AR: Revelant, proposta di legge contro black out della montagna
(ACON) Trieste, 31 gen - COM/AB - "È improrogabile la necessità
di affrontare una volta per tutte le problematiche legate ai
black out della montagna, ma non solo, ponendo rimedio a una
lunga serie di interruzioni di fornitura dell'energia elettrica,
di chiusura di strade, di molti disservizi sempre più frequenti
causati da avversità atmosferiche come abbondanti nevicate, forte
vento o alluvioni."
A sostenerlo è il consigliere regionale di Autonomia Responsabile
Roberto Revelant, primo firmatario della proposta di legge,
condivisa dal collega del PD Enzo Marsilio, che potrebbe essere
finalmente risolutiva. Sono molte le sollecitazioni proposte dal
consigliere di Autonomia Responsabile finora inascoltate dalla
maggioranza, legate allo sghiaiamento dei fiumi che in queste ore
sono di nuovo a rischio esondazione se non già esondati,
situazione che potrebbe aggravarsi se i venti di scirocco si
intensificheranno provocando lo scioglimento dell'abbondante neve
caduta tra i monti nelle ultime ore e abbinata al persistere di
precipitazioni piovose.
"La montagna vive un'altra giornata assai critica per le
abbondanti nevicate, resa ancor più grave dalla pesantezza della
neve depositata sulle piante che invadono o occupano le strade
limitandone la percorrenza. È venuto il momento che l'intero
Consiglio regionale prenda consapevolezza di cosa significhi
vivere in montagna e di tutti i disagi che quotidianamente i
cittadini devono affrontare."
"La legge, credo risolutiva - continua Revelant - è finalizzata
alla manutenzione costante delle fasce di rispetto delle
infrastrutture e viabilità principali, oltre alle linee
elettriche e di telecomunicazione. Viene resa obbligatoria la
potatura delle piante per l'ente gestore delle infrastrutture e
per le aree pubbliche o private interessate da tale area di
rispetto; nel caso ciò non avvenisse, la Regione dopo un primo
sollecito potrebbe intervenire direttamente addebitandone il
costo a chi avrebbe dovuto provvedere."
"Sarebbe opportuno non dover costantemente vivere una fase
d'emergenza, che poi comporta notevoli costi a carico della
collettività proprio per la gestione della stessa attraverso la
protezione civile. Prevenire è diventata una priorità - conclude
Revelant - e spero che non vi siano cavilli burocratici che ne
impediscano il percorso o le potenzialità, altrimenti è venuto il
momento che qualcuno si assuma le responsabilità e ne risponda
direttamente".