V Comm: superamento Province, illustrati due testi legge
(ACON) Trieste, 10 gen - MPB/AB - Rendere più efficace il
sistema e farlo funzionare meglio. E' questo l'obiettivo dei due
provvedimenti legislativi all'attenzione della V Commissione del
Consiglio regionale, presieduta da Vincenzo Martines (PD),
entrambi di iniziativa della Giunta. A illustrarli l'assessore
Paolo Panontin.
Si tratta della proposta di legge nazionale n. 1, presentata lo
scorso 21 novembre, contenente modifiche allo Statuto della
Regione in materia di enti locali e di elettorato passivo alle
elezioni regionali, e del disegno di legge presentato dalla
Giunta il 2 gennaio di quest'anno, concernente la disciplina
delle elezioni provinciali.
La proposta di modifiche allo Statuto, in tutto 8 articoli, punta
a consentire alla Regione la soppressione del livello
ordinamentale delle Province e la definizione di un nuovo modello
istituzionale regionale. Sullo sfondo la volontà di anticipare il
processo di riforma costituzionale già avviato dall'Esecutivo
nazionale per realizzare un ordinamento fondato su due soli
livelli di governo politico - la Regione e i Comuni - espressione
della sovranità popolare.
Con questo provvedimento - ha precisato Panontin - vogliamo avere
competenza di rango costituzionale per poter operare con legge
ordinaria sulla soppressione delle Province fissandone il termine
che decideremo di darci. Ma vogliamo anche sostenere e rafforzare
il lavoro dei nostri parlamentari che, vedendo approvato questo
testo, avrebbero una più forte copertura politica. La Sardegna -
ha aggiunto - ha approvato a settembre la sua riforma statutaria
per la soppressione delle Province e l'ha trasmessa al
Parlamento: potremmo quindi accodarci a quell'iniziativa
chiedendo la calendarizzazione congiunta per l'esame dei due
testi.
Quanto al testo, il Friuli Venezia Giulia ha potestà legislativa
esclusiva in materia di ordinamento degli enti locali e delle
relative circoscrizioni. Le modifiche riguardano gli articoli 10,
11, 15, 51, 54, 59 e 62 dello Statuto e inoltre sono previste
alcune disposizioni transitorie. E se obiettivi strategici e
politici del provvedimento sono semplificare i livelli di governo
locale e costruire le basi per una riforma che tenga conto delle
peculiarità economiche, culturali, sociali, linguistiche e
geografiche della regione, si prevede anche la modifica della
norma relativa all'età minima per l'elezione a consigliere
regionale, abbassandola dai 25 anni alla soglia della maggiore
età. Le Province autonome di Trento e Bolzano hanno la medesima
soglia, mentre Sicilia e Valle d'Aosta l'hanno fissata a 21 anni.
Il disegno di legge sulle elezioni provinciali - in tutto 33
articoli - si inserisce nel progetto di riforma e riordino del
sistema Regione-Autonomie locali, il cui punto di arrivo è il
superamento dell'ente Provincia, obiettivo che per la lunghezza
dei procedimenti legislativi di approvazione delle modifiche allo
Statuto e per la necessità di un ampio processo partecipativo
alla riforma, implicano passaggi intermedi.
In questo contesto si inserisce la sostituzione dell'elezione
diretta degli organi provinciali trasformandoli in enti di
secondo grado. Si tiene inoltre conto delle scadenze diverse:
quest'anno degli organi provinciali di Pordenone, il 2016 di
quelli di Gorizia e Trieste e il 2018 di quelli di Udine.
Anche il disegno di legge, come l'attuale disciplina, prevede la
ripartizione del territorio di ciascuna provincia in collegi
elettorali, tuttavia i nuovi sono in numero inferiore rispetto a
quelli attuali e comprendono aree territoriali più vaste sul
modello dei distretti sanitari, tanto da poter essere considerati
una anticipazione degli ambiti territoriali ottimali che la legge
regionale di riforma delle autonomie locali dovrà determinare per
individuare le aggregazioni territoriali su cui si innesteranno
le forme associative destinate a svolgere le funzioni
amministrative di area vasta.
Il provvedimento vede l'articolato suddiviso in tre Capi, che
disciplinano rispettivamente gli organi, le modalità di elezione
di essi e le disposizioni transitorie e finali.
La V Commissione ha infine deciso come procedere: mercoledì della
prossima settimana (15 gennaio) dedicherà una seduta alle
audizioni e giovedì verrà convocata per l'intera giornata per
l'esame dei provvedimenti che, se non dovesse concludersi, verrà
ripreso martedì 21 gennaio.
(immagini tv)