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AR: Revelant, proposta di legge contro black out della montagna

31.01.2014
17:42
(ACON) Trieste, 31 gen - COM/AB - "È improrogabile la necessità di affrontare una volta per tutte le problematiche legate ai black out della montagna, ma non solo, ponendo rimedio a una lunga serie di interruzioni di fornitura dell'energia elettrica, di chiusura di strade, di molti disservizi sempre più frequenti causati da avversità atmosferiche come abbondanti nevicate, forte vento o alluvioni."

A sostenerlo è il consigliere regionale di Autonomia Responsabile Roberto Revelant, primo firmatario della proposta di legge, condivisa dal collega del PD Enzo Marsilio, che potrebbe essere finalmente risolutiva. Sono molte le sollecitazioni proposte dal consigliere di Autonomia Responsabile finora inascoltate dalla maggioranza, legate allo sghiaiamento dei fiumi che in queste ore sono di nuovo a rischio esondazione se non già esondati, situazione che potrebbe aggravarsi se i venti di scirocco si intensificheranno provocando lo scioglimento dell'abbondante neve caduta tra i monti nelle ultime ore e abbinata al persistere di precipitazioni piovose.

"La montagna vive un'altra giornata assai critica per le abbondanti nevicate, resa ancor più grave dalla pesantezza della neve depositata sulle piante che invadono o occupano le strade limitandone la percorrenza. È venuto il momento che l'intero Consiglio regionale prenda consapevolezza di cosa significhi vivere in montagna e di tutti i disagi che quotidianamente i cittadini devono affrontare."

"La legge, credo risolutiva - continua Revelant - è finalizzata alla manutenzione costante delle fasce di rispetto delle infrastrutture e viabilità principali, oltre alle linee elettriche e di telecomunicazione. Viene resa obbligatoria la potatura delle piante per l'ente gestore delle infrastrutture e per le aree pubbliche o private interessate da tale area di rispetto; nel caso ciò non avvenisse, la Regione dopo un primo sollecito potrebbe intervenire direttamente addebitandone il costo a chi avrebbe dovuto provvedere."

"Sarebbe opportuno non dover costantemente vivere una fase d'emergenza, che poi comporta notevoli costi a carico della collettività proprio per la gestione della stessa attraverso la protezione civile. Prevenire è diventata una priorità - conclude Revelant - e spero che non vi siano cavilli burocratici che ne impediscano il percorso o le potenzialità, altrimenti è venuto il momento che qualcuno si assuma le responsabilità e ne risponda direttamente".