Citt: nuovo Consorzio di bonifica in provincia di Udine
(ACON) Trieste, 26 gen - COM/AB - Sindaci, amministratori e
decine di imprenditori agricoli hanno partecipato al convegno
organizzato a Cervignano dal Gruppo consiliare regionale dei
Cittadini per spiegare l'origine e il futuro del nuovo Consorzio
di bonifica nato dalla fusione di quelli della Bassa Friulana e
del Ledra Tagliamento.
Ad aprire i lavori il consigliere regionale Pietro Paviotti
(Cittadini), che ha ricordato come sia nato il progetto: "La
finanziaria regionale approvata il mese scorso contiene al suo
interno una norma che prevede un'importante novità, ovvero la
nascita di un nuovo Consorzio di bonifica nella provincia di
Udine. Siano arrivati a questo risultato grazie all'impegno di
alcuni consiglieri regionali (oltre al sottoscritto in
rappresentanza della Bassa friulana anche Vittorino Boem, già
sindaco di Codroipo, quale presidente della IV Commissione
consiliare e Alessio Gratton, presidente della II Commissione
competente in agricoltura), degli amministratori dei due consorzi
e i rispettivi direttori e delle rappresentanze sindacali del
mondo degli imprenditori agricoli (Coldiretti, CIA,
Confagricoltura)".
Un lavoro di squadra sottolineato con soddisfazione anche dai due
presidenti dei Consorzi, Roberto Rigonat della Bassa friulana e
Dante Dentesano del Ledra Tagliamento, che hanno pure spronato i
propri associati e, soprattutto, la Regione a sostenere
convintamente la nuova realtà con finanziamenti e deleghe di
maggiori competenze. Il processo di fusione già avviato si
svilupperà a tappe e si concluderà nel giro di tre anni. I
vantaggi? Molti, a cominciare da quelli economici: il totale
della spesa corrente diminuirà di 1,5 milioni di euro sui 18
totali.
Ai direttori dei due enti, Luca Gargioli della Bassa friulana e
Massimo Canali del Ledra Tagliamento, è invece spettato il
compito di illustrate i numeri (tra i più significativi
dell'intera Italia) e le economie del nuovo comprensorio: 2000 km
quadrati di territorio interessato da Gemona a Lignano; 86
Comuni; 470.000 abitanti, ovvero quasi la metà della popolazione
della regione; 4.150 km di canali adduttori e di distribuzione;
15 prese e nodi idraulici; 850 km di condotte in pressione; 95
pozzi di prelievo da falda freatica; 22 stazioni di pompaggio; 33
impianti idrovori con una capacità di pompaggio di 200 metri cubi
al secondo; 1 cassa di espansione a Talmassons dove al suo
interno si è creata un'oasi ambientale oggi sotto tutela; 7
scolmatori di piena; 80 km di argini a mare e 500 km di argine a
fiume; 7 sedi di uffici e 10 fra magazzini e capannoni sparsi in
tutto il territorio interessato; 6 impianti idroelettrici; 15
impianti fotovoltaici; 7 escavatori; 3 decespugliatori semoventi;
8 trattori con braccio decespugliante; 2 camion; 1 grader per la
manutenzione delle strade vicinali; 1 trattore; 1 rullo
compattatore; 2 motobarche.
"L'obiettivo - ha spiegato Paviotti - è di realizzare un
consorzio più forte e maggiormente attrezzato che abbia
l'ambizione, oltre che le possibilità tecniche ed economiche, di
ampliare la sua attività per operare sempre meglio nella tutela e
nella manutenzione del territorio e nella consueta attività di
servizio al mondo agricolo".
La manutenzione ordinaria dell'ambiente naturale richiede
interventi continui per prevenire fenomeni calamitosi come
possono essere le esondazioni, che colpiscono purtroppo duramente
le aree abitate ove avvengono. "Per la Bassa friulana in
particolare - ha aggiunto Paviotti - l'attività del consorzio di
bonifica si è da sempre contraddistinta per l'opera di protezione
del territorio che, ricordiamolo, è caratterizzato da una vasta
parte posta a un livello inferiore a quello del medio mare, e per
questo deve essere salvaguardato con arginature e impianti
idrovori per lo sgrondo meccanico delle acque. Possiamo
certamente dire che i nostri consorzi di bonifica hanno ben
operato in questi anni dimostrando efficienza e capacità, ma le
sfide aumentano e la necessità di rispondere sempre meglio alle
esigenze attuali richiedono nuovi approcci. In questo senso le
strutture tecniche e amministrative hanno predisposto un progetto
di fusione, accompagnato da un piano industriale molto
interessante, che punta da un lato ad ampliare la gamma degli
interventi offerti (fra cui la manutenzione di aree verdi
pubbliche e il grande e delicato tema dei dragaggi lagunari) e
dall'altro a migliorare la qualità dei servizi, anche attraverso
una razionalizzazione delle spese".
Un quadro che ha subito raccolto il consenso e il plauso degli
oltre duecento addetti ai lavori presenti in sala, tra i quali
Dario Ermacora (presidente regionale della Coldiretti), Ennio
Benedetti (presidente regionale della Confederazione italiana
agricoltori) e Claudio Cressati (presidente regionale di
Confagricoltura).