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IV Comm: audizione Terna elettrodotti Udine Ovest-Redipuglia e Okroglo

23.01.2014
18:44
(ACON) Trieste, 23 gen - ET - La IV Commissione consiliare regionale, presidente Vittorino Boem (PD) e presente l'assessore Sara Vito, ha sentito Terna in merito agli elettrodotti di Udine Ovest-Redipuglia e Udine Ovest-Okroglo.

L'assessore Vito, in merito all'elettrodotto Udine Ovest-Redipuglia, ha ripercorso i vari passaggi autorizzativi degli ultimi dieci anni e ha ricordato come, all'insediamento, la nuova Giunta ha riavviato il dialogo con Terna per quanto riguardava la successiva fase relativa all'approvazione dello schema di convenzione quadro tra la Regione e la società, finalizzata ad assicurare la realizzazione di misure di compensazione e di riequilibrio ambientale a favore di quelle comunità il cui territorio è interessato dal passaggio delle infrastrutture elettriche.

L'11 ottobre la Giunta ha deliberato un nuovo schema di convenzione con intenti migliorativi. In particolare, è stato previsto un aumento di 3.9 milioni di euro della misura complessiva per le compensazioni, il contenimento dei tempi per l'avvio delle istanze autorizzative alla demolizione delle linee obsolete entro dieci mesi dalla firma della convenzione stessa, ed è stato individuato nel monostelo il supporto per il passaggio dei cavi, meno impattante rispetto ai vecchi tronchi piramidali. È stato prevista, inoltre, un'ulteriore garanzia ai Comuni, nel caso in cui si verificassero danni durante i lavori di realizzazione, con la possibilità di redigere un verbale da parte degli uffici tecnici comunali, e quindi scongiurando contenziosi.

In seguito Terna ha illustrato i motivi che portano alla realizzazione di quest'opera, che con 40 chilometri di tracciato aereo e 13 in interrato andrà a sostituire 110 chilometri di rete obsoleta, che verrà smantellata. In questo modo verrà garantito il fabbisogno energetico, che attualmente si attesta a 10 kW ora e la messa in sicurezza della rete, a continuo rischio di blackout. Il costo dell'opera è di 110 milioni di euro, il tracciato si svilupperà per il 95% su terreno agricolo, affiancandosi per circa 20 chilometri a aree già fortemente infrastrutturate. Con la nuova struttura, dice Terna, saranno liberati 680 edifici nei pressi degli elettrodotti, 367 ettari di terreno (pari a 524 campi di calcio), verranno immesse nell'aria 12.000 tonnellate in meno di CO2, e verranno rimossi dal territorio oltre 400 sostegni, con 60 milioni di euro all'anno di risparmi per gli utenti grazie alla maggiore efficienza.

È stata quindi la volta dei consiglieri.

Stefano Pustetto (SEL) ha chiesto rassicurazioni sulla tenuta dei sostegni alle raffiche di bora e sulle infrastrutture interrate; Riccardo Riccardi (Pdl) ha domandato notizie sui contenziosi aperti; Vittorino Boem (PD) ha voluto maggiori informazioni sulle valutazioni per gli espropri delle servitù; Cristian Sergo (M5S) si è informato sulle richieste avanzate dai Comuni che sono ricorsi al TAR e sull'opportunità di valutare un percorso interrato e Ilaria Dal Zovo (M5S) ha chiesto quali vantaggi porta essere inclusi nella programmazione comunitaria. Giulio Lauri (SEL) si è interessato alle distanze di sicurezza, alla tenuta sismica, alla destinazione d'uso dei terreni liberati e alle modalità di impiego delle persone per questo progetto. Sulle ricadute occupazionali anche una domanda di Roberto Revelant (AR), che si è interessato al futuro fabbisogno energetico regionale. Paride Cargnelutti (Pdl) ha chiesto i motivi di quest'opera e i problemi che comporta una linea interrata; Chiara Da Giau (PD) ha chiesto maggiori dettagli sui lavori in provincia di Pordenone; Giuseppe Sibau (AR) ha domandato da cosa dipendano i 60 milioni di euro di risparmi previsti.

Terna ha dato molte rassicurazioni sulla tenuta alla bora delle strutture. In sintesi così le risposte ai quesiti posti: il dibattimento sui contenziosi aperti è stato posticipato a fine marzo; gli espropri si svolgono nel rispetto di parametri previsti dalle nuove normative, quindi sul valore di mercato del terreno; i Comuni che sono ricorsi al TAR vogliono la linea interrata, che ha un costo di dieci volte superiore a quello areo e non garantisce la stessa sicurezza e continuità del servizio; le distanze di sicurezza rispettate sono 33 volte superiori a quelle previste dalla normativa europea, la tenuta sismica è a norma, i terreni liberati saranno restituiti al loro scopo e le aziende che collaborano alla costruzione sono appaltatrici; la nuova linea è stata progettata per reggere al fabbisogno energetico regionale anche per i prossimi dieci anni; la nuova linea serve per scongiurare il rischio blackout, mentre le linee interrate non danno le stesse garanzie di continuità e sicurezza del servizio. In provincia di Pordenone è previsto solo un'operazione sulla stazione per meglio magliare la rete; il risparmio di 60 milioni deriva dalla maggiore efficienza.

È stata poi la volta di Udine Ovest-Okroglo, un elettrodotto che non esiste nei piani, a detta di tutti.

Molto chiara in merito, l'assessore Vito. "L'audizione di Terna è un importante momento di chiarimento. Non abbiamo assolutamente in questo momento questo argomento in discussione, non c'è alcun progetto e nessun accordo con gli sloveni per questa infrastruttura energetica, che per noi non è una priorità e se ne parlerà solo tra qualche anno. Voglio sottolineare questo per fare chiarezza e tranquillizzare il territorio regionale.

"Quasi tutte le Regioni d'Italia hanno firmato una convenzione con Terna; per noi questa è solo un'ipotesi ancora da valutare, ribadendo la forte determinazione e capacità della Regione a decidere sul nostro territorio, ed evidenziando sempre la nostra disponibilità al dialogo", ha concluso l'assessore.

Fatti confermati da Terna, che ha ribadito che non è stato sottoscritto alcun accordo con le controparti slovene e che gli studi condotti a livello europeo ribadiscono l'opportunità di un intervento necessario a integrare l'Italia nel mercato europeo, ma non hanno stabilito le aree interessate dalla localizzazione dell'interconnessione.

Cristinao Shaurli (PD) si è detto soddisfatto dalle rassicurazioni avute, ma ha rilevato come nei piani urbanistici dei comuni sloveni di confine si stia già verificando la disponibilità dei terreni. Contento delle parole dell'assessore anche Giulio Lauri, preoccupato dell'eventuale impatto ambientale di tale opera, così come Giuseppe Sibau e Roberto Novelli (Pdl). Sibau ha anche manifestato il timore degli amministratori locali di vedersi calare le decisioni dall'alto. Revelant ha poi chiesto spiegazioni sulle modalità di acquisto dell'energia da parte di gruppi di industriali in autonomia e all'estero, fatto segnalato da Terna nella risposta al consigliere Sergo, che chiedeva delucidazioni su un elettrodotto sottomarino, che di fatto è un'opera finanziata privatamente.

(immagini tv)