FI: ritardi pagamenti pubblica amministrazione, non tutti uguali
(ACON) Trieste, 24 feb - COM/MPB - "Sul ritardo nei pagamenti
da parte delle pubbliche amministrazioni lo Stato non può
rivalersi allo stesso modo su Regioni virtuose come il Friuli
Venezia Giulia e su altre che sono, invece, cattivi pagatori: è
necessario che le sanzioni vengano irrogate nel rispetto e in
proporzione ai reali ritardi accumulati e che non si creino
ingiuste penalizzazioni a chi ha saputo dare risposte rapide alle
imprese. In FVG, infatti, le imprese che lavorano, ad esempio per
le aziende sanitarie, ricevono il pagamento solo dopo 87 giorni,
rispetto alla Campania, dove i termini di pagamento raggiungono i
5 mesi, con un picco di 7 mesi a Napoli".
A sollevare il problema sono i consiglieri regionali di Forza
Italia Roberto Novelli e Riccardo Riccardi, che hanno presentato
un'interpellanza alla Giunta.
"Recentemente - rilevano Novelli e Riccardi - la Commissione
europea ha avviato una procedura d'infrazione contro l'Italia sui
ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione alle
imprese, alla luce della direttiva europea 2011/7/UE che fissa
l'obiettivo del pagamento (soltanto nel campo sanitario) entro i
30 giorni. La metà dei debiti sarebbe attribuibile a Regioni e
ASL, mentre tra i creditori la quota maggiore di denaro sarebbe
vantata da imprese di grandi dimensioni e imprese che forniscono
servizi privati, tra cui quelle che soffrono maggiormente sono le
imprese di costruzioni.
"Secondo il report dell'Ance dello scorso 3 febbraio i ritardi
accumulati dagli enti pubblici superano i 200 giorni con punte di
1000, mentre i calcoli della Cgia di Mestre registrano nel 2013
un numero di fallimenti in Italia pari a 14.200, il 14,5% in più
rispetto al 2012 (in aumento del 52% se la comparazione viene
eseguita con il 2009). Un'impennata dovuta anche al ritardo dei
pagamenti da parte della pubblica amministrazione.
"Nonostante nell'ultimo anno lo Stato abbia erogato oltre 20
miliardi di euro, l'Italia - proseguono Novelli e Riccardi -
rimane uno dei peggiori soggetti pagatori d'Europa: nel nostro
Paese il saldo fattura avviene mediamente dopo 170 giorni, contro
una media UE di 61.
"Visto che l'Italia rischia una sanzione da centinaia di migliaia
di euro al giorno a fronte di un ritardo nei pagamenti pari a 3-4
miliardi, e che lo Stato può esercitare il di diritto di rivalsa
nei confronti degli enti pubblici nel caso della violazione degli
obblighi derivanti dalla normativa dell'UE - concludono Novelli e
Riccardi - riteniamo necessario che ogni Regione paghi nel
rispetto e nella proporzione ai reali ritardi che ha maturato".