+++ RIPETIZIONE CORRETTA +++ Inaugurazione mostra fotografica
(ACON) Trieste, 23 gen - MPB - La mostra fotografica allestita
nella Biblioteca "Livio Paladin" del Consiglio regionale,
intitolata "Riflessioni sulla nostre tradizioni, riflessione su
se stessi", comprendente una trentina di foto tratte
dall'Archivio Marubi della città albanese di Scutari, è stata
inaugurata dal vicepresidente del Consiglio Igor Gabrovec e dalla
rappresentante del comune di Scutari Elena Zorba, assieme al
presidente della VI Commissione (cultura) Franco Codega, e al
direttore dell'Archivio, presente il consigliere Emiliano Edera.
La mostra - che attinge dall'archivio che prende il nome
dall'architetto, pittore e scultore piacentino Pietro Marubi oggi
custodito al Museo di Scutari e riconosciuto patrimonio
internazionale dell'UNESCO - apre ufficialmente il programma di
eventi per celebrare i cinquantanni dell'Assemblea del Friuli
Venezia Giulia, riunitasi la prima volta il 26 maggio del 1964.
Ma l'iniziativa ha anche un respiro europeo in quanto fa parte
del progetto per la promozione del turismo transfrontaliero
Scutari e Ulcinj, finanziato dall'Unione europea con il programma
IPA Cross-Border Albania-Montenegro e vede coinvolti, oltre
all'Archivio Marubi, Teuleda, Focus Europe con il supporto del
CRAF di Spilimbergo e delle ACLI di Trieste.
Una sottolineatura emersa negli interventi che si sono susseguiti.
Gabrovec, portando il saluto del presidente Franco Iacop, si è
soffermato sul significato profondo del titolo della mostra. Una
riflessione sulle tradizioni attraverso immagini di oltre
cent'anni fa, che ritraggono ambientazioni e persone con abiti di
fogge lontane, portano a guardare dentro di noi, a cogliere le
nostre tradizioni, a riflettere sulle matrici comuni di una
storia europea, a pensare anche a una città come Trieste, europea
e molto cambiata in un secolo, ma sempre intessuta di molte
culture.
L'iniziativa, ha poi aggiunto Codega, unisce molteplici forme di
progettualità e collaborazione, europea e transfontaliera, e
sottolinea l'impegno della nostra regione nella cooperazione
internazionale per costruire una collaborazione per lo sviluppo
non solo sul piano economico, ma anche su quello antropologico.
Anche se il quadro delle risorse disponibili si restringe, non
deve mai venir meno la capacità di incontro fra realtà e culture
che compongono l'Europa ed è importante creare occasioni di
partenariato che portano a eventi come questo.
Storia, caratteristiche e ruolo economico e culturale della città
di Scutari nel contesto albanese sono state sintetizzate dalla
rappresentante del Comune e dal direttore dell'Archivio che,
sottolineando quanto la bellezza della fotografia possa unire
nazioni diverse, hanno parlato dell'esperienza di Marubi in
Albania e nei Balcani ricordando anche i numerosi contributi
italiani nelle istituzioni locali pure nel campo della musica,
della pittura, del teatro, nella medicina.
Pietro Marubi a metà dell'Ottocento lasciò l'Italia a seguito
della sua partecipazione al movimento garibaldino e si trasferì
come altri italiani in Albania. A Scutari egli nel 1876 aprì uno
studio fotografico, il primo nel Paese. L'attività alla sua morte
fu continuata dal suo collaboratore Kel Kodheli, che divenne
fotografo ufficiale della Corte del Montenegro, e fu quindi
proseguita dal figlio di Kel, Gege, formatori nei primi anni del
Novecento in Francia, presso i fratelli Lumière.
L'archivio fotografico conserva 100.000 negativi ed è un esempio
unico in Europa per qualità, continuità cronologica e importanza
documentaria delle immagini. Foto che, oltre al valore artistico,
testimoniano usi e costumi che si rintracciano ancora in alcuni
paesi dell'Italia del sud, dove sono radicate comunità albanesi e
che documentano anche la realtà dei Balcani di un secolo e mezzo
fa, essendo egli stato il primo fotografo a ritrarre quest'area
geografica.
L'esposizione resterà aperta al pubblico, con ingresso gratuito,
anche venerdì 24 e sabato 25 gennaio dalle 10.00 alle 18.00.
(foto; immagini tv)