CR: legge accesso welfare cittadini italiani e migranti (2)
(ACON) Trieste, 20 dic - MPB/AB - Approda all'attenzione
dell'Aula la proposta di legge contenente norme intersettoriali
per l'accesso alle prestazioni sociali di cittadini italiani e
migranti, primo firmatario Franco Codega (PD), sottoscritta da
altri diciassette consiglieri di PD, Cittadini e SEL.
Il provvedimento si compone complessivamente di 6 articoli.
Il primo definisce le finalità della legge, affermando il
principio di uguaglianza tra le persone residenti in regione e la
necessità, in ottemperanza al dettato della nostra Costituzione,
di una parità di trattamento nell'accesso alle diverse
prestazioni sociali previste nelle diverse norme di settore del
nostro ordinamento.
Con l'articolo 2 si elimina il requisito di 24 mesi di
residenzialità nel territorio regionale per accedere agli
interventi economici che i Comuni erogano alle persone e famiglie
in stato di bisogno e si ristabilisce, inoltre, il diritto per
tutti gli stranieri ex articolo 41 della legge n. 286/1998 di
accedere alle provvidenze del welfare alle stesse condizioni
delle altre categorie di popolazione. A essi l'articolo 3 estende
alcuni interventi di sostegno alle famiglie (assegno di natalità,
contributi alle famiglie numerose, carta famiglia, sostegno alla
funzione educativa e voucher per servizi, già previsti per le
altre categorie di persone), e così pure, con l'articolo 4, gli
interventi relativi all'edilizia convenzionata, agevolata e il
sostegno alle locazioni. Inoltre, viene introdotto il principio
per cui, in caso di domanda congiunta, il requisito della
residenza per almeno 24 mesi venga richiesto a uno solo dei
richiedenti e non ad ambedue.
Con l'articolo 5 si elimina il requisito di 24 mesi richiesto a
uno dei genitori per poter usufruire dei benefici previsti in
materia di diritto allo studio. Gli stessi benefici inoltre
vengono estesi ai soggetti di cui al già citato articolo 41 della
legge n. 286/1998. Con l'articolo 6, infine, si abroga l'articolo
9 della legge n. 16 /2011.
Abbiamo dovuto correggere le norme proliferate nella legislatura
precedente - ha affermato - Stefano Pustetto (SEL) come relatore
di maggioranza - perché anticostituzionali, in contrasto con la
normativa europea, contestate dai tribunali locali, in
quest'Aula, da pubblici amministratori, ma soprattutto
irrispettose delle più elementari regole di civile convivenza e
di equità tra i nostri cittadini.
La proposta - ha spiegato Franco Codega (PD), anch'egli relatore
di maggioranza - nasce dalla necessità di correggere la chiusura
all'accesso al welfare regionale da parte della popolazione
immigrata che ha caratterizzato la passata legislatura. Sono
infatti 105.000 le persone straniere residenti in Friuli Venezia
Giulia, quasi il 10% della popolazione. Per il prossimo futuro ci
riserviamo di riproporre una legislazione organica per un'azione
di accoglienza e di integrazione della popolazione straniera
regolarmente presente in regione.
(foto; immagini tv)
(segue)