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FI:Ziberna,Isontino non può diventare un grande Cara per immigrati

02.03.2014
16:52
(ACON) Trieste, 2 mar - COM/MPB - "Non è possibile che l'Isontino venga considerato dallo Stato solo quando sia necessario trovare un territorio ove assicurare servizi, per 50 anni militari, e oggi per l'ospitalità dei richiedenti asilo politico".

Così il vice presidente del Gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Rodolfo Ziberna, commenta la ventilata possibilità che dopo il Cara a Gradisca d'Isonzo anche a Gorizia possano trovare ospitalità centinaia di extracomunitari.

"Gorizia e l'Isontino stanno pagando in modo assai salato il loro spirito di servizio verso la nazione - precisa Ziberna -. Oggi sono diverse le strutture militari che languono o che a breve saranno abbandonate (caserme di via Trieste, Via Duca d'Aosta, Piazza Battisti, Lucinico, cui si aggiungono le caserme in tutta la provincia). Lo stesso ingresso della Slovenia nella Ue si è tradotto in una perdita per l'economia isontina.

"Da quindici anni Gradisca d'Isonzo in modo estremamente collaborativo e civile ospita sia il Cie, oggi in attesa di sapere se sarà definitivamente chiuso, come auspichiamo, sia il Cara. Trattasi di strutture essenziali per l'Italia ma che devono trovare spazio in aree più densamente popolate, capaci di assorbire meglio un gran numero di extracomunitari anche in termini di servizi. Gradisca ha già dato e non può più ospitare il Cie e nemmeno un incremento degli ospiti del Cara.

"Gli ospiti dei centri di accoglienza - aggiunge Ziberna - devono necessariamente rispettare le leggi del paese che li ospita. Non è possibile tollerare azioni violente e per questa ragione esprimiamo apprezzamento per la reazione del prefetto a seguito delle recenti manifestazioni a Gradisca. A nostro avviso agli ospiti dovrebbe essere offerta l'opportunità di prestare servizi legati alle professionalità che già posseggono o che intendono acquisire: manutenzioni, giardinaggio, lingue, nell'industria, artigianato, commercio o servizi. In tal modo occuperebbero in modo proficuo anche per se stessi il tempo e si integrerebbero meglio con la comunità che li ospita.

"La città di Gorizia, in particolare, non può destinare la struttura del Nazareno di Via Brigata Pavia come Cara. Questa e altre strutture (come quelle militari in città) potrebbero invece - conclude il consigliere - essere trasformate in miniappartamenti capaci di ospitare provvisoriamente quelle persone e quelle famiglie che oggi si trovano senza un alloggio, costretti a dormire in macchina, garage, sotto una tenda o nelle roulotte".