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V Comm: audizione Serracchiani politiche internazionali, i consiglieri

07.01.2014
17:38
(ACON) Trieste, 7 gen - ET - La V Commissione consiliare, presieduta da Vincenzo Martines (PD), ha sentito la presidente della Regione Debora Serracchiani in merito alle strategie di politica internazionale della Regione.

Il presidente Martines ha introdotto l'incontro sottolineando l'opportunità che si presenta all'Assemblea legislativa regionale di portare avanti un percorso che abbia al centro le relazioni con le realtà nazionali limitrofe e lo Stato. A livello europeo, ha ricordato, è stato fortemente ribadito il concetto di sussidiarietà e la conseguente necessità di una più incisiva presenza delle Assemblee legislative regionali nel processo di formazione delle norme. Subito dopo, il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop ha messo in evidenza come spetti allo stesso Consiglio dare precisi indirizzi di politica internazionale entro il primo anno di attività. "La sussidiarietà è una grande opportunità. L'Europa non è poi così lontana - ha sostenuto Iacop - piuttosto dobbiamo partecipare attivamente, utilizzare i molti strumenti e gli spazi che abbiamo a disposizione per intervenire nel processo di formazione delle norme europee".

Il presidente Iacop ha quindi sollecitato tutte le forze politiche e le istituzioni a ogni livello a motivare la cittadinanza ad andare a votare alle prossime elezioni europee, che si svolgeranno a maggio.

Successivamente la presidente Serracchiani ha illustrato alla Commissione lo stato dell'arte della politica internazionale della Regione e, al termine, sono intervenuti i consiglieri.

Roberto Dipiazza (AR) ha ricordato l'importante presenza della comunità serba a Trieste e i rapporti intrattenuti con questa realtà storicamente insediata nel capoluogo regionale. Rapporti, per il consigliere, che potrebbero favorire le future interazioni tra la Regione e lo Stato serbo. Pietro Paviotti (Citt), ha rilevato quanto sia necessaria l'opera svolta dall'ufficio di collegamento della Regione a Bruxelles e ha evidenziato i rapporti privilegiati del nostro territorio con i Paesi dell'ex Jugoslavia, l'opportunità di sostenere l'ingresso della Serbia nell'Ue, così come quella di essere inseriti nelle previsioni d'azione europee nell'area danubiana. Fondamentali anche in questo contesto la logistica e i trasporti, con particolare attenzione ai porti.

Collaborare in campo sanitario, specie con il centro Europa. Franco Rotelli (PD) ha fatto presente come le strutture sanitarie regionali siano viste da molti in questa zona come eccellenze e veri e propri fari, quindi ha ribadito l'importanza della collaborazione transfrontaliera in campo sanitario per poter essere maggiormente attrattivi anche a livello europeo. Elio De Anna (GM) è ritornato sul tema dell'area danubiana ricordando come sia stata creata una rete alternativa e parallela, che ha mantenuto viva la presenza del Friuli Venezia Giulia all'interno di questa zona sebbene la nostra regione, per decisioni dell'allora Governo centrale, non vi sia ricompresa. Il consigliere ha anche toccato il tema del GECT FVG, Veneto e Carinzia.

Cristiano Shaurli (PD) ha sostenuto l'importanza di mantenere alta l'attenzione anche nel campo della collaborazione tra Paesi dell'area alpina, all'interno della quale, ad esempio, il comparto agroalimentare regionale ha forti possibilità di ulteriore sviluppo. Forte anche la richiesta alla Regione di puntare sulla qualità dei progetti proposti per finanziamenti europei dalle realtà locali, piuttosto che sul numero di questi, svolgendo anche un ruolo di regia.

Impariamo dall'esperienza, che abbiamo accumulato con i programmi europei Italia-Slovenia per garantirci maggiori successi nei prossimi anni. Igor Gabrovec (PD-Ssk), ha ritenuto di sottolineare anche il sostegno fondamentale che le minoranze linguistiche, ad esempio quella slovena in Italia nei rapporti con Lubiana e ora quella italiana nei rapporti con la Croazia, possono dare all'attività internazionale della Regione. Emiliano Edera (Citt) si è infine concentrato sul corridoio naturale, l'Adriatico, che collega il Friuli Venezia Giulia alla Turchia, una vera e propria autostrada del mare. Ha inoltre chiesto un'attenzione particolare della Regione verso quei settori, quali ad esempio gli spedizionieri, che possono risentire dell'allargamento dei confini dell'Unione europea.

(foto, immagini tv)