V Comm: approvato ddl elezioni provinciali
(ACON) Trieste, 21 gen - AB - Approvato dalla V Commissione del
Consiglio regionale, presieduta da Vincenzo Martines (PD), il
disegno di legge che contiene nuove disposizioni per le elezioni
provinciali, provvedimento che, facendo seguito alla proposta di
legge nazionale n. 1 che modifica lo Statuto speciale della
Regione cancellando le Province (approvata dalla stessa
Commissione la scorsa settimana), prevede in questa fase
intermedia intanto il declassamento delle Province a enti di
secondo grado, e quindi ne disciplina le nuove modalità di
elezione.
L'assessore Paolo Panontin ha presentato diversi emendamenti al
testo base che lo modificano in modo significativo, raccogliendo
così una serie di considerazioni che erano emerse in fase di
dibattito generale. Si prevede un unico collegio provinciale e,
di conseguenza, si introduce l'Ufficio elettorale provinciale;
viene adottato il voto ponderale su fasce di comuni determinate
dalla popolazione residente; si garantisce maggior
rappresentatività territoriale dei sindaci e si prevede, tra gli
organi della Provincia, l'assemblea dei sindaci. Altre modifiche
riguardano l'introduzione di liste concorrenti dei candidati in
un unico collegio corrispondente al territorio della provincia,
il che determina una serie di modifiche tecniche al procedimento
elettorale. Ultime due novità di rilievo sono il voto ponderato e
l'indice di ponderazione, nonché la specifica che gli incarichi
di consigliere provinciale e di membro dell'assemblea dei sindaci
saranno esercitati a titolo gratuito.
Il disegno di legge è stato votato da PD, Cittadini e SEL:
contrari Pdl e GM/FI; astenuto M5S. Relatori per l'Aula saranno,
di maggioranza Lauri (SEL) e Paviotti (Citt), di minoranza
Ziberna.
Queste le dichiarazioni di voto:
Giulio Lauri (SEL) ha tenuto a precisare che la legge, così
modificata, non è un vestitino cucito su misura per SEL, ma
risponde all'esigenza, più volte espressa, di garantire maggior
rappresentatività, chiarezza nei confronti dei cittadini ed
escludere la possibilità che possano cambiare in corso d'opera
gli equilibri politici.
Igor Gabrovec (PD-Ssk), dopo essersi astenuto dal voto su tutti
gli articoli, ha mantenuto identico comportamento anche sul voto
complessivo non condividendo, lui e l'Ssk, la scelta di abolire
le Province senza prima aver rivisto il sistema delle autonomie
locali. Un salto nel buio che, inoltre, continua a non garantire
la rappresentanza alla minoranza slovena.
Rodolfo Zibrna, consigliere di centrodestra, ha confermato la
netta contrarietà a una legge ritenuta incostituzionale in quanto
non rispetta il principio di equiordinazione, toglie ai cittadini
la possibilità di esercitare il loro diritto di voto e viene
proposta in modo affrettato, quando sarebbe stato meglio
attendere la riforma complessiva del sistema enti locali.
L'obiettivo politico è chiaro, arrivarci è più difficile - ha
quindi affermato Pietro Paviotti (Citt) - ma questa legge non
dovrebbe avere problemi di costituzionalità ed è stata costruita
come norma transitoria capace di reggere a quanto le si chiede.
Se vi erano perplessità sul testo base - ha evidenziato Elena
Bianchi (M5S) - il testo licenziato dalla Commissione ne aggiunte
ulteriori. Valuteremo ogni nuovo aspetto e per l'Aula avremo una
linea ben definita.
Il disegno di legge è la naturale conseguenza delle legge voto -
ha chiuso Diego Moretti (PD) - non potevamo, di fronte alla
prossima scadenza di un'amministrazione provinciale, rimanere
immobili. Alcuni aspetti del testo base sono stati rivisti,
migliorati o modificati, così il provvedimento è assolutamente
condivisibile. Da qui all'Aula valuteremo le istanze sollevate da
Gabrovec. L'augurio, comunque, è che la legge sia veramente
transitoria e che si arrivi quanto prima a definire il quadro
generale.
(immagini tv)