Citt: Edera, superamento Province migliorerà i servizi
(ACON) Trieste, 31 gen - COM/AB - In merito alla legge con le
nuove norme sulle elezioni provinciali approvata dal Consiglio
regionale si registra la seguente nota del consigliere triestino
Emiliano Edera del Gruppo dei Cittadini.
"La trasformazione della Provincia in ente di secondo livello -
afferma Edera - non può che essere una soluzione provvisoria:
l'obiettivo è che la stessa trovi attuazione solamente nella
provincia di Pordenone, in quanto il voto unanime espresso
dall'Aula costituisce un elemento importante per accelerare il
passaggio della modifica dello Statuto regionale alla Camera e al
Senato. Il vero nodo della riforma - aggiunge Edera - sarà il
trasferimento delle competenze e delle funzioni delle Province
alla Regione e ai Comuni. E in questo percorso gli interlocutori
principali non potranno che essere gli attuali amministratori
provinciali, compresi quelli di Pordenone che verranno prorogati
di qualche mese, permettendo loro di poter essere partecipi delle
fasi principali della discussione. Solo con il coinvolgimento di
chi conosce direttamente le problematiche delle attuali Province
potremo compiere fino in fondo una riforma che ha come obiettivo
primario il miglioramento dei servizi alla cittadinanza".
Un concetto-base, quest'ultimo, che i Cittadini hanno voluto
ribadire in Aula con la presentazione di uno specifico ordine del
giorno (poi approvato) che ha impegnato la Giunta regionale a
"coinvolgere gli attuali amministratori provinciali e comunali,
attivando un tavolo tecnico-politico che affronti in maniera
puntuale il trasferimento delle funzioni attualmente in capo alle
Province rispettivamente alla Regione e ai Comuni".
"Sono comprensibili - ha concluso Edera - le dichiarazioni
rilasciate nei giorni scorsi dalla presidente della Provincia di
Trieste Maria Teresa Bassa Poropat che, non certo per interessi
personali ma per conoscenza quasi decennale delle problematiche
delle Province, ha evidenziato determinate questioni con
l'obiettivo di far comprendere quanto delicato sia il passaggio
di competenze e quanto sia necessario muoversi, direi quasi
chirurgicamente, per costruire una riforma pienamente funzionale
per la comunità regionale".