CR: disegno di legge nuove norme elezioni provinciali (4)
(ACON) Trieste, 30 gen - AB - Il disegno di legge che contiene
nuove disposizioni per le elezioni provinciali fa seguito alla
proposta di legge nazionale n. 1 che modifica lo Statuto speciale
della Regione cancellando le Province (approvata in mattinata dal
Consiglio regionale) e prevede, in questa fase intermedia,
intanto il declassamento delle Province a enti di secondo grado,
e quindi ne disciplina le nuove modalità di elezione.
Il provvedimento - ha sottolineato Pietro Paviotti (Citt),
relatore di maggioranza - è parte di un progetto più ampio che
prevede la semplificazione del quadro istituzionale limitandolo a
due livelli, Regione e Comuni, che va incontro alle mutate
condizioni di carattere sociale, economico e politico e alla
vastissima richiesta di modernizzazione e di semplificazione.
Posto che la soppressione delle Province è subordinata
all'approvazione da parte del Parlamento, si profila un periodo
intermedio, che potrebbe essere ben impiegato in un'azione di
trasferimento graduale delle funzioni provinciali alla Regione,
ai Comuni e a quelle aggregazioni territoriali di Comuni deputate
a svolgere funzioni di area vasta. Anche se non vi è certezza che
il disegno di legge non sia a rischio costituzionalità, abbiamo
prestato molta attenzione cercando di limitare al massimo tale
possibilità.
Ci auguriamo - ha quindi aggiunto Giulio Lauri (SEL), relatore di
maggioranza - che la transitorietà di questa legge sia breve, che
si applichi esclusivamente al voto della Provincie di Pordenone e
che l'iter parlamentare possa portare quanto prima a un nuovo e
definitivo assetto istituzionale. Il testo originario è stato
ampiamente riscritto prevedendo un unico collegio provinciale e,
di conseguenza, introducendo l'Ufficio elettorale provinciale,
adottando il voto ponderale su fasce di comuni determinate dalla
popolazione residente, garantendo maggior rappresentatività
territoriale dei sindaci e prevedendo, tra gli organi della
Provincia, l'assemblea dei sindaci. Altre modifiche riguardano
l'introduzione di liste concorrenti dei candidati in un unico
collegio corrispondente al territorio della provincia e la
specifica che gli incarichi di consigliere provinciale e di
membro dell'assemblea dei sindaci saranno esercitati a titolo
gratuito.
Fortemente negativo il giudizio di Rodolfo Ziberna (Pdl),
relatore di minoranza, che ha accusato la maggioranza di mal
tollerare il confronto con le opposizioni e, nello specifico, di
aver messo in piedi un disegno che ha come unico scopo di non
portare al voto la Provincia di Pordenone, ben amministrata da un
presidente e da una maggioranza di centrodestra che avrebbe
ottenuto sicuramente la riconferma da un voto popolare che invece
vuol essere negato. Con questo disegno di legge le Province
vengono trasformate in enti di secondo grado, cosa che, come
hanno ammonito illustri costituzionalisti, imporrà alla Consulta
di cassarlo per illegittimità costituzionale perché contrasta con
il principio dell'equiordinazione tra Stato, Regione, Provincia e
Comune. Inoltre, la maggioranza asserisce di voler semplificare
il quadro istituzionale e qui si inventa Assemblee di sindaci e
aumenta il numero dei consiglieri provinciali. La nostra
opposizione - ha concluso Ziberna - dice no a tutte queste
assurdità.
È iniziato il dibattito generale.
(immagini tv)
(segue)