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II Comm: visita al Distretto del mobile Livenza (PN)

11.02.2014
13:04
(ACON) Pordenone, 10 feb - ET - Dopo la visita al Distretto maniaghese, la II Commissione consiliare regionale, presidente Alessio Gratton (SEL), aperta ai consiglieri eletti nella circoscrizione di Pordenone, ha concluso lunedì sera la missione conoscitiva nella Destra Tagliamento negli spazi del Distretto del Mobile Livenza.

A incontrarne i vertici Renata Bagatin e Chiara Da Giau del PD, Gino Gregoris (Citt), Elio De Anna (FI), Luca Ciriani (NCD) e Cristian Sergo (M5S).

I numeri del Distretto sono stati presentati dal presidente Denis De Marchi, che ha ricordato come il settore del mobile nella zona di competenza - 19 Comuni tra le province di Pordenone e Treviso - occupi 12.000 addetti. L'efficacia dell'azione del Distretto è però limitata da più fattori. Si tratta della scarsa disponibilità di mezzi, troppi adempimenti burocratici, scarsa propensione delle aziende a interloquire con enti semipubblici, scelte manageriali non sempre centrate. Per superare l'empasse, De Marchi chiede chiarezza alla Regione sul destino dei Distretti, nuovi vertici dinamici, un'aggregazione non solo territoriale, ma anche di filiera. Chi fa mobili a Cormons, ad esempio, ha interessi simili a chi li fa a Brugnera, ha spiegato il presidente.

Dopo la breve introduzione, alla quale è seguita l'illustrazione di vari strumenti di certificazione soprattutto ambientale dei quali si sta avvalendo il Distretto, sono seguiti gli approfondimenti da parte dei consiglieri.

Elio De Anna si è concentrato sull'azione di enti che si sovrappongono, sul rapporto con la Camera di commercio, sul marchio del Distretto, sull'opportunità di snellire qualche procedura per aiutare le imprese che decidono di internazionalizzare. Per l'ASDI, la questione del marchio è superata perché irrealizzabile e scarsamente riconoscibile. Le imprese faticano a rivolgersi alla Camera di commercio come ente per un sostegno all'internazionalizzazione, mente il Distretto solo ultimamente è riuscito a intessere utili reti d'impresa in tal senso.

In risposta a Gregoris, l'ASDI ha anche ribadito la difficoltà che si ha a interloquire con le aziende, a intessere utili rapporti interpersonali, senza adeguati progetti e fondi per sostenerli. La forma distrettuale è, nonostante tutto, ancora la miglior forma per tentare di creare un'utile rete tra le aziende e costruire una prospettiva.

In che modo intervenire, come aiutare la crescita della coscienza d'impresa, come intervenire sulla morsa creditizia? È opportuno pensare a una regia unica per aiutare le aziende ad attingere a fondi europei? Queste le domande di Renata Bagatin. La risposta è stata che solo la politica e la Regione possono in questo caso agire, usando leve come Mediocredito e il potere di incanalare forze, volontà e energie, rendendo più flessibili i contributi per meglio seguire le fluttuazioni di mercato.

Chiara Da Giau ha evidenziato l'opportunità di incontrare l'agenzia Ambiente Italia, che sta svolgendo una serie di simulazioni su possibili norme di semplificazione.

Infine Luca Ciriani si è soffermato sull'ente Fiera di Pordenone, ritenuto ancora un'importante vetrina per il settore, e sull'utilità dello sviluppo di prodotti rispettosi dell'ambiente.

(immagini tv)