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FI: su finanziamenti a scuole paritarie posizioni ideologiche

13.02.2014
16:17
(ACON) Trieste, 13 feb - COM/MPB - "Non si può mettere a rischio un sistema che funziona e che eroga servizi di qualità ai nostri ragazzi, con anche in ballo posti di lavoro, senza contare le migliaia di famiglie a reddito medio basso che ricevono un utile aiuto dal contributo regionale, soltanto per posizioni ideologiche".

Ad affermarlo i consiglieri regionali di Forza Italia Roberto Novelli e Rodolfo Ziberna a seguito della discussione in VI Commissione sugli assegni di studio per le scuole paritarie.

"Rispetto al 2013 - rilevano Novelli e Ziberna - nella Finanziaria approvata lo scorso dicembre la Giunta Serracchiani ha completamente azzerato i fondi per gli assegni di studio delle scuole paritarie, promettendo di rimpinguarli con le variazioni di bilancio. Peccato che oggi in Commissione l'assessore Panariti abbia già anticipato che lo stanziamento sarà comunque inferiore rispetto a quello della Giunta Tondo, ma non ha voluto o potuto dire a quanto ammonterà.

"Un fatto che aumenta le preoccupazioni sul futuro delle scuole paritarie nella nostra regione, anche perché proprio oggi larga parte degli esponenti della maggioranza si è espressa in merito con toni fortemente critici e penalizzanti. Se, però, questo sistema di istruzione dovesse essere smontato, visto il pensiero imperante di questa Giunta, oltre seicento persone (con le rispettive famiglie) rischierebbero il posto di lavoro, e vanno tutelate come i dipendenti delle altre aziende in crisi della nostra regione.

"Ma questo - proseguono gli esponenti di Forza Italia - è soltanto uno degli aspetti di ciò che potrebbe accadere.

"Riducendo, infatti, i finanziamenti che aiutano le famiglie a pagare le rette, le conseguenze ricadrebbero su chi manda i propri figli nelle scuole paritarie che, come dimostrano i dati ufficiali, non è ricco, anzi, per l'80% rientra nelle fasce di reddito medio basse.

"Senza contare che, se le scuole paritarie non dovessero più essere in grado di proseguire la loro attività, la scuola pubblica non sarebbe in grado di assorbire tutti gli studenti e tutti gli oneri ricadrebbero sulla collettività: pensiamo ai costi che le scuole paritarie sostengono autonomamente senza chiedere contributi, come l'edilizia scolastica, gli stipendi al corpo docente e non docente, le spese di gestione. Senza contare il fatto che anche i genitori che mandano i propri figli nelle scuole paritarie già finanziano la scuola pubblica con le tasse.

"Auspichiamo che la Giunta mantenga l'impegno di finanziare gli assegni di studio per le scuole paritarie e che dimostri, così, di agire basandosi sui fatti e non su posizioni ideologiche.

"Per questo - concludono Novelli e Ziberna - abbiamo chiesto alla Commissione di audire i rappresentanti delle scuole paritarie e i genitori degli alunni, in modo da poter acquisire tutti gli elementi oggettivi che dimostrino che si tratta di un'offerta scolastica, lo dice il termine stesso, paritaria, che offre anche alcuni servizi maggiori rispetto alla scuola pubblica, che va certamente potenziata, ma non a discapito di un sistema che funziona e che offre servizi educativi di qualità".