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IV Comm: parere favorevole Piano tutela delle acque

15.01.2014
16:18
(ACON) Trieste, 15 gen - ET - La IV Commissione consiliare regionale, presidente Vittorino Boem (PD) e presente l'assessore competente Sara Vito, ha espresso parere favorevole al Piano tutela delle acque: sì della maggioranza e del M5S; astenuti Pdl e Autonomia Responsabile; nessun contrario. Il parere è corredato da una lista di puntuali osservazioni sul Piano.

La prima e principale osservazione di carattere generale è la richiesta di una dinamicità operativa del Piano, cioè la necessità di renderlo aggiornabile e integrabile anche nei 6 anni che intercorrono tra una stesura e l'altra. La Commissione ha anche chiesto di prevedere sanzioni adeguate e proporzionate alle eventuali infrazioni. All'Amministrazione l'onere di garantire un adeguato sistema di controlli.

Entrando nel merito, si è poi discusso molto del deflusso minimo vitale, una questione fondamentale in quanto fissa il quantitativo di acqua che qualsiasi opera di captazione sull'asta di un lago, fiume, torrente o qualsiasi corso d'acqua, debba rilasciare per garantirne la naturale integrità ecologica. Il parere segnala la necessità di una norma in materia di attività idroelettrica.

Per quel che riguarda la tutela di ambienti a elevato pregio naturalistico si propone il divieto, da modulare in base a parametri di localizzazione da determinare e inserire nel Piano, di autorizzare nuove derivazioni all'interno di parchi e riserve, salvo casi specifici.

Sulla ricarica degli acquiferi e pozzi artesiani - cioè sul problema del progressivo depauperamento delle falde acquifere sotterranee - è stata chiesto il graduale aumento dei tempi di rilascio presso le opere di presa delle grandi derivazioni irrigue e idroelettriche sul Tagliamento, sul Cellina e il Meduna. L'aumento della massa d'acqua dovrebbe servire in parte anche a potenziare il sistema irriguo nelle zone non servite.

Condividendo la proposta del Piano di diminuire le portate dei prelievi dai pozzi impedendo l'esercizio a getto continuo, la Commissione ha auspicato una revisione al ribasso dei tempi di adeguamento e del limite di utilizzo medio giornaliero, da monitorare tramite contatori. Tutto ciò, previa consultazione con gli Enti locali interessati. Richiesto anche che non sia più consentita la costruzione di nuovi impianti di pescicoltura, laddove le falde più superficiali non abbiano le caratteristiche necessarie.

Sulle acque reflue la Commissione ha chiesto una verifica congiunta delle previsioni con le Consulte d'ambito, in particolare dei limiti previsti per determinate realtà urbane. Per quel che riguarda la laguna di Grado e Marano è stata evidenziata l'opportunità di rafforzare l'interazione del Piano con gli altri settori di pianificazione.

Un capitolo importante anche il lago di Cavazzo, la sua tutela insieme a quella del Tagliamento nel tratto a valle di Ospedaletto. Auspicata la realizzazione di un collegamento tra il canale emissario del lago con il sistema derivatorio irriguo del Consorzio Ledra Tagliamento, che porterebbe diversi benefici. Per mitigare invece il progressivo snaturamento dell'ambiente del lago è stata chiesto di realizzare un canale by-pass che convogli le acque della centrale di Somplago direttamente nell'emissario del lago. La combinazione delle sue soluzioni, secondo la Commissione, salvaguarderebbe sia il Tagliamento che l'invaso.

Durante la riunione, l'assessore Sara Vito ha più volte espresso la forte volontà di utilizzare i prossimi sei mesi per creare tavoli di lavoro con i portatori d'interesse, come Comuni e società idroelettriche, per meglio diffondere le informazioni e raccogliere direttamente le osservazioni, gli eventuali dubbi e le perplessità.

"Sta a noi - ha concluso l'assessore - fare sintesi e trovare il punto d'equilibrio tra le esigenze dell'ambiente e quelle dettato dallo sviluppo".

Il Piano passa ora alla fase di consultazione del pubblico, che richiederà altri 6 mesi. Successivamente i pareri delle Province e degli ATO avranno 2 mesi. Dopo alcuni passaggi, il Piano verrà quindi trasmesso al ministero dell'Ambiente e all'Autorità di bacino: quest'ultima avrà 6 mesi a disposizione per esprimere il parere e trasmetterlo assieme alle prescrizioni. Con gli ultimi atti della Giunta e la pubblicazione sul BUR l'iter sarà concluso, prevedibilmente nel termine di due anni.

(immagini tv)