FI: su finanziamenti a scuole paritarie posizioni ideologiche
(ACON) Trieste, 13 feb - COM/MPB - "Non si può mettere a
rischio un sistema che funziona e che eroga servizi di qualità ai
nostri ragazzi, con anche in ballo posti di lavoro, senza contare
le migliaia di famiglie a reddito medio basso che ricevono un
utile aiuto dal contributo regionale, soltanto per posizioni
ideologiche".
Ad affermarlo i consiglieri regionali di Forza Italia Roberto
Novelli e Rodolfo Ziberna a seguito della discussione in VI
Commissione sugli assegni di studio per le scuole paritarie.
"Rispetto al 2013 - rilevano Novelli e Ziberna - nella
Finanziaria approvata lo scorso dicembre la Giunta Serracchiani
ha completamente azzerato i fondi per gli assegni di studio delle
scuole paritarie, promettendo di rimpinguarli con le variazioni
di bilancio. Peccato che oggi in Commissione l'assessore Panariti
abbia già anticipato che lo stanziamento sarà comunque inferiore
rispetto a quello della Giunta Tondo, ma non ha voluto o potuto
dire a quanto ammonterà.
"Un fatto che aumenta le preoccupazioni sul futuro delle scuole
paritarie nella nostra regione, anche perché proprio oggi larga
parte degli esponenti della maggioranza si è espressa in merito
con toni fortemente critici e penalizzanti. Se, però, questo
sistema di istruzione dovesse essere smontato, visto il pensiero
imperante di questa Giunta, oltre seicento persone (con le
rispettive famiglie) rischierebbero il posto di lavoro, e vanno
tutelate come i dipendenti delle altre aziende in crisi della
nostra regione.
"Ma questo - proseguono gli esponenti di Forza Italia - è
soltanto uno degli aspetti di ciò che potrebbe accadere.
"Riducendo, infatti, i finanziamenti che aiutano le famiglie a
pagare le rette, le conseguenze ricadrebbero su chi manda i
propri figli nelle scuole paritarie che, come dimostrano i dati
ufficiali, non è ricco, anzi, per l'80% rientra nelle fasce di
reddito medio basse.
"Senza contare che, se le scuole paritarie non dovessero più
essere in grado di proseguire la loro attività, la scuola
pubblica non sarebbe in grado di assorbire tutti gli studenti e
tutti gli oneri ricadrebbero sulla collettività: pensiamo ai
costi che le scuole paritarie sostengono autonomamente senza
chiedere contributi, come l'edilizia scolastica, gli stipendi al
corpo docente e non docente, le spese di gestione. Senza contare
il fatto che anche i genitori che mandano i propri figli nelle
scuole paritarie già finanziano la scuola pubblica con le tasse.
"Auspichiamo che la Giunta mantenga l'impegno di finanziare gli
assegni di studio per le scuole paritarie e che dimostri, così,
di agire basandosi sui fatti e non su posizioni ideologiche.
"Per questo - concludono Novelli e Ziberna - abbiamo chiesto alla
Commissione di audire i rappresentanti delle scuole paritarie e i
genitori degli alunni, in modo da poter acquisire tutti gli
elementi oggettivi che dimostrino che si tratta di un'offerta
scolastica, lo dice il termine stesso, paritaria, che offre anche
alcuni servizi maggiori rispetto alla scuola pubblica, che va
certamente potenziata, ma non a discapito di un sistema che
funziona e che offre servizi educativi di qualità".