IV Comm: parere favorevole Piano tutela delle acque
(ACON) Trieste, 15 gen - ET - La IV Commissione consiliare
regionale, presidente Vittorino Boem (PD) e presente l'assessore
competente Sara Vito, ha espresso parere favorevole al Piano
tutela delle acque: sì della maggioranza e del M5S; astenuti Pdl
e Autonomia Responsabile; nessun contrario. Il parere è corredato
da una lista di puntuali osservazioni sul Piano.
La prima e principale osservazione di carattere generale è la
richiesta di una dinamicità operativa del Piano, cioè la
necessità di renderlo aggiornabile e integrabile anche nei 6 anni
che intercorrono tra una stesura e l'altra. La Commissione ha
anche chiesto di prevedere sanzioni adeguate e proporzionate alle
eventuali infrazioni. All'Amministrazione l'onere di garantire un
adeguato sistema di controlli.
Entrando nel merito, si è poi discusso molto del deflusso minimo
vitale, una questione fondamentale in quanto fissa il
quantitativo di acqua che qualsiasi opera di captazione sull'asta
di un lago, fiume, torrente o qualsiasi corso d'acqua, debba
rilasciare per garantirne la naturale integrità ecologica. Il
parere segnala la necessità di una norma in materia di attività
idroelettrica.
Per quel che riguarda la tutela di ambienti a elevato pregio
naturalistico si propone il divieto, da modulare in base a
parametri di localizzazione da determinare e inserire nel Piano,
di autorizzare nuove derivazioni all'interno di parchi e riserve,
salvo casi specifici.
Sulla ricarica degli acquiferi e pozzi artesiani - cioè sul
problema del progressivo depauperamento delle falde acquifere
sotterranee - è stata chiesto il graduale aumento dei tempi di
rilascio presso le opere di presa delle grandi derivazioni
irrigue e idroelettriche sul Tagliamento, sul Cellina e il
Meduna. L'aumento della massa d'acqua dovrebbe servire in parte
anche a potenziare il sistema irriguo nelle zone non servite.
Condividendo la proposta del Piano di diminuire le portate dei
prelievi dai pozzi impedendo l'esercizio a getto continuo, la
Commissione ha auspicato una revisione al ribasso dei tempi di
adeguamento e del limite di utilizzo medio giornaliero, da
monitorare tramite contatori. Tutto ciò, previa consultazione con
gli Enti locali interessati. Richiesto anche che non sia più
consentita la costruzione di nuovi impianti di pescicoltura,
laddove le falde più superficiali non abbiano le caratteristiche
necessarie.
Sulle acque reflue la Commissione ha chiesto una verifica
congiunta delle previsioni con le Consulte d'ambito, in
particolare dei limiti previsti per determinate realtà urbane.
Per quel che riguarda la laguna di Grado e Marano è stata
evidenziata l'opportunità di rafforzare l'interazione del Piano
con gli altri settori di pianificazione.
Un capitolo importante anche il lago di Cavazzo, la sua tutela
insieme a quella del Tagliamento nel tratto a valle di
Ospedaletto. Auspicata la realizzazione di un collegamento tra il
canale emissario del lago con il sistema derivatorio irriguo del
Consorzio Ledra Tagliamento, che porterebbe diversi benefici. Per
mitigare invece il progressivo snaturamento dell'ambiente del
lago è stata chiesto di realizzare un canale by-pass che convogli
le acque della centrale di Somplago direttamente nell'emissario
del lago. La combinazione delle sue soluzioni, secondo la
Commissione, salvaguarderebbe sia il Tagliamento che l'invaso.
Durante la riunione, l'assessore Sara Vito ha più volte espresso
la forte volontà di utilizzare i prossimi sei mesi per creare
tavoli di lavoro con i portatori d'interesse, come Comuni e
società idroelettriche, per meglio diffondere le informazioni e
raccogliere direttamente le osservazioni, gli eventuali dubbi e
le perplessità.
"Sta a noi - ha concluso l'assessore - fare sintesi e trovare il
punto d'equilibrio tra le esigenze dell'ambiente e quelle dettato
dallo sviluppo".
Il Piano passa ora alla fase di consultazione del pubblico, che
richiederà altri 6 mesi. Successivamente i pareri delle Province
e degli ATO avranno 2 mesi. Dopo alcuni passaggi, il Piano verrà
quindi trasmesso al ministero dell'Ambiente e all'Autorità di
bacino: quest'ultima avrà 6 mesi a disposizione per esprimere il
parere e trasmetterlo assieme alle prescrizioni. Con gli ultimi
atti della Giunta e la pubblicazione sul BUR l'iter sarà
concluso, prevedibilmente nel termine di due anni.
(immagini tv)