V Comm: audizione Serracchiani politiche internazionali, i consiglieri
(ACON) Trieste, 7 gen - ET - La V Commissione consiliare,
presieduta da Vincenzo Martines (PD), ha sentito la presidente
della Regione Debora Serracchiani in merito alle strategie di
politica internazionale della Regione.
Il presidente Martines ha introdotto l'incontro sottolineando
l'opportunità che si presenta all'Assemblea legislativa regionale
di portare avanti un percorso che abbia al centro le relazioni
con le realtà nazionali limitrofe e lo Stato. A livello europeo,
ha ricordato, è stato fortemente ribadito il concetto di
sussidiarietà e la conseguente necessità di una più incisiva
presenza delle Assemblee legislative regionali nel processo di
formazione delle norme.
Subito dopo, il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop
ha messo in evidenza come spetti allo stesso Consiglio dare
precisi indirizzi di politica internazionale entro il primo anno
di attività. "La sussidiarietà è una grande opportunità. L'Europa
non è poi così lontana - ha sostenuto Iacop - piuttosto dobbiamo
partecipare attivamente, utilizzare i molti strumenti e gli spazi
che abbiamo a disposizione per intervenire nel processo di
formazione delle norme europee".
Il presidente Iacop ha quindi sollecitato tutte le forze
politiche e le istituzioni a ogni livello a motivare la
cittadinanza ad andare a votare alle prossime elezioni europee,
che si svolgeranno a maggio.
Successivamente la presidente Serracchiani ha illustrato alla
Commissione lo stato dell'arte della politica internazionale
della Regione e, al termine, sono intervenuti i consiglieri.
Roberto Dipiazza (AR) ha ricordato l'importante presenza della
comunità serba a Trieste e i rapporti intrattenuti con questa
realtà storicamente insediata nel capoluogo regionale. Rapporti,
per il consigliere, che potrebbero favorire le future interazioni
tra la Regione e lo Stato serbo.
Pietro Paviotti (Citt), ha rilevato quanto sia necessaria l'opera
svolta dall'ufficio di collegamento della Regione a Bruxelles e
ha evidenziato i rapporti privilegiati del nostro territorio con
i Paesi dell'ex Jugoslavia, l'opportunità di sostenere l'ingresso
della Serbia nell'Ue, così come quella di essere inseriti nelle
previsioni d'azione europee nell'area danubiana. Fondamentali
anche in questo contesto la logistica e i trasporti, con
particolare attenzione ai porti.
Collaborare in campo sanitario, specie con il centro Europa.
Franco Rotelli (PD) ha fatto presente come le strutture sanitarie
regionali siano viste da molti in questa zona come eccellenze e
veri e propri fari, quindi ha ribadito l'importanza della
collaborazione transfrontaliera in campo sanitario per poter
essere maggiormente attrattivi anche a livello europeo.
Elio De Anna (GM) è ritornato sul tema dell'area danubiana
ricordando come sia stata creata una rete alternativa e
parallela, che ha mantenuto viva la presenza del Friuli Venezia
Giulia all'interno di questa zona sebbene la nostra regione, per
decisioni dell'allora Governo centrale, non vi sia ricompresa. Il
consigliere ha anche toccato il tema del GECT FVG, Veneto e
Carinzia.
Cristiano Shaurli (PD) ha sostenuto l'importanza di mantenere
alta l'attenzione anche nel campo della collaborazione tra Paesi
dell'area alpina, all'interno della quale, ad esempio, il
comparto agroalimentare regionale ha forti possibilità di
ulteriore sviluppo. Forte anche la richiesta alla Regione di
puntare sulla qualità dei progetti proposti per finanziamenti
europei dalle realtà locali, piuttosto che sul numero di questi,
svolgendo anche un ruolo di regia.
Impariamo dall'esperienza, che abbiamo accumulato con i programmi
europei Italia-Slovenia per garantirci maggiori successi nei
prossimi anni. Igor Gabrovec (PD-Ssk), ha ritenuto di
sottolineare anche il sostegno fondamentale che le minoranze
linguistiche, ad esempio quella slovena in Italia nei rapporti
con Lubiana e ora quella italiana nei rapporti con la Croazia,
possono dare all'attività internazionale della Regione.
Emiliano Edera (Citt) si è infine concentrato sul corridoio
naturale, l'Adriatico, che collega il Friuli Venezia Giulia alla
Turchia, una vera e propria autostrada del mare. Ha inoltre
chiesto un'attenzione particolare della Regione verso quei
settori, quali ad esempio gli spedizionieri, che possono
risentire dell'allargamento dei confini dell'Unione europea.
(foto, immagini tv)