AR:Revelant,bilancio senza investimenti e poche risorse per montagna
(ACON) Trieste, 11 dic - COM/MPB - "Un bilancio povero, ma che
tra 12 mesi potrà essere ancor più povero per l'assenza, oggi, di
investimenti. Ciò determinerà un'ulteriore riduzione del gettito
IVA, indispensabile proprio per garantire i servizi essenziali".
Così il consigliere regionale di Autonomia Responsabile Roberto
Revelant ha iniziato il suo intervento alla finanziaria regionale.
"Non è mia intenzione - ha rilevato Revelant - generalizzare e
spendere molte parole sulla crisi e quant'altro, ma piuttosto su
quelle scelte e priorità d'intervento che, a mio avviso non
possono essere posticipate ulteriormente. Oggi le imprese che
ancora esistono, già in numero molto inferiore rispetto a qualche
anno fa, sono in grave sofferenza, e per quelle che non sono
riuscite a trovare commesse legate all'esportazione, si naviga a
vista. Le aziende sono allo stremo e aspettare luglio significa
(ne è dimostrazione la legge anticrisi approvata 6 mesi fa) un
altro anno al buio. Ormai gli ammortizzatori sociali, che sono
strumenti per l'emergenza, ora sono diventati un elemento
strutturale di questa economia malata.
"Nessuno tra questi banchi credo abbia nulla in contrario alla
cultura, ma è la sola a essere uscita indenne da questo bilancio.
Per tutti gli altri, imprese locali in primis, non rimane che un
mare di lacrime. Dalla percezione che ho avuto dalle Commissioni
che hanno anticipato l'Aula, sembrerebbe che la prossima manovra
di assestamento sarà risolutiva dei problemi della nostra
regione. Tutti i settori chiedono, infatti, un successivo
rimpinguamento dei capitoli, dalla sanità alla cultura, allo
sport, al sociale, per colmare l'incompleta copertura attuale.
Pertanto, o l'avanzo di bilancio sarà almeno tre/quattro volte
quello anticipato in questi giorni, ed allora qualcosa si potrà
fare, altrimenti le imprese ed il mondo del lavoro avrà, se lo
avrà, una limitata disponibilità di risorse, del tutto inutile
per fronteggiare la crisi in corso.
"I Comuni - ha proseguito l'esponente di Autonomia responsabile -
da una parte continuano a lamentare spazi finanziari per superare
il patto di stabilità e pagare le imprese, e dall'altra, almeno
una parte di loro, chiede una rivisitazione di quelle che sono le
regole per la definizione del sovragettito IMU (fino a quando si
chiamerà così), particolarmente significativo proprio (ed è
paradossale) per le amministrazioni più virtuose. A luglio, su
mia precisa richiesta alla Giunta, mi è stato risposto: ci stiamo
pensando
Ora non vedo risposte, quando invece tutto il resto
d'Italia già lo ha fatto.
"Molti sono i settori trascurati, su tutti quello dell'edilizia,
vero volano economico che poteva trovare risposta, ad esempio,
nell'efficientamento energetico, privo di consumo di suolo e
cantierabile immediatamente proprio per l'assenza di particolari
progettazioni, che doveva essere sostenuto ed affiancato agli
sgravi fiscali concessi dal governo. Un ordine del giorno in
questa direzione approvato lo scorso luglio non ha trovato alcuna
risposta, mentre giorno dopo giorno molte imprese artigiane sono
costrette a chiudere i battenti.
"Sul tema della prevenzione dei danni dalle calamità naturali,
soprattutto per quelli legati alle alluvioni e al dissesto
idrogeologico - ha dichiarato ancora Revelant - ho proposto 2
emendamenti legati alla protezione civile e all'ambiente: un
ulteriore tentativo dopo i due ordini del giorno che la vostra
maggioranza ha bocciato senza trovare risposte all'emergenza.
Perché di questo si tratta, di una vera e propria emergenza
legata all'assenza di manutenzioni ordinarie dei corsi d'acqua e
dei fiumi. E' ora di finirla! Nel nostro bilancio ci sono,
infatti, numerose poste legate a danni da alluvioni che ancora
oggi paghiamo. La prevenzione è una scelta necessaria, proprio
perché la nostra Regione, così come lo Stato, non è più nelle
condizioni di poter superare emergenze come quella che ha colpito
la Val Canale 10 anni fa, dove forse si è speso perfino troppo
per ripristinare i danni, ma si trattava di un'altra epoca sotto
l'aspetto economico.
"Ma tanti altri sono i settori trascurati da questo bilancio.
Vorrei soffermarmi su due temi: la montagna ed il pubblico
impiego. La montagna, uno dei cavalli di battaglia nella campagna
elettorale della presidente che vinse il confronto proprio in
casa dell'ex presidente Tondo, è stata privata perfino della
dignità. Un territorio, due terzi della superficie regionale,
dimenticato, o quasi, da questo bilancio.
"Mi rendo conto - ha continuato Revelant - che sarebbe stato
difficile sostenere iniziative per quest'ampia area, dove chi
ancora ci vive lo fa tra difficoltà quotidiane che probabilmente
in pochi veramente conoscono, ma mai avrei pensato per noi pochi
consiglieri dell'area montana, un'umiliazione, per certi versi,
di tale portata. Ogni giorno si perdono servizi essenziali, molti
vengono messi in discussione, sanità compresa, sempre più i
Comuni vengono lasciati al loro destino ed ai cittadini non
vengono più garantite le condizioni essenziali per una qualità
della vita dignitosa. Credo che di questo passo, l'abbandono da
parte dei cittadini di questi territori subirà una forte
accelerazione, con un conseguente aumento dei costi a carico
della Regione, perché loro sono le vere sentinelle del
territorio, loro continuano ad elargire, molto spesso
gratuitamente, prestazioni a favore della collettività, del
territorio e dell'ambiente. Si investa su queste aree, perché
potenzialmente possono diventare motivo di soddisfazione
economica per l'intera Regione, così come da anni avviene nel
vicino Trentino Alto Adige e in Carinzia.
"Per quanto riguarda la pubblica amministrazione, fino a pochi
anni fa ci si appellava alle partite IVA per rilanciare
l'economia, ora in una finanziaria povera il mio è appello è
rivolto a chi gode di questa posizione pubblica. Un tempo il
sistema reggeva, ora non più. La situazione è drammatica e la
pubblica amministrazione deve diventare efficace ed efficiente.
Tale adeguamento non può più essere prorogato. Si stringa un
patto con la politica, quella che ogni giorno deve rispondere ai
cittadini, per superare immediatamente i cavilli burocratici che
attanagliano le imprese e i cittadini, si semplifichino le
procedure per l'erogazione dei servizi e dei finanziamenti. E'
proprio nei momenti come questo, quando le risorse sono risicate,
che vi è la necessità di riformare il sistema, comparto unico
compreso, che non ha risposto pienamente alle aspettative di chi
lo ha voluto, ma che invece quotidianamente grava in maniera
significativa nelle casse pubbliche.
"Le poche risorse a disposizione - ha suggerito Revelant - devono
essere destinate direttamente ai cittadini e alle imprese, e ciò
è possibile solo sburocratizzando ed eliminando enti inutili che
comportano costi oramai insostenibili. Così com'è necessario
rivedere e razionalizzare il numero delle strutture, sedi
distaccate ed uffici a disposizione della Regione e delle
pubbliche amministrazioni nel territorio. Fa specie vedere
strutture faraoniche di proprietà regionale costruite, anche
recentemente, in ogni dove, e trovare nel bilancio voci legate
alle spese per affitto locali e per le utenze e le pulizie ad
esse collegate.
"Non possiamo più continuare a fare quello che facevamo ieri - ha
concluso Revelant -, il mondo ci chiede un cambiamento per poter
garantire una vita dignitosa oggi, ma soprattutto una prospettiva
per le giovani generazioni. Il cambiamento si raggiunge non con
le parole o le buone intenzioni, ma solo con le azioni cui tutti
siamo chiamati a fare e che, non possiamo più rimandare".