M5S: Frattolin, su incenerimento rifiuti decisioni sbagliate in FVG
(ACON) Trieste, 5 dic - COM/AB - Due giorni fa il Consiglio
regionale della Lombardia ha approvato una risoluzione del
MoVimento 5 Stelle che impegna la Giunta regionale ad abbandonare
l'incenerimento dei rifiuti, prevedendo la graduale dismissione
degli inceneritori a vantaggio degli impianti di recupero della
materia.
"Quello che vale per la Lombardia purtroppo non vale per il
Friuli Venezia Giulia - commenta la consigliera regionale M5S
Eleonora Frattolin. Sabato scorso, a Fanna, l'assessore regionale
Sara Vito ha spiegato, infatti, che l'emendamento che abbiamo
presentato una settimana prima in Aula non stava giuridicamente
in piedi perché cozzava con la legislazione nazionale. È quanto
meno curioso - aggiunge - che in Lombardia la questione stia
giuridicamente in piedi, mentre da noi no. Siamo speciali, certo,
ma nel prendere decisioni sbagliate".
"Anche ipotizzando che il nostro emendamento contenesse delle
pregiudiziali di tipo giuridico, che in tutta verità ancora oggi
non riusciamo a scorgere, è del tutto incomprensibile il
puntiglio con cui la Giunta Serracchiani ha bocciato anche
l'ordine del giorno che abbiamo presentato in seconda battuta. Un
ordine del giorno - ricorda Frattolin - che chiedeva
all'Esecutivo regionale di istituire entro il 2014 un tavolo
tecnico per valutare le modifiche da apportare alla legislazione
regionale sul tema e arrivare a un graduale abbandono della
pratica dell'incenerimento dei rifiuti nei cementifici".
"Un impegno che coincide esattamente con le promesse fatte
dall'assessore Vito sia in Aula, quando ha bocciato
l'emendamento, sia nel corso della conferenza di Fanna davanti a
tanti cittadini. Senza dimenticare che il definitivo abbandono di
questa pratica, oltre che delle attuali direttive europee, faceva
parte integrante del programma elettorale della presidente
Serracchiani".
"Carta straccia, ormai lo abbiamo capito - attacca la consigliera
M5S - visto che nei fatti questa Giunta ogni giorno si rimangia
la parola data solo pochi mesi fa per conquistare i voti dei
cittadini. D'altronde la normativa nazionale era la stessa anche
quando è stato redatto il programma elettorale - precisa
Frattolin. Pertanto o la presidente Serracchiani ha fatto delle
promesse senza sapere che la legge non permetteva l'abbandono
della pratica dell'incenerimento dei rifiuti nei cementifici,
oppure quelle stesse promesse sono state fatte nella piena
consapevolezza che non potevano essere mantenute".
"Rappresenta infine una bella coincidenza che proprio ora che
scade il rinnovo dell'Aia, dopo una proroga di tre mesi, arrivi
la sentenza del Consiglio di Stato attesa da tanto tempo -
commenta Frattolin. Un Consiglio di Stato che ha respinto il
ricorso presentato dai comuni di Arba, Cavasso Nuovo, Maniago,
Meduno, Montereale e Vajont contro la sentenza del Tar sulla
nuova autorizzazione rilasciata dalla Regione alla Zillo per
l'impiego di Cdr-q nel cementificio di Fanna. Secondo questa
interpretazione, in virtù della legge regionale, questi comuni
non hanno gli stessi diritti di quello di Fanna. Per risolvere la
questione - conclude - ora la Regione è chiamata ad agire subito
in termini sia normativi sia autorizzativi per tutelare la salute
di tutti i cittadini".