I e II Comm: assessore Peroni su ruolo e azioni delle partecipate
(ACON) Trieste, 4 feb - ET - La I e la II Commissione del
Consiglio regionale, presiedute rispettivamente da Renzo Liva
(PD) e Alessio Gratton (SEL), hanno sentito l'assessore alle
finanze e al coordinamento delle politiche economiche, Francesco
Peroni, in merito al contributo delle partecipate al superamento
della crisi.
Peroni ha rapidamente descritto l'intelaiatura delle realtà a
sostegno delle imprese: Mediocredito, Friulia, fondi di
rotazione, Confidi, entrando nello specifico della missione
affidata alle prime due.
C'è una riorganizzazione in corso per Friulia. Le sofferenze
causate dalla crisi sono state affrontate nella legge finanziaria
di fine anno, ora è il momento di riorganizzare la holding
regionale.
Su Mediocredito l'assessore ha detto che dovrebbe agire a favore
delle imprese legate al territorio. Per Peroni, la vocazione
territoriale della banca regionale va rilanciata, con grande
attenzione però alla selezione dei destinatari. "Il momento di
trasformazione è tale, che non possiamo agire per conservare
l'esistente, sarebbe una lotta impari. Dobbiamo piuttosto essere
guida e, per mitigare il trauma del cambiamento, ci vuole
discernimento e selezioni delle azioni utili da intraprendere a
favore di realtà che, seppure in crisi, hanno una prospettiva sul
mercato".
Per Mediocredito c'è all'orizzonte la possibilità concreta della
ripatrimonializzazione (in tal senso sarebbe stata accantonata la
cifra di 23 milioni di euro dall'extragettito) e la necessità di
pensare a strategie da intraprendere in merito al credito
deteriorato. Come esempio, l'assessore ha citato gli immobili
dati a garanzia dei prestiti, che hanno perso valore nel tempo.
Pur ribadendo che la scelta spetterà ai vertici, Peroni ha
prospettato l'opzione della creazione di fondi che gestirebbero
questi immobili fino alla ripresa, cioè finché non
riacquisteranno valore.
Molte e puntuali le domande dei consiglieri.
Luca Ciriani (NCD), ricordando che il grosso delle sofferenze è
stato generato da operazioni fatte nel 2007 con grossi flussi di
credito diretti fuori regione, ha domandato se la Giunta ha
intenzione di chiedere a Mediocredito di legarsi di più alla
realtà regionale. Per Peroni la scelta di intraprendere grandi
azioni di credito fuori dal mercato regionale aveva la pecca di
poggiare su una struttura troppo esile e slegata dalle realtà
dove si andava ad agire; fatto questo che non ha permesso di
valutare a fondo tutti i rischi. Anche per la Giunta è utile, in
questo contesto, che Mediocredito si dedichi al tessuto
produttivo regionale.
L'idea del fondo immobiliare è piaciuta a Enzo Marsilio (PD). Il
consigliere ha chiesto che ci sia grande attenzione per le
piccole e medie imprese. Importante, per l'esponente della
maggioranza, anche un attento monitoraggio del sistema, per
comprendere dove risiedano le possibilità di sviluppo. E poi la
proposta: una tesoreria unica per tutti gli enti locali, da
affidare a Mediocredito. Un'idea che la Giunta sta vagliando, pur
essendo la questione normativamente complicata.
La complessità della struttura di Friulia sono stati al centro
delle domande di Elena Bianchi (M5S). Le attività della holding
regionale saranno sfoltite per dare più efficacia agli interventi
delle partecipate, ha chiesto la consigliera, e in che tempi si
intende verificarne l'esito. Simile il tema dell'intervento di
Alessandro Colautti (NCD), che ha espressamente chiesto se non
sia il caso di ripensare completamente Friulia perché possa avere
maggiore impatto e efficacia. Per l'assessore è fondamentale che
Friulia semplifichi e coordini, focalizzandosi su poche, chiare
priorità. Per la pluralità di soggetti che vi agisce è necessario
un coordinamento istituzionalizzato. Pensare di superare la forma
di holding è, secondo Peroni, prematuro.
Va dritto al punto Riccardo Riccardi (FI): il nodo da sciogliere
è la copresenza delle banche, quindi del settore privato,
all'interno delle partecipate, con obiettivi diversi, il che
rende meno efficace l'azione, ad esempio, di Friulia. I patti
parasociali della holding stanno scadendo, ha detto. Cosa ne
sarà? Come ripensare il sistema perché le partecipate possano
operare liberamente a sostegno del sistema economico? Riccardi ha
anche segnalato la possibilità di "way out" contenuta nei patti
parasociali in vigore, che consentirebbe alle banche di
sostituire la partecipazione in Friulia con azioni di Autovie
Venete. Se il conflitto tra pubblico e privato risulta
incomponibile, Peroni però non è convito che la separazione sia
la vera soluzione. "Consapevoli della contraddizione" - ha detto
l'assessore - stiamo vagliando le possibilità e non siamo ancora
giunti alla migliore conclusione in merito".
Giulio Lauri (SEL), ricordando i numeri sull'attività di Friulia
emersi da un'audizione a settembre, si è domandato se non fosse
utile ripensare le modalità di utilizzo del capitale, che per
grossa parte non sarebbe utilizzato per realizzare gli scopi
della holding. Questo fatto non è stato confermato
dall'assessore.
"Investiamo in imprese che operano e pagano le tasse in regione,
investiamo nelle piccole e media imprese che possano riassorbire
eventuali esuberi delle grandi realtà, investiamo in chi innova
processi e prodotti". Elio De Anna (FI), ha chiesto questo,
stimolando la Giunta a rivedere i criteri di Friulia anche in
questo senso. L'assessore ha ribadito l'importanza
dell'innovazione anche dell'internazionalizzazione, rimarcando la
necessità per Friulia e Mediocredito di focalizzare e agire su
determinate priorità.
Mediocredito al centro del breve intervento del presidente Liva,
che ne ha rimarcato il ruolo strategico e fondamentale. "I
vertici si sono appena rinnovati - ha ricordato Peroni - e si
stanno attivando. Dal canto nostro abbiamo loro ribadito
l'auspicio che Mediocredito ritrovi la sua vocazione storica e
svolga un'attenta selezione dei riceventi".
(immagini tv)