News


II Comm: visita Distretto del coltello e metallo di Maniago (PN)

11.02.2014
12:26
(ACON) Maniago, 10 feb - La II Commissione consiliare regionale, presidente Alessio Gratton (SEL), aperta ai consiglieri eletti nella circoscrizione di Pordenone, ha visitato lunedì pomeriggio il Distretto del coltello e del metallo di Maniago, incontrandone i vertici. Scopo della missione, conoscere l'attività e l'efficacia di questo ente consortile a capitale sia pubblico che privato. Presenti Armando Zecchinon, Renata Bagatin e Enio Agnola del PD, Gino Gregoris (Citt), Elio De Anna (FI) e Cristian Sergo (M5S).

Come ha spiegato il presidente dell'ASDI, Stefano Filipuzzi, il distretto ha come scopo la promozione e lo sviluppo delle imprese appartenenti al settore del coltello e del metallo con sede ad Arba, Cavasso Nuovo, Fanna, Maniago, Meduno, Montereale Valcellina, Sequals, Vajont e Vivaro (PN). Il Distretto serve circa 170 aziende - 75 dedite alla produzione di lame, 95 a quella di metallo - per un totale di quasi 2.100 addetti.

Filipuzzi ha evidenziato come le aziende del distretto abbiano registrato, nel triennio 2009-2012, una crescita media del circa 7%, dato questo assolutamente incoraggiante, con una media di esportazioni di circa 40%. Nel 2012, il fatturato del settore del coltello - il più antico con una tradizione di oltre 600 anni - è stato di poco più che 51 milioni di euro, con il 51% di produzione esportata. Il settore del metallo ha registrato un fatturato, sempre l'anno scorso, di 540 milioni, con il 38,8% di esportazioni.

Per quel che riguarda l'attività dell'ASDI, il direttore Giuseppe Damiani ha rivendicato il ruolo della struttura in quanto propulsore di innovazione e crescita imprenditoriale. Tra i successi dell'ente, l'implementazione del marchio di qualità Q-Maniago, che accompagna i singoli marchi produttori certificandone appartenenza territoriale e standard di produzione. Fondamentale anche l'azione svolta a favore dell'internazionalizzazione, specie delle aziende di piccole e media dimensioni, che hanno necessitato di una regia per poter essere presenti anche su mercati esteri. I risultati sono che il 43% delle esportazioni delle lame va nei mercati europei, il 40% nel nord America, l'8% in Asia, il 5% nel continente africano, il 4% in Australia, rendendo questo mercato particolarmente interessante per nuove espansioni.

L'ASDI però, a causa della drastica riduzione delle contribuzioni regionali, ha dovuto abdicare soprattutto alla funzione di accompagnamento delle aziende a importantissime fiere di settore nel mondo.

I vertici del Distretto, esposti i numeri, hanno chiesto alla Commissione di tenere conto del patrimonio di conoscenze che l'ente ha accumulato negli anni e di non disperderlo, nel caso si decidesse di riordinare il settore e di abolire questa forma di regia e sostegno alle aziende. Il tessuto produttivo ha dimostrato di essere sensibile agli stimoli di un ente come il distretto, che è loro vicino, nel quale siedono anche i diretti interessati e che ha saputo offrire risposte utili in tempi di crisi. Inoltre la richiesta è stata di far coincidere, o semplificare, enti con compiti simili che agiscono sullo stesso territorio.

I consiglieri hanno poi approfondito alcuni temi.

Sergo ha chiesto se i livelli di occupazione fossero considerevolmente mutati negli ultimi anni, cosa che sembra non essere accaduta. Sempre il consigliere pentastellato ha ribadito l'opportunità di una semplificazione, come già espressa dai vertici dell'ASDI.

Rispondendo alla domanda di Renata Bagatin, il Distretto ha sottolineato l'importanza della collaborazione con la Camera di commercio, specie nella predisposizione delle missioni all'estero. Per queste l'ASDI tenta anche di creare utili reti d'imprese.

Una domanda sul ruolo del marchio di qualità, sulla tutela dalla contraffazione e sulla quantità di semilavorati importati dalle aziende del Distretto, quella formulata da De Anna. Il marchio Q-Maniago, ha specificato Damiani, è depositato in molti Paesi del mondo, a tutela del prodotto locale. In quanto ai semilavorati d'importazione, lo sforzo è di salvaguardia della produzione in loco e della manodopera.

Sia per Gratton che per Gregoris, razionalizzare e semplificare i distretti, i consorzi e altre realtà simili, potrebbe rappresentare un'opportunità di ulteriore propulsione allo sviluppo, con maggiore potere d'azione.

(immagini tv)