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CR: finanziaria 2014, i relatori di minoranza (3)

10.12.2013
12:14
(ACON) Trieste, 10 dic - MPB - La crisi ha mutilato il bilancio e non ci sono margini per esercizi contabili; il lavoro è l'unica vera emergenza; la sanità è un caposaldo indiscutibile; il welfare un settore strategico per la protezione del tessuto sociale: questi sono i punti fermi da cui partire - ha dichiarato il relatore di minoranza per la Lega Nord, Mara Piccin, che ha però affermato di non voler fare opposizione strumentale. Come, pure, non ha rinunciato a dichiarare sconcerto e apprensione per l'azzeramento di fondi destinati a opere molto attese dalla popolazione come l'ospedale di Pordenone, per i tagli nel sociale, in particolare per i disabili, per la riduzione di oltre 100 milioni nei capitoli relativi alla salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali per la famiglia; a considerare incomprensibile l'ampliamento del fondo per l'immigrazione e irresponsabile la scelta di aumentare la rubrica relativa alla cultura: in tutto oltre 46 milioni e mezzo contro i 44,3 milioni stanziati per attività produttive, turismo, commercio e agricoltura. E troppe zone d'ombra tutt'ora sul patto di stabilità, per Piccin che ha invitato a defiscalizzare il lavoro per i neoassunti, per consentire alle imprese di aumentare il numero di lavoratori e a essi di non veder dimezzata la paga dalle imposte.

Per Elena Bianchi, capogruppo del MoVimento 5 Stelle, le ricette economiche che vengono proposte per far fronte ai dati negativi sono sempre le stesse: aumenti di capitale e sostegno incondizionato alle grandi aziende, ma nessun segnale di cambiamento nel modello di sviluppo. Bianchi considera pavida e attendista la decisione di coprire le spese correnti rinviando ogni investimento: così le risorse per lo sviluppo resteranno ferme per più di 12 mesi. Analizza, settore per settore, per evidenziare alcune contrarietà: ad esempio, per i fondi a Friulia e Mediocredito che dovevano essere stanziati per affrontare la crisi delle imprese; per la scarsa attenzione verso la tutela dell'ambiente e la difesa del territorio, per il taglio delle risorse al sistema sanitario (-3%) e alle politiche sociali (-5%). Non tralascia note positive: il mantenimento delle risorse per i Fondi, rispettivamente, per l'abbattimento rette degli asili nido e per l'autonomia possibile (con l'introduzione della rendicontazione per quanto riguarda l'assegno di autonomia), lo sforzo di mantenere inalterata la cifra dei trasferimenti agli Enti locali; ma si rammarica che i miseri risparmi ottenuti con i tagli ai costi della politica siano serviti a mascherare l'aumento degli stanziamenti a favore dell'Amministrazione regionale e dei suoi enti e agenzie.

Il nostro parere sul ddl è sostanzialmente negativo - ha esordito infine Paride Cargnelutti (Pdl), unico relatore della coalizione di centrodestra, giudicando ideologiche le scelte operate. Senza investimenti (rimandati all'estate) non si crea ricchezza, fa notare Cargnelutti che denuncia tra l'altro la mancanza di interventi per il miglioramento energetico degli edifici e per l'innovazione delle imprese e che accusa l'Esecutivo di aver "asfaltato" tutti gli enti e le associazioni culturali, sportivi e di assistenza sociale presenti sul territorio regionale, decine di associazioni che rappresentano il tessuto sociale del Friuli Venezia Giulia, i bonus bebè e gli aiuti alle gestanti e ai consultori familiari di ispirazione cattolica, il privato sociale e le attività produttive. Occorre cambiare l'impostazione, aprirsi a logiche di crescita e di mantenimento del tessuto sociale - sottolinea evidenziando che anzichè stanziare subito l'intero importo utilizzabile nel corso dell'anno per le spese correnti, una quota parte potrebbe essere utilizzata per la crescita, rimpinguando quei capitoli in assestamento. Perchè - conclude - occorre immediatamente restituire almeno la maggior parte del maggior gettito da compartecipazione Irpef ai cittadini e alle imprese.

(foto, immagini tv)

(segue)