News


CR: legge accesso welfare cittadini italiani e migranti (2)

20.12.2013
11:55
(ACON) Trieste, 20 dic - MPB/AB - Approda all'attenzione dell'Aula la proposta di legge contenente norme intersettoriali per l'accesso alle prestazioni sociali di cittadini italiani e migranti, primo firmatario Franco Codega (PD), sottoscritta da altri diciassette consiglieri di PD, Cittadini e SEL.

Il provvedimento si compone complessivamente di 6 articoli.

Il primo definisce le finalità della legge, affermando il principio di uguaglianza tra le persone residenti in regione e la necessità, in ottemperanza al dettato della nostra Costituzione, di una parità di trattamento nell'accesso alle diverse prestazioni sociali previste nelle diverse norme di settore del nostro ordinamento.

Con l'articolo 2 si elimina il requisito di 24 mesi di residenzialità nel territorio regionale per accedere agli interventi economici che i Comuni erogano alle persone e famiglie in stato di bisogno e si ristabilisce, inoltre, il diritto per tutti gli stranieri ex articolo 41 della legge n. 286/1998 di accedere alle provvidenze del welfare alle stesse condizioni delle altre categorie di popolazione. A essi l'articolo 3 estende alcuni interventi di sostegno alle famiglie (assegno di natalità, contributi alle famiglie numerose, carta famiglia, sostegno alla funzione educativa e voucher per servizi, già previsti per le altre categorie di persone), e così pure, con l'articolo 4, gli interventi relativi all'edilizia convenzionata, agevolata e il sostegno alle locazioni. Inoltre, viene introdotto il principio per cui, in caso di domanda congiunta, il requisito della residenza per almeno 24 mesi venga richiesto a uno solo dei richiedenti e non ad ambedue.

Con l'articolo 5 si elimina il requisito di 24 mesi richiesto a uno dei genitori per poter usufruire dei benefici previsti in materia di diritto allo studio. Gli stessi benefici inoltre vengono estesi ai soggetti di cui al già citato articolo 41 della legge n. 286/1998. Con l'articolo 6, infine, si abroga l'articolo 9 della legge n. 16 /2011.

Abbiamo dovuto correggere le norme proliferate nella legislatura precedente - ha affermato - Stefano Pustetto (SEL) come relatore di maggioranza - perché anticostituzionali, in contrasto con la normativa europea, contestate dai tribunali locali, in quest'Aula, da pubblici amministratori, ma soprattutto irrispettose delle più elementari regole di civile convivenza e di equità tra i nostri cittadini.

La proposta - ha spiegato Franco Codega (PD), anch'egli relatore di maggioranza - nasce dalla necessità di correggere la chiusura all'accesso al welfare regionale da parte della popolazione immigrata che ha caratterizzato la passata legislatura. Sono infatti 105.000 le persone straniere residenti in Friuli Venezia Giulia, quasi il 10% della popolazione. Per il prossimo futuro ci riserviamo di riproporre una legislazione organica per un'azione di accoglienza e di integrazione della popolazione straniera regolarmente presente in regione.

(foto; immagini tv)

(segue)