Citt: Gregoris, dipendenza da gioco è una piaga sociale
(ACON) Trieste, 29 gen - COM/ET - Il consigliere regionale Gino
Gregoris (Citt), in veste di firmatario e relatore della proposta
di legge sul contrasto alla dipendenza da gioco, entra nel merito
della norma prima dell'ingresso in Aula, sabato prossimo.
"La nostra proposta di legge - spiega Gregoris - si articola
sostanzialmente in due filoni. Da un lato prende in
considerazione la tematica della prevenzione attraverso una serie
puntuale di interventi (progettazione di attività socio
sanitarie; monitoraggio del fenomeno con la costituzione di un
osservatorio; collaborazione con altri osservatori nazionali;
azioni di sensibilizzazione; azioni di informazione; azioni di
promozione della formazione e aggiornamento di esercenti e
operatori anche della polizia locale; promozione e sostegno alle
attività del privato sociale e alle associazioni di
auto-mutuo-aiuto; promozione di un marchio regionale da
attribuire agli esercizi pubblici o circoli privati che rifiutano
apparecchiature per il gioco d'azzardo); dall'altro prevede
iniziative di cura e recupero attraverso le strutture sanitarie
regionali".
Il provvedimento, chiarisce il consigliere, non prevede la
possibilità di rimuovere le sale da gioco già esistenti o di
renderne difficile la frequentazione.
"In questo senso - ha aggiunto Gregoris - la norma è carente
soltanto perché la materia è regolata da legislazione che rimane
in capo allo Stato e quindi qualsiasi provvedimento produrrebbe
la certezza di illegittimità. C'è da chiedersi, tuttavia, per
quale ragione il Parlamento, sinora, non abbia intrapreso
un'azione decisa che consenta di affrontare con la dovuta forza
ciò che milioni di cittadini, migliaia di sindaci, centinaia di
amministratori regionali stanno denunciando come una vera e
propria emergenza nazionale. E per rendersene conto basta
riflettere sul fatto che, secondo gli ultimi dati disponibili, i
soggetti dipendenti da sostanze stupefacenti sono oggi in Italia
circa 600.000, mentre coloro che dipendono da gioco d'azzardo
sono ben 200.000 in più: 800.000 giocatori incalliti ai quali
vanno aggiunti circa altri 2 milioni di italiani a forte rischio
patologico.
"Esiste davvero la voglia del Parlamento di normare un settore
che produce gettito fiscale per svariati miliardi? Esiste davvero
la volontà di inimicarsi le lobbies del gioco? Esiste davvero la
volontà di intervenire, limitando i guadagni di decine di
migliaia di esercenti che hanno nei loro negozi diversi tipi di
macchinette mangiasoldi?", si domanda l'esponente della
maggioranza.
"L'espansione del gioco d'azzardo e le preoccupanti ricadute
sociali - ha sottolineato Gregoris - sono state puntualmente
sottolineate in Commissione grazie all'audizione di
rappresentanti di decine di associazioni ed enti, nonché di
medici, amministratori e volontari coinvolti a vario titolo in
questo fenomeno. Tutti hanno dichiarato e dimostrato che la
crescita esponenziale del gioco d'azzardo sta diventando una
piaga sociale, contro la quale vengono messi in campo scarsi
mezzi e, soprattutto, leggi inefficaci. Un problema di tale
portata e gravità deve una soluzione attraverso un'azione
sinergica tra le varie istituzioni del Paese, a cominciare da una
norma nazionale che sleghi le mani alle istituzioni territoriali
e consenta di affrontare i problemi a 360 gradi.
"Nel frattempo, però, il Consiglio regionale non starà a
guardare, intervenendo fin dove la propria autonomia lo
consente", evidenzia il consigliere.
"È tuttavia fuori di ogni dubbio - chiosa Gregoris - che senza
una regolamentazione efficace, veramente scevra da interessi e
coraggiosa da parte del Parlamento, non si potrà dare risposte ai
tanti che ci chiedono di interrompere questa dilagante e
irrazionale speranza di affidamento alla fortuna. La realtà è che
migliaia di famiglie sono ormai state rovinate, i centri di cura
delle Aziende sanitarie si riempiono ogni giorno di più, le
multinazionali del gioco d'azzardo si arricchiscono e creano
terreno fertile per l'azione della criminalità".