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LN: Zilli, Serracchiani chiude le Province e svende il FVG a Roma

01.02.2014
12:42
(ACON) Trieste, 1 feb - COM/AB - "Cancellare le Province è solo una tappa di avvicinamento al vero traguardo: smantellare l'autonomia per svendere il Friuli Venezia Giulia a Roma e al neocentralismo".

Barbara Zilli, consigliere regionale della Lega Nord, esprime "rammarico e sconcerto per le norme approvate in questi giorni dal Consiglio regionale. Sulle Province abbiamo assistito a una carneficina politica, a una missione punitiva commissionata dalla presidente Serracchiani e portata a termine con zelo dalla sua maggioranza. Centrosinistra e centrodestra hanno voltato le spalle a 50 anni di autonomia virtuosa e responsabile, di amministrazione lungimirante e attenta, e hanno immolato la nostra specialità sull'altare dell'autoritarismo di Roma. La maggioranza, con la complicità del centrodestra, ha cancellato con un colpo di spugna le Province friulane per sostituirle con enti intermedi privi di rappresentanza democratica".

"Questa riforma - aggiunge Zilli - è sbagliata concettualmente e maldestra dal punto di vista normativo. I dubbi di incostituzionalità sono grandi come macigni. I presunti risparmi ipotizzati da qualche fantasiosa relazione potrebbero, paradossalmente, trasformarsi in costi ulteriori. Alla fine, rischiamo di togliere rappresentatività ai territori, indebolire l'autonomia della Regione, e doverci sobbarcare costi maggiori. Siamo al capolavoro di autolesionismo".

Chiude Zilli: "Per inseguire la sindrome da primi della classe ci siamo tirati la zappa sui piedi. Senza Province, il Friuli sarà meno speciale, più debole e più vulnerabile agli attacchi che arrivano da Roma. Alla luce di queste considerazioni, ho abbandonato l'Aula in occasione della votazione di queste due norme miopi e confuse, che danneggiano gravemente la nostra identità e calpestano la memoria di chi aveva ottenuto brillanti risultati sul terreno dell'autonomia. Le Province sono una risorsa preziosa per il popolo friulano. La loro cancellazione è solo l'ultima medaglia che Serracchiani si è appuntata sul petto, l'ultimo colpo di teatro per una presidente romana, che fa gli interessi di Roma".