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Capigruppo: salvaguardia specialità regionale, esaminato odg

24.02.2014
16:27
(ACON) Trieste, 24 feb - MPB - Riunita a Udine la Conferenza dei capigruppo delle forze politiche in Consiglio regionale, presieduta da Franco Iacop, presente il presidente della V Commissione Vincenzo Martines e l'assessore Gianni Torrenti, per esaminare la bozza del documento per la salvaguardia della specialità regionale che giovedì prossimo sarà presentato in Aula in forma di ordine del giorno. Collegato alla mozione contenente le linee di indirizzo politico da assegnare ai componenti regionali della Commissione paritetica Stato-Regione, con esso il Consiglio regionale - ha sintetizzato Iacop - affida alla presidente della Regione Debora Serracchiani - le proprie riflessioni e richieste di impegno circa la specialità.

Un testo che sarà perfezionato prima dell'approdo in Aula, alla luce delle osservazioni odierne dei consiglieri, e che fin dalle prime righe pone in evidenza come la specialità della Regione discenda da un "patto costituzionale" sottoscritto dal Costituente e recepito nello Statuto regionale di autonomia e sia un modello istituzionale derivante dall'attuazione efficace di principi e norme di rango costituzionale che non costituisce un privilegio, bensì il riconoscimento di esclusive specificità.

Ma anche che lo Stato sempre più spesso limita l'attuazione del principio costituzionale dell'autonomia finanziaria della Regione con leggi ordinarie e non di rango costituzionale. Da qui la necessità di regolare in modo nuovo i rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione, fondati su principi concertativi e consensuali e norme di livello costituzionale, arrivando a un nuovo protocollo d'intesa con lo Stato per la ridefinizione dei reciproci impegni di natura finanziaria. Altro punto, inoltre, la necessità di introdurre forme di fiscalità di sviluppo per rendere attrattivo il territorio regionale.

Ma all'attenzione dei capigruppo c'era anche un altro documento, illustrato dal presidente Iacop, che sarà presentato in Aula e che va a rafforzzare quanto affermato con l'ordine del giorno; riguarda la posizione della Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali: un contributo sulle riforme istituzionali elaborato all'assemblea plenaria svoltasi a Roma il 20 febbraio scorso e che dovrà essere adottato da tutti Consigli regionali. Un documento in cui è inserita la volontà delle Speciali - ha sottolineato Iacop. Esso pone l'accento sul progetto di federalismo responsabile e cooperativo, sui valori dell'autonomia e del decentramento, sulla necessità di rilanciare il ruolo delle Regioni e dei Comuni e di ridefinire coerentemente l'organizzazione dell'amministrazione dello Stato.

L'intenzione della Conferenza dei presidenti è di fornire materiali di confronto e valutazione per ben impostare un'azione di collaborazione tra Regioni ordinarie, Regioni a statuto speciale e Province autonome, nel pieno rispetto - viene sottolineato - delle garanzie costituzionali e di consolidamento del sistema regionale. L'obiettivo di avvicinamento tra questi modelli istituzionali non implica la messa in discussione della maggior autonomia di cui godono Regioni speciali e Province autonome; per la Conferenza, il grado di differenziazione di cui godono le specialità, quanto a potestà legislativa e amministrativa, potrà essere utile all'interno di un sistema regionale rinnovato perchè in grado di costituire uno stimolo comune alle gestioni più efficienti.

La difesa della specialità - ha ribadito Iacop - non è la difesa di un privilegio; non si tratta di estraniarsi dall'impegno di uscire dalla crisi, siamo infatti convinti - ha aggiunto anche nel suo ruolo di coordinatore dei Consigli delle Regioni speciali - che la specialità possa rafforzare un governo decentrato e responsabile.

Il presidente del Consiglio è anche ritornato sulle dichiarazioni del governatore della Toscana Enrico Rossi che, per Iacop, in maniera semplicistica ha tacciato di privilegio e inefficienza le Speciali: questo non può essere accettato nel dibattito - ha aggiunto Iacop ricordando che, quanto alle competenze del Friuli Venezia Giulia, per esempio in sanità la responsabilità è assunta nonostante molte determinazioni avvengano a livello nazionale, e che la nostra regione è quella con minori attribuzioni finanziarie; una regione con una specialità fondata su diverse peculiarità e nel segno di indirizzi europei che riconoscono regionalismo, federalismo, sussidiarietà e non certo neocentralismo.

Dagli interventi che hanno approfondito l'analisi dei provvedimenti è emersa non solo la sottolineatura del significato politico dell'ordine del giorno, ma anche il valore del federalismo solidale e del regionalismo: un regionalismo da difendere non solo per le Speciali, ma per tutte le Regioni italiane, in un quadro di autonomie differenziate per cui le prerogative sono un interesse per il Paese.