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I e II Comm: assessore Peroni su ruolo e azioni delle partecipate

04.02.2014
16:22
(ACON) Trieste, 4 feb - ET - La I e la II Commissione del Consiglio regionale, presiedute rispettivamente da Renzo Liva (PD) e Alessio Gratton (SEL), hanno sentito l'assessore alle finanze e al coordinamento delle politiche economiche, Francesco Peroni, in merito al contributo delle partecipate al superamento della crisi.

Peroni ha rapidamente descritto l'intelaiatura delle realtà a sostegno delle imprese: Mediocredito, Friulia, fondi di rotazione, Confidi, entrando nello specifico della missione affidata alle prime due.

C'è una riorganizzazione in corso per Friulia. Le sofferenze causate dalla crisi sono state affrontate nella legge finanziaria di fine anno, ora è il momento di riorganizzare la holding regionale.

Su Mediocredito l'assessore ha detto che dovrebbe agire a favore delle imprese legate al territorio. Per Peroni, la vocazione territoriale della banca regionale va rilanciata, con grande attenzione però alla selezione dei destinatari. "Il momento di trasformazione è tale, che non possiamo agire per conservare l'esistente, sarebbe una lotta impari. Dobbiamo piuttosto essere guida e, per mitigare il trauma del cambiamento, ci vuole discernimento e selezioni delle azioni utili da intraprendere a favore di realtà che, seppure in crisi, hanno una prospettiva sul mercato".

Per Mediocredito c'è all'orizzonte la possibilità concreta della ripatrimonializzazione (in tal senso sarebbe stata accantonata la cifra di 23 milioni di euro dall'extragettito) e la necessità di pensare a strategie da intraprendere in merito al credito deteriorato. Come esempio, l'assessore ha citato gli immobili dati a garanzia dei prestiti, che hanno perso valore nel tempo. Pur ribadendo che la scelta spetterà ai vertici, Peroni ha prospettato l'opzione della creazione di fondi che gestirebbero questi immobili fino alla ripresa, cioè finché non riacquisteranno valore.

Molte e puntuali le domande dei consiglieri.

Luca Ciriani (NCD), ricordando che il grosso delle sofferenze è stato generato da operazioni fatte nel 2007 con grossi flussi di credito diretti fuori regione, ha domandato se la Giunta ha intenzione di chiedere a Mediocredito di legarsi di più alla realtà regionale. Per Peroni la scelta di intraprendere grandi azioni di credito fuori dal mercato regionale aveva la pecca di poggiare su una struttura troppo esile e slegata dalle realtà dove si andava ad agire; fatto questo che non ha permesso di valutare a fondo tutti i rischi. Anche per la Giunta è utile, in questo contesto, che Mediocredito si dedichi al tessuto produttivo regionale.

L'idea del fondo immobiliare è piaciuta a Enzo Marsilio (PD). Il consigliere ha chiesto che ci sia grande attenzione per le piccole e medie imprese. Importante, per l'esponente della maggioranza, anche un attento monitoraggio del sistema, per comprendere dove risiedano le possibilità di sviluppo. E poi la proposta: una tesoreria unica per tutti gli enti locali, da affidare a Mediocredito. Un'idea che la Giunta sta vagliando, pur essendo la questione normativamente complicata.

La complessità della struttura di Friulia sono stati al centro delle domande di Elena Bianchi (M5S). Le attività della holding regionale saranno sfoltite per dare più efficacia agli interventi delle partecipate, ha chiesto la consigliera, e in che tempi si intende verificarne l'esito. Simile il tema dell'intervento di Alessandro Colautti (NCD), che ha espressamente chiesto se non sia il caso di ripensare completamente Friulia perché possa avere maggiore impatto e efficacia. Per l'assessore è fondamentale che Friulia semplifichi e coordini, focalizzandosi su poche, chiare priorità. Per la pluralità di soggetti che vi agisce è necessario un coordinamento istituzionalizzato. Pensare di superare la forma di holding è, secondo Peroni, prematuro.

Va dritto al punto Riccardo Riccardi (FI): il nodo da sciogliere è la copresenza delle banche, quindi del settore privato, all'interno delle partecipate, con obiettivi diversi, il che rende meno efficace l'azione, ad esempio, di Friulia. I patti parasociali della holding stanno scadendo, ha detto. Cosa ne sarà? Come ripensare il sistema perché le partecipate possano operare liberamente a sostegno del sistema economico? Riccardi ha anche segnalato la possibilità di "way out" contenuta nei patti parasociali in vigore, che consentirebbe alle banche di sostituire la partecipazione in Friulia con azioni di Autovie Venete. Se il conflitto tra pubblico e privato risulta incomponibile, Peroni però non è convito che la separazione sia la vera soluzione. "Consapevoli della contraddizione" - ha detto l'assessore - stiamo vagliando le possibilità e non siamo ancora giunti alla migliore conclusione in merito".

Giulio Lauri (SEL), ricordando i numeri sull'attività di Friulia emersi da un'audizione a settembre, si è domandato se non fosse utile ripensare le modalità di utilizzo del capitale, che per grossa parte non sarebbe utilizzato per realizzare gli scopi della holding. Questo fatto non è stato confermato dall'assessore.

"Investiamo in imprese che operano e pagano le tasse in regione, investiamo nelle piccole e media imprese che possano riassorbire eventuali esuberi delle grandi realtà, investiamo in chi innova processi e prodotti". Elio De Anna (FI), ha chiesto questo, stimolando la Giunta a rivedere i criteri di Friulia anche in questo senso. L'assessore ha ribadito l'importanza dell'innovazione anche dell'internazionalizzazione, rimarcando la necessità per Friulia e Mediocredito di focalizzare e agire su determinate priorità.

Mediocredito al centro del breve intervento del presidente Liva, che ne ha rimarcato il ruolo strategico e fondamentale. "I vertici si sono appena rinnovati - ha ricordato Peroni - e si stanno attivando. Dal canto nostro abbiamo loro ribadito l'auspicio che Mediocredito ritrovi la sua vocazione storica e svolga un'attenta selezione dei riceventi".

(immagini tv)