M5S: Dal Zovo, va bonificata l'ex discarica di Trebiciano (TS)
(ACON) Trieste, 21 gen - COM/AB - Continua la battaglia del
MoVimento 5 Stelle contro l'inquinamento del nostro territorio.
Con due interrogazioni, depositate in Parlamento e in Regione, il
deputato Aris Prodani e la consigliera regionale Ilaria Dal Zovo
riaprono il caso dell'inquinamento del sito di Trebiciano, sul
Carso che, tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '70,
è diventato una discarica di rifiuti solidi urbani a cielo
aperto.
Doline, grotte e depressioni carsiche sono state riempite con
rifiuti per circa 15 anni. Per questo serve innanzitutto un
monitoraggio di questo sito, e a ruota metter mano alle bonifiche
necessarie. Senza dimenticare, trattandosi per lo più di terreno
carsico, che vanno controllate con particolare attenzione le
ripercussioni sulle falde acquifere sotterranee.
"L'area interessata, completamente stravolta visto che oggi si
presenta come una collina, copre circa 120.000 metri quadrati e
ha accolto almeno 600.000 metri cubi di rifiuti di ogni tipo -
evidenzia Ilaria Dal Zovo. In alcune zone lo spessore dei rifiuti
supera addirittura i 20 metri di profondità. Va ricordato che
alla dismissione della discarica ha fatto seguito un'operazione
di bonifica approssimativa, con la copertura della zona con un
manto di materiale da riporto proveniente dalle opere di
demolizione e scavo effettuate nella città di Trieste. L'acqua di
ruscellamento, nel tempo, ha però asportato buona parte della
copertura terrosa e i rifiuti sono ricomparsi".
A causa della natura carsica dell'area e della mancanza di
impermeabilizzazione del fondo, l'ex discarica di Trebiciano
costituisce una grave fonte di inquinamento non solo per il
terreno, ma anche per le acque sotterranee. Ad soli 500 metri
dall'ex discarica si trova l'Abisso di Trebiciano, nelle cui
profondità scorre il fiume sotterraneo Timavo che drena le acque
filtrate dalla zona sovrastante e alimenta poi le sorgenti di San
Giovanni di Duino, nei pressi del mare. Negli ultimi anni, a
causa di prolungati periodi di siccità, è stato necessario
attingere proprio al Timavo per rifornire d'acqua la Provincia di
Trieste.
"Le grotte e le cavità naturali del Friuli Venezia Giulia
costituiscono un patrimonio naturale di estrema importanza che va
tutelato con determinazione - ricorda Dal Zovo. Secondo i dati
raccolti dal Gruppo grotte del Club Alpinistico Triestino (Cat),
nel 2000 erano ben 383 le cavità sotterranee che presentavano
situazioni di degrado di vario tipo, ridotte oggi a 359 (sul
versante del Carso triestino) grazie a vari interventi volontari
delle associazioni speleologiche locali. Di queste ultime -
conclude la consigliera M5S - 52 risultano inquinate, 54
presentano rifiuti, 236 sono ostruite e 17 addirittura distrutte".