Capigruppo: salvaguardia specialità regionale, esaminato odg
(ACON) Trieste, 24 feb - MPB - Riunita a Udine la Conferenza
dei capigruppo delle forze politiche in Consiglio regionale,
presieduta da Franco Iacop, presente il presidente della V
Commissione Vincenzo Martines e l'assessore Gianni Torrenti, per
esaminare la bozza del documento per la salvaguardia della
specialità regionale che giovedì prossimo sarà presentato in Aula
in forma di ordine del giorno. Collegato alla mozione contenente
le linee di indirizzo politico da assegnare ai componenti
regionali della Commissione paritetica Stato-Regione, con esso il
Consiglio regionale - ha sintetizzato Iacop - affida alla
presidente della Regione Debora Serracchiani - le proprie
riflessioni e richieste di impegno circa la specialità.
Un testo che sarà perfezionato prima dell'approdo in Aula, alla
luce delle osservazioni odierne dei consiglieri, e che fin dalle
prime righe pone in evidenza come la specialità della Regione
discenda da un "patto costituzionale" sottoscritto dal
Costituente e recepito nello Statuto regionale di autonomia e sia
un modello istituzionale derivante dall'attuazione efficace di
principi e norme di rango costituzionale che non costituisce un
privilegio, bensì il riconoscimento di esclusive specificità.
Ma anche che lo Stato sempre più spesso limita l'attuazione del
principio costituzionale dell'autonomia finanziaria della Regione
con leggi ordinarie e non di rango costituzionale. Da qui la
necessità di regolare in modo nuovo i rapporti finanziari tra lo
Stato e la Regione, fondati su principi concertativi e
consensuali e norme di livello costituzionale, arrivando a un
nuovo protocollo d'intesa con lo Stato per la ridefinizione dei
reciproci impegni di natura finanziaria. Altro punto, inoltre, la
necessità di introdurre forme di fiscalità di sviluppo per
rendere attrattivo il territorio regionale.
Ma all'attenzione dei capigruppo c'era anche un altro documento,
illustrato dal presidente Iacop, che sarà presentato in Aula e
che va a rafforzzare quanto affermato con l'ordine del giorno;
riguarda la posizione della Conferenza dei presidenti dei
Consigli regionali: un contributo sulle riforme istituzionali
elaborato all'assemblea plenaria svoltasi a Roma il 20 febbraio
scorso e che dovrà essere adottato da tutti Consigli regionali.
Un documento in cui è inserita la volontà delle Speciali - ha
sottolineato Iacop. Esso pone l'accento sul progetto di
federalismo responsabile e cooperativo, sui valori
dell'autonomia e del decentramento, sulla necessità di rilanciare
il ruolo delle Regioni e dei Comuni e di ridefinire coerentemente
l'organizzazione dell'amministrazione dello Stato.
L'intenzione della Conferenza dei presidenti è di fornire
materiali di confronto e valutazione per ben impostare un'azione
di collaborazione tra Regioni ordinarie, Regioni a statuto
speciale e Province autonome, nel pieno rispetto - viene
sottolineato - delle garanzie costituzionali e di consolidamento
del sistema regionale. L'obiettivo di avvicinamento tra questi
modelli istituzionali non implica la messa in discussione della
maggior autonomia di cui godono Regioni speciali e Province
autonome; per la Conferenza, il grado di differenziazione di cui
godono le specialità, quanto a potestà legislativa e
amministrativa, potrà essere utile all'interno di un sistema
regionale rinnovato perchè in grado di costituire uno stimolo
comune alle gestioni più efficienti.
La difesa della specialità - ha ribadito Iacop - non è la difesa
di un privilegio; non si tratta di estraniarsi dall'impegno di
uscire dalla crisi, siamo infatti convinti - ha aggiunto anche
nel suo ruolo di coordinatore dei Consigli delle Regioni speciali
- che la specialità possa rafforzare un governo decentrato e
responsabile.
Il presidente del Consiglio è anche ritornato sulle dichiarazioni
del governatore della Toscana Enrico Rossi che, per Iacop, in
maniera semplicistica ha tacciato di privilegio e inefficienza le
Speciali: questo non può essere accettato nel dibattito - ha
aggiunto Iacop ricordando che, quanto alle competenze del Friuli
Venezia Giulia, per esempio in sanità la responsabilità è assunta
nonostante molte determinazioni avvengano a livello nazionale, e
che la nostra regione è quella con minori attribuzioni
finanziarie; una regione con una specialità fondata su diverse
peculiarità e nel segno di indirizzi europei che riconoscono
regionalismo, federalismo, sussidiarietà e non certo
neocentralismo.
Dagli interventi che hanno approfondito l'analisi dei
provvedimenti è emersa non solo la sottolineatura del significato
politico dell'ordine del giorno, ma anche il valore del
federalismo solidale e del regionalismo: un regionalismo da
difendere non solo per le Speciali, ma per tutte le Regioni
italiane, in un quadro di autonomie differenziate per cui le
prerogative sono un interesse per il Paese.