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V Comm: approvato ddl elezioni provinciali

21.01.2014
13:9
(ACON) Trieste, 21 gen - AB - Approvato dalla V Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Vincenzo Martines (PD), il disegno di legge che contiene nuove disposizioni per le elezioni provinciali, provvedimento che, facendo seguito alla proposta di legge nazionale n. 1 che modifica lo Statuto speciale della Regione cancellando le Province (approvata dalla stessa Commissione la scorsa settimana), prevede in questa fase intermedia intanto il declassamento delle Province a enti di secondo grado, e quindi ne disciplina le nuove modalità di elezione.

L'assessore Paolo Panontin ha presentato diversi emendamenti al testo base che lo modificano in modo significativo, raccogliendo così una serie di considerazioni che erano emerse in fase di dibattito generale. Si prevede un unico collegio provinciale e, di conseguenza, si introduce l'Ufficio elettorale provinciale; viene adottato il voto ponderale su fasce di comuni determinate dalla popolazione residente; si garantisce maggior rappresentatività territoriale dei sindaci e si prevede, tra gli organi della Provincia, l'assemblea dei sindaci. Altre modifiche riguardano l'introduzione di liste concorrenti dei candidati in un unico collegio corrispondente al territorio della provincia, il che determina una serie di modifiche tecniche al procedimento elettorale. Ultime due novità di rilievo sono il voto ponderato e l'indice di ponderazione, nonché la specifica che gli incarichi di consigliere provinciale e di membro dell'assemblea dei sindaci saranno esercitati a titolo gratuito.

Il disegno di legge è stato votato da PD, Cittadini e SEL: contrari Pdl e GM/FI; astenuto M5S. Relatori per l'Aula saranno, di maggioranza Lauri (SEL) e Paviotti (Citt), di minoranza Ziberna.

Queste le dichiarazioni di voto:

Giulio Lauri (SEL) ha tenuto a precisare che la legge, così modificata, non è un vestitino cucito su misura per SEL, ma risponde all'esigenza, più volte espressa, di garantire maggior rappresentatività, chiarezza nei confronti dei cittadini ed escludere la possibilità che possano cambiare in corso d'opera gli equilibri politici.

Igor Gabrovec (PD-Ssk), dopo essersi astenuto dal voto su tutti gli articoli, ha mantenuto identico comportamento anche sul voto complessivo non condividendo, lui e l'Ssk, la scelta di abolire le Province senza prima aver rivisto il sistema delle autonomie locali. Un salto nel buio che, inoltre, continua a non garantire la rappresentanza alla minoranza slovena.

Rodolfo Zibrna, consigliere di centrodestra, ha confermato la netta contrarietà a una legge ritenuta incostituzionale in quanto non rispetta il principio di equiordinazione, toglie ai cittadini la possibilità di esercitare il loro diritto di voto e viene proposta in modo affrettato, quando sarebbe stato meglio attendere la riforma complessiva del sistema enti locali.

L'obiettivo politico è chiaro, arrivarci è più difficile - ha quindi affermato Pietro Paviotti (Citt) - ma questa legge non dovrebbe avere problemi di costituzionalità ed è stata costruita come norma transitoria capace di reggere a quanto le si chiede.

Se vi erano perplessità sul testo base - ha evidenziato Elena Bianchi (M5S) - il testo licenziato dalla Commissione ne aggiunte ulteriori. Valuteremo ogni nuovo aspetto e per l'Aula avremo una linea ben definita.

Il disegno di legge è la naturale conseguenza delle legge voto - ha chiuso Diego Moretti (PD) - non potevamo, di fronte alla prossima scadenza di un'amministrazione provinciale, rimanere immobili. Alcuni aspetti del testo base sono stati rivisti, migliorati o modificati, così il provvedimento è assolutamente condivisibile. Da qui all'Aula valuteremo le istanze sollevate da Gabrovec. L'augurio, comunque, è che la legge sia veramente transitoria e che si arrivi quanto prima a definire il quadro generale.

(immagini tv)