IV Comm: audizione Terna elettrodotti Udine Ovest-Redipuglia e Okroglo
(ACON) Trieste, 23 gen - ET - La IV Commissione consiliare
regionale, presidente Vittorino Boem (PD) e presente l'assessore
Sara Vito, ha sentito Terna in merito agli elettrodotti di Udine
Ovest-Redipuglia e Udine Ovest-Okroglo.
L'assessore Vito, in merito all'elettrodotto Udine
Ovest-Redipuglia, ha ripercorso i vari passaggi autorizzativi
degli ultimi dieci anni e ha ricordato come, all'insediamento, la
nuova Giunta ha riavviato il dialogo con Terna per quanto
riguardava la successiva fase relativa all'approvazione dello
schema di convenzione quadro tra la Regione e la società,
finalizzata ad assicurare la realizzazione di misure di
compensazione e di riequilibrio ambientale a favore di quelle
comunità il cui territorio è interessato dal passaggio delle
infrastrutture elettriche.
L'11 ottobre la Giunta ha deliberato un nuovo schema di
convenzione con intenti migliorativi. In particolare, è stato
previsto un aumento di 3.9 milioni di euro della misura
complessiva per le compensazioni, il contenimento dei tempi per
l'avvio delle istanze autorizzative alla demolizione delle linee
obsolete entro dieci mesi dalla firma della convenzione stessa,
ed è stato individuato nel monostelo il supporto per il passaggio
dei cavi, meno impattante rispetto ai vecchi tronchi piramidali.
È stato prevista, inoltre, un'ulteriore garanzia ai Comuni, nel
caso in cui si verificassero danni durante i lavori di
realizzazione, con la possibilità di redigere un verbale da parte
degli uffici tecnici comunali, e quindi scongiurando contenziosi.
In seguito Terna ha illustrato i motivi che portano alla
realizzazione di quest'opera, che con 40 chilometri di tracciato
aereo e 13 in interrato andrà a sostituire 110 chilometri di rete
obsoleta, che verrà smantellata. In questo modo verrà garantito
il fabbisogno energetico, che attualmente si attesta a 10 kW ora
e la messa in sicurezza della rete, a continuo rischio di
blackout. Il costo dell'opera è di 110 milioni di euro, il
tracciato si svilupperà per il 95% su terreno agricolo,
affiancandosi per circa 20 chilometri a aree già fortemente
infrastrutturate. Con la nuova struttura, dice Terna, saranno
liberati 680 edifici nei pressi degli elettrodotti, 367 ettari di
terreno (pari a 524 campi di calcio), verranno immesse nell'aria
12.000 tonnellate in meno di CO2, e verranno rimossi dal
territorio oltre 400 sostegni, con 60 milioni di euro all'anno di
risparmi per gli utenti grazie alla maggiore efficienza.
È stata quindi la volta dei consiglieri.
Stefano Pustetto (SEL) ha chiesto rassicurazioni sulla tenuta dei
sostegni alle raffiche di bora e sulle infrastrutture interrate;
Riccardo Riccardi (Pdl) ha domandato notizie sui contenziosi
aperti; Vittorino Boem (PD) ha voluto maggiori informazioni sulle
valutazioni per gli espropri delle servitù; Cristian Sergo (M5S)
si è informato sulle richieste avanzate dai Comuni che sono
ricorsi al TAR e sull'opportunità di valutare un percorso
interrato e Ilaria Dal Zovo (M5S) ha chiesto quali vantaggi porta
essere inclusi nella programmazione comunitaria. Giulio Lauri
(SEL) si è interessato alle distanze di sicurezza, alla tenuta
sismica, alla destinazione d'uso dei terreni liberati e alle
modalità di impiego delle persone per questo progetto. Sulle
ricadute occupazionali anche una domanda di Roberto Revelant
(AR), che si è interessato al futuro fabbisogno energetico
regionale. Paride Cargnelutti (Pdl) ha chiesto i motivi di
quest'opera e i problemi che comporta una linea interrata; Chiara
Da Giau (PD) ha chiesto maggiori dettagli sui lavori in provincia
di Pordenone; Giuseppe Sibau (AR) ha domandato da cosa dipendano
i 60 milioni di euro di risparmi previsti.
Terna ha dato molte rassicurazioni sulla tenuta alla bora delle
strutture. In sintesi così le risposte ai quesiti posti: il
dibattimento sui contenziosi aperti è stato posticipato a fine
marzo; gli espropri si svolgono nel rispetto di parametri
previsti dalle nuove normative, quindi sul valore di mercato del
terreno; i Comuni che sono ricorsi al TAR vogliono la linea
interrata, che ha un costo di dieci volte superiore a quello areo
e non garantisce la stessa sicurezza e continuità del servizio;
le distanze di sicurezza rispettate sono 33 volte superiori a
quelle previste dalla normativa europea, la tenuta sismica è a
norma, i terreni liberati saranno restituiti al loro scopo e le
aziende che collaborano alla costruzione sono appaltatrici; la
nuova linea è stata progettata per reggere al fabbisogno
energetico regionale anche per i prossimi dieci anni; la nuova
linea serve per scongiurare il rischio blackout, mentre le linee
interrate non danno le stesse garanzie di continuità e sicurezza
del servizio. In provincia di Pordenone è previsto solo
un'operazione sulla stazione per meglio magliare la rete; il
risparmio di 60 milioni deriva dalla maggiore efficienza.
È stata poi la volta di Udine Ovest-Okroglo, un elettrodotto che
non esiste nei piani, a detta di tutti.
Molto chiara in merito, l'assessore Vito.
"L'audizione di Terna è un importante momento di chiarimento. Non
abbiamo assolutamente in questo momento questo argomento in
discussione, non c'è alcun progetto e nessun accordo con gli
sloveni per questa infrastruttura energetica, che per noi non è
una priorità e se ne parlerà solo tra qualche anno. Voglio
sottolineare questo per fare chiarezza e tranquillizzare il
territorio regionale.
"Quasi tutte le Regioni d'Italia hanno firmato una convenzione
con Terna; per noi questa è solo un'ipotesi ancora da valutare,
ribadendo la forte determinazione e capacità della Regione a
decidere sul nostro territorio, ed evidenziando sempre la nostra
disponibilità al dialogo", ha concluso l'assessore.
Fatti confermati da Terna, che ha ribadito che non è stato
sottoscritto alcun accordo con le controparti slovene e che gli
studi condotti a livello europeo ribadiscono l'opportunità di un
intervento necessario a integrare l'Italia nel mercato europeo,
ma non hanno stabilito le aree interessate dalla localizzazione
dell'interconnessione.
Cristinao Shaurli (PD) si è detto soddisfatto dalle
rassicurazioni avute, ma ha rilevato come nei piani urbanistici
dei comuni sloveni di confine si stia già verificando la
disponibilità dei terreni. Contento delle parole dell'assessore
anche Giulio Lauri, preoccupato dell'eventuale impatto ambientale
di tale opera, così come Giuseppe Sibau e Roberto Novelli (Pdl).
Sibau ha anche manifestato il timore degli amministratori locali
di vedersi calare le decisioni dall'alto. Revelant ha poi chiesto
spiegazioni sulle modalità di acquisto dell'energia da parte di
gruppi di industriali in autonomia e all'estero, fatto segnalato
da Terna nella risposta al consigliere Sergo, che chiedeva
delucidazioni su un elettrodotto sottomarino, che di fatto è
un'opera finanziata privatamente.
(immagini tv)