Pdl: Ziberna, evitare incorporazione CariFVG in CariVeneto
(ACON) Trieste, 3 dic - COM/AB - "Evitare l'incorporazione
della Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia con
CariVeneto, perché ciò comporterebbe gravi conseguenze economiche
e occupazionali nella nostra regione".
A sollevare la questione è il vicecapogruppo Pdl in Consiglio
regionale Rodolfo Ziberna, che ha presentato un'interpellanza
alla Giunta.
"Nelle attività del neo-amministratore delegato del Gruppo Intesa
San Paolo Carlo Messina - rileva Ziberna - vi è la prosecuzione
del piano industriale taglia costi che prevede come ipotesi
privilegiata, alla voce riduzione marchi, la creazione di un polo
unico del Nord Est. In questo modo si arriverebbe
all'incorporazione in CariVeneto (attuale denominazione di
CariPadova) di CariVenezia e di CariFVG. Non verrebbe, invece,
coinvolta la Banca di Trento e Bolzano, perché nella relativa
compagine societaria è presente un azionariato di minoranza che
non lascerebbe mano libera al Gruppo Intesa San Paolo".
"Se l'incorporazione dovesse essere attuata, sparirebbe
completamente la CariFvg, società per azioni con unico socio il
Gruppo Intesa San Paolo e risultante dalla fusione delle antiche
Cassa di Risparmio di Gorizia e Cassa di Risparmio di Udine e
Pordenone, con sede legale a Gorizia e la direzione generale a
Udine, dotata di 119 filiali (18 in provincia di Trieste, 15 a
Gorizia, 57 a Udine e 29 a Pordenone) e di un migliaio di
dipendenti. Una realtà capace, nonostante i risultati di bilancio
non brillanti del 2011 e 2012, di versare nel tempo rilevanti
somme all'erario in Friuli Venezia Giulia, contribuendo in modo
importante al calcolo dei decimi di competenza regionale, per non
parlare delle imposte locali".
"Dopo la recente campagna di chiusura di filiali (12 solo nel
2013) - prosegue l'esponente del Pdl - e dopo la prosecuzione
della migrazione su Padova di uffici importanti come i controlli,
il credito e il personale, assisteremo quindi alla definitiva
trasformazione in mera rete di sportelli della più importante
banca autoctona del FVG. In particolare Gorizia sarebbe per
l'ennesima volta spogliata, con la magra consolazione che in
questo caso sarebbe in buona compagnia".
"Nel territorio non vi sarebbe più alcuna parvenza di sedi
decisionali, ma solo filiali, senza contare l'inevitabile
ridimensionamento che subirebbero anche le Fondazioni ex
conferitarie delle singole Casse di Risparmio, che devono
salvaguardare il loro patrimonio e quello delle popolazioni di
riferimento, che hanno affidato alle Fondazioni quanto era stato
costruito dalle Casse di Risparmio enti pubblici economici".
"È assolutamente necessario - conclude Ziberna - che
l'Amministrazione regionale intervenga tempestivamente per
evitare l'incorporazione di CariFvg con CariVeneto anche perché,
in caso contrario, assisteremmo al paradosso che mille
dipendenti, mille famiglie, più di cento sportelli, più di cento
paesi e città del FVG serviti, quindi un'importante tradizione
culturale bancaria, verrebbero sacrificati sull'altare padovano
che, almeno secondo alcune voci, navigherebbe in acque procellose
e vedrebbe quindi con grande favore questo rafforzamento".