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Citt: nuovo Consorzio di bonifica in provincia di Udine

26.01.2014
13:18
(ACON) Trieste, 26 gen - COM/AB - Sindaci, amministratori e decine di imprenditori agricoli hanno partecipato al convegno organizzato a Cervignano dal Gruppo consiliare regionale dei Cittadini per spiegare l'origine e il futuro del nuovo Consorzio di bonifica nato dalla fusione di quelli della Bassa Friulana e del Ledra Tagliamento.

Ad aprire i lavori il consigliere regionale Pietro Paviotti (Cittadini), che ha ricordato come sia nato il progetto: "La finanziaria regionale approvata il mese scorso contiene al suo interno una norma che prevede un'importante novità, ovvero la nascita di un nuovo Consorzio di bonifica nella provincia di Udine. Siano arrivati a questo risultato grazie all'impegno di alcuni consiglieri regionali (oltre al sottoscritto in rappresentanza della Bassa friulana anche Vittorino Boem, già sindaco di Codroipo, quale presidente della IV Commissione consiliare e Alessio Gratton, presidente della II Commissione competente in agricoltura), degli amministratori dei due consorzi e i rispettivi direttori e delle rappresentanze sindacali del mondo degli imprenditori agricoli (Coldiretti, CIA, Confagricoltura)".

Un lavoro di squadra sottolineato con soddisfazione anche dai due presidenti dei Consorzi, Roberto Rigonat della Bassa friulana e Dante Dentesano del Ledra Tagliamento, che hanno pure spronato i propri associati e, soprattutto, la Regione a sostenere convintamente la nuova realtà con finanziamenti e deleghe di maggiori competenze. Il processo di fusione già avviato si svilupperà a tappe e si concluderà nel giro di tre anni. I vantaggi? Molti, a cominciare da quelli economici: il totale della spesa corrente diminuirà di 1,5 milioni di euro sui 18 totali.

Ai direttori dei due enti, Luca Gargioli della Bassa friulana e Massimo Canali del Ledra Tagliamento, è invece spettato il compito di illustrate i numeri (tra i più significativi dell'intera Italia) e le economie del nuovo comprensorio: 2000 km quadrati di territorio interessato da Gemona a Lignano; 86 Comuni; 470.000 abitanti, ovvero quasi la metà della popolazione della regione; 4.150 km di canali adduttori e di distribuzione; 15 prese e nodi idraulici; 850 km di condotte in pressione; 95 pozzi di prelievo da falda freatica; 22 stazioni di pompaggio; 33 impianti idrovori con una capacità di pompaggio di 200 metri cubi al secondo; 1 cassa di espansione a Talmassons dove al suo interno si è creata un'oasi ambientale oggi sotto tutela; 7 scolmatori di piena; 80 km di argini a mare e 500 km di argine a fiume; 7 sedi di uffici e 10 fra magazzini e capannoni sparsi in tutto il territorio interessato; 6 impianti idroelettrici; 15 impianti fotovoltaici; 7 escavatori; 3 decespugliatori semoventi; 8 trattori con braccio decespugliante; 2 camion; 1 grader per la manutenzione delle strade vicinali; 1 trattore; 1 rullo compattatore; 2 motobarche.

"L'obiettivo - ha spiegato Paviotti - è di realizzare un consorzio più forte e maggiormente attrezzato che abbia l'ambizione, oltre che le possibilità tecniche ed economiche, di ampliare la sua attività per operare sempre meglio nella tutela e nella manutenzione del territorio e nella consueta attività di servizio al mondo agricolo".

La manutenzione ordinaria dell'ambiente naturale richiede interventi continui per prevenire fenomeni calamitosi come possono essere le esondazioni, che colpiscono purtroppo duramente le aree abitate ove avvengono. "Per la Bassa friulana in particolare - ha aggiunto Paviotti - l'attività del consorzio di bonifica si è da sempre contraddistinta per l'opera di protezione del territorio che, ricordiamolo, è caratterizzato da una vasta parte posta a un livello inferiore a quello del medio mare, e per questo deve essere salvaguardato con arginature e impianti idrovori per lo sgrondo meccanico delle acque. Possiamo certamente dire che i nostri consorzi di bonifica hanno ben operato in questi anni dimostrando efficienza e capacità, ma le sfide aumentano e la necessità di rispondere sempre meglio alle esigenze attuali richiedono nuovi approcci. In questo senso le strutture tecniche e amministrative hanno predisposto un progetto di fusione, accompagnato da un piano industriale molto interessante, che punta da un lato ad ampliare la gamma degli interventi offerti (fra cui la manutenzione di aree verdi pubbliche e il grande e delicato tema dei dragaggi lagunari) e dall'altro a migliorare la qualità dei servizi, anche attraverso una razionalizzazione delle spese".

Un quadro che ha subito raccolto il consenso e il plauso degli oltre duecento addetti ai lavori presenti in sala, tra i quali Dario Ermacora (presidente regionale della Coldiretti), Ennio Benedetti (presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori) e Claudio Cressati (presidente regionale di Confagricoltura).