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AR:Revelant,bilancio senza investimenti e poche risorse per montagna

11.12.2013
14:51
(ACON) Trieste, 11 dic - COM/MPB - "Un bilancio povero, ma che tra 12 mesi potrà essere ancor più povero per l'assenza, oggi, di investimenti. Ciò determinerà un'ulteriore riduzione del gettito IVA, indispensabile proprio per garantire i servizi essenziali".

Così il consigliere regionale di Autonomia Responsabile Roberto Revelant ha iniziato il suo intervento alla finanziaria regionale.

"Non è mia intenzione - ha rilevato Revelant - generalizzare e spendere molte parole sulla crisi e quant'altro, ma piuttosto su quelle scelte e priorità d'intervento che, a mio avviso non possono essere posticipate ulteriormente. Oggi le imprese che ancora esistono, già in numero molto inferiore rispetto a qualche anno fa, sono in grave sofferenza, e per quelle che non sono riuscite a trovare commesse legate all'esportazione, si naviga a vista. Le aziende sono allo stremo e aspettare luglio significa (ne è dimostrazione la legge anticrisi approvata 6 mesi fa) un altro anno al buio. Ormai gli ammortizzatori sociali, che sono strumenti per l'emergenza, ora sono diventati un elemento strutturale di questa economia malata.

"Nessuno tra questi banchi credo abbia nulla in contrario alla cultura, ma è la sola a essere uscita indenne da questo bilancio. Per tutti gli altri, imprese locali in primis, non rimane che un mare di lacrime. Dalla percezione che ho avuto dalle Commissioni che hanno anticipato l'Aula, sembrerebbe che la prossima manovra di assestamento sarà risolutiva dei problemi della nostra regione. Tutti i settori chiedono, infatti, un successivo rimpinguamento dei capitoli, dalla sanità alla cultura, allo sport, al sociale, per colmare l'incompleta copertura attuale. Pertanto, o l'avanzo di bilancio sarà almeno tre/quattro volte quello anticipato in questi giorni, ed allora qualcosa si potrà fare, altrimenti le imprese ed il mondo del lavoro avrà, se lo avrà, una limitata disponibilità di risorse, del tutto inutile per fronteggiare la crisi in corso.

"I Comuni - ha proseguito l'esponente di Autonomia responsabile - da una parte continuano a lamentare spazi finanziari per superare il patto di stabilità e pagare le imprese, e dall'altra, almeno una parte di loro, chiede una rivisitazione di quelle che sono le regole per la definizione del sovragettito IMU (fino a quando si chiamerà così), particolarmente significativo proprio (ed è paradossale) per le amministrazioni più virtuose. A luglio, su mia precisa richiesta alla Giunta, mi è stato risposto: ci stiamo pensando… Ora non vedo risposte, quando invece tutto il resto d'Italia già lo ha fatto.

"Molti sono i settori trascurati, su tutti quello dell'edilizia, vero volano economico che poteva trovare risposta, ad esempio, nell'efficientamento energetico, privo di consumo di suolo e cantierabile immediatamente proprio per l'assenza di particolari progettazioni, che doveva essere sostenuto ed affiancato agli sgravi fiscali concessi dal governo. Un ordine del giorno in questa direzione approvato lo scorso luglio non ha trovato alcuna risposta, mentre giorno dopo giorno molte imprese artigiane sono costrette a chiudere i battenti.

"Sul tema della prevenzione dei danni dalle calamità naturali, soprattutto per quelli legati alle alluvioni e al dissesto idrogeologico - ha dichiarato ancora Revelant - ho proposto 2 emendamenti legati alla protezione civile e all'ambiente: un ulteriore tentativo dopo i due ordini del giorno che la vostra maggioranza ha bocciato senza trovare risposte all'emergenza. Perché di questo si tratta, di una vera e propria emergenza legata all'assenza di manutenzioni ordinarie dei corsi d'acqua e dei fiumi. E' ora di finirla! Nel nostro bilancio ci sono, infatti, numerose poste legate a danni da alluvioni che ancora oggi paghiamo. La prevenzione è una scelta necessaria, proprio perché la nostra Regione, così come lo Stato, non è più nelle condizioni di poter superare emergenze come quella che ha colpito la Val Canale 10 anni fa, dove forse si è speso perfino troppo per ripristinare i danni, ma si trattava di un'altra epoca sotto l'aspetto economico.

"Ma tanti altri sono i settori trascurati da questo bilancio. Vorrei soffermarmi su due temi: la montagna ed il pubblico impiego. La montagna, uno dei cavalli di battaglia nella campagna elettorale della presidente che vinse il confronto proprio in casa dell'ex presidente Tondo, è stata privata perfino della dignità. Un territorio, due terzi della superficie regionale, dimenticato, o quasi, da questo bilancio.

"Mi rendo conto - ha continuato Revelant - che sarebbe stato difficile sostenere iniziative per quest'ampia area, dove chi ancora ci vive lo fa tra difficoltà quotidiane che probabilmente in pochi veramente conoscono, ma mai avrei pensato per noi pochi consiglieri dell'area montana, un'umiliazione, per certi versi, di tale portata. Ogni giorno si perdono servizi essenziali, molti vengono messi in discussione, sanità compresa, sempre più i Comuni vengono lasciati al loro destino ed ai cittadini non vengono più garantite le condizioni essenziali per una qualità della vita dignitosa. Credo che di questo passo, l'abbandono da parte dei cittadini di questi territori subirà una forte accelerazione, con un conseguente aumento dei costi a carico della Regione, perché loro sono le vere sentinelle del territorio, loro continuano ad elargire, molto spesso gratuitamente, prestazioni a favore della collettività, del territorio e dell'ambiente. Si investa su queste aree, perché potenzialmente possono diventare motivo di soddisfazione economica per l'intera Regione, così come da anni avviene nel vicino Trentino Alto Adige e in Carinzia.

"Per quanto riguarda la pubblica amministrazione, fino a pochi anni fa ci si appellava alle partite IVA per rilanciare l'economia, ora in una finanziaria povera il mio è appello è rivolto a chi gode di questa posizione pubblica. Un tempo il sistema reggeva, ora non più. La situazione è drammatica e la pubblica amministrazione deve diventare efficace ed efficiente. Tale adeguamento non può più essere prorogato. Si stringa un patto con la politica, quella che ogni giorno deve rispondere ai cittadini, per superare immediatamente i cavilli burocratici che attanagliano le imprese e i cittadini, si semplifichino le procedure per l'erogazione dei servizi e dei finanziamenti. E' proprio nei momenti come questo, quando le risorse sono risicate, che vi è la necessità di riformare il sistema, comparto unico compreso, che non ha risposto pienamente alle aspettative di chi lo ha voluto, ma che invece quotidianamente grava in maniera significativa nelle casse pubbliche.

"Le poche risorse a disposizione - ha suggerito Revelant - devono essere destinate direttamente ai cittadini e alle imprese, e ciò è possibile solo sburocratizzando ed eliminando enti inutili che comportano costi oramai insostenibili. Così com'è necessario rivedere e razionalizzare il numero delle strutture, sedi distaccate ed uffici a disposizione della Regione e delle pubbliche amministrazioni nel territorio. Fa specie vedere strutture faraoniche di proprietà regionale costruite, anche recentemente, in ogni dove, e trovare nel bilancio voci legate alle spese per affitto locali e per le utenze e le pulizie ad esse collegate.

"Non possiamo più continuare a fare quello che facevamo ieri - ha concluso Revelant -, il mondo ci chiede un cambiamento per poter garantire una vita dignitosa oggi, ma soprattutto una prospettiva per le giovani generazioni. Il cambiamento si raggiunge non con le parole o le buone intenzioni, ma solo con le azioni cui tutti siamo chiamati a fare e che, non possiamo più rimandare".