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M5S: per Confidi e eco-bonus per le auto bisogna agire

12.02.2014
15:01
(ACON) Trieste, 12 feb - COM/AB - "Siamo soddisfatti per l'esito delle audizioni dei vertici di tutti i Confidi regionali, che hanno confermato i dubbi che avevamo manifestato in Aula lo scorso 20 dicembre: è assolutamente insufficiente intervenire solo ed esclusivamente con un ulteriore stanziamento di fondi e risorse per risolvere i problemi dei Consorzi di Garanzia e Fidi".

Il consigliere regionale Cristian Sergo ribadisce la posizione del MoVimento 5 Stelle su una questione che interessa direttamente le attività produttive del Friuli Venezia Giulia.

"Apprezziamo la volontà emersa da più parti di voler razionalizzare gli strumenti a disposizione, guardando non solo alle criticità contingenti, ma pensando anche a una programmazione di medio e lungo termine, che veda una regia forte in questa riorganizzazione. Siamo convinti, infatti, che in assenza di una regia e di una guida forte da parte della Regione, ci ritroveremo a breve a fronteggiare gli stessi problemi - aggiunge il portavoce M5S. Le piccole e medie imprese della nostra regione non hanno tempo da perdere, necessitano di risposte concrete e veloci".

"Non è possibile leggere lo sfogo del presidente di Confartigianato Fvg Graziano Tilatti, il quale lamenta come, dopo otto mesi dall'approvazione della legge anticrisi (con la quale il Consiglio regionale - all'unanimità - ha stanzito 180 milioni di euro in favore delle nostre aziende) e dopo l'approvazione del regolamento avvenuta questo autunno, parte di quelle risorse risultino ancora inutilizzate per le solite difficoltà informatiche dovute al nuovo sistema gestionale. Allo stesso modo - ribadisce Sergo - non è possibile che non ci sia ancora chiarezza sui tre milioni di euro per l'eco-bonus, finalizzato a far ripartire il mercato dell'automobile nella nostra Regione".

"I cittadini del Friuli Venezia Giulia che vogliano rottamare la loro autovettura per prenderne una meno inquinante, utilizzando l'eco-bonus, non lo possono ancora fare. Sembrerebbe infatti che, come riportato dagli organi di stampa, il regolamento per la concessione dell'eco-bonus si sia arenato e sia ancora in fase di discussione. Vi è il pericolo che a usufruire dell'incentivo regionale possano essere i veicoli con emissioni di co2 non inferiori a 120g/km. Sarebbe un fatto gravissimo che andrebbe a sconvolgere, totalmente, quelle che erano state le intenzioni del Consiglio regionale", aggiunge la consigliera regionale Ilaria Dal Zovo.

"Tale incertezza si ripercuote anche sui cittadini che a oggi non sanno se il loro modello d'auto rientri da quelli per cui è previsto il beneficio oppure no, anche qualora si volesse inserire nel regolamento la dicitura inferiori o uguali a 120g/km. L'intento del Consiglio era di dare un contributo alle famiglie (e di riflesso ai concessionari duramente colpiti dalla crisi economica), ma soprattutto di contribuire a migliorare l'ambiente nella convinzione che una migliore qualità dell'aria non possa che giovare alla salute dei cittadini".

"Invece, qualora il regolamento venisse davvero approvato con la dicitura non inferiore a 120g/km, per paradosso, a beneficiare del contributo sarebbero persone che hanno scelto di acquistare macchine più inquinanti, mentre invece cittadini più coscienziosi - sottolinea la portavoce M5S con grande delusione - ne rimarrebbero fuori e dovrebbero pure respirare aria più inquinata".

"Non vogliamo che in Friuli Venezia Giulia venga riproposta una situazione simile a quella nazionale, dove assistiamo alle difficoltà di agire del Governo Letta che, a fronte di 429 provvedimenti approvati, ha dato attuazione solo a 45 norme - sostiene Sergo. Abbiamo già visto come in Italia ci sia ormai l'abitudine a fare grandi giri di parole per far sì che tutto cambi, ma che in realtà non cambi nulla. L'immobilismo dimostrato dal ministro Zanonato non deve essere preso d'esempio, anzi, va criticato e contrastato, mettendo in campo strumenti non di facciata ma efficaci, snelli ed efficienti che siano di vero supporto alle nostre imprese".

"Una volta è colpa degli uffici, una volta è colpa di Insiel, una volta è colpa della Giunta che non redige i regolamenti, una volta è colpa delle banche che chiudono i rubinetti, ma qui a chiudere, giorno dopo giorno, sono i nostri imprenditori. E la responsabilità - conclude il portavoce M5S - è sempre di qualcun altro".