rilevanti somme all'erario in Friuli Venezia Giulia, contribuendo in modo importante al calcolo dei decimi di competenza regionale, per non parlare delle imposte locali".

"Dopo la recente campagna di chiusura di filiali (12 solo nel 2013) - prosegue l'esponente del Pdl - e dopo la prosecuzione della migrazione su Padova di uffici importanti come i controlli, il credito e il personale, assisteremo quindi alla definitiva trasformazione in mera rete di sportelli della più importante banca autoctona del FVG. In particolare Gorizia sarebbe per l'ennesima volta spogliata, con la magra consolazione che in questo caso sarebbe in buona compagnia".

"Nel territorio non vi sarebbe più alcuna parvenza di sedi decisionali, ma solo filiali, senza contare l'inevitabile ridimensionamento che subirebbero anche le Fondazioni ex conferitarie delle singole Casse di Risparmio, che devono salvaguardare il loro patrimonio e quello delle popolazioni di riferimento, che hanno affidato alle Fondazioni quanto era stato costruito dalle Casse di Risparmio enti pubblici economici".

"È assolutamente necessario - conclude Ziberna - che l'Amministrazione regionale intervenga tempestivamente per evitare l'incorporazione di CariFvg con CariVeneto anche perché, in caso contrario, assisteremmo al paradosso che mille dipendenti, mille famiglie, più di cento sportelli, più di cento paesi e città del FVG serviti, quindi un'importante tradizione culturale bancaria, verrebbero sacrificati sull'altare padovano che, almeno secondo alcune voci, navigherebbe in acque procellose e vedrebbe quindi con grande favore questo rafforzamento".