FI:Ziberna,Isontino non può diventare un grande Cara per immigrati
(ACON) Trieste, 2 mar - COM/MPB - "Non è possibile che
l'Isontino venga considerato dallo Stato solo quando sia
necessario trovare un territorio ove assicurare servizi, per 50
anni militari, e oggi per l'ospitalità dei richiedenti asilo
politico".
Così il vice presidente del Gruppo di Forza Italia in Consiglio
regionale, Rodolfo Ziberna, commenta la ventilata possibilità che
dopo il Cara a Gradisca d'Isonzo anche a Gorizia possano trovare
ospitalità centinaia di extracomunitari.
"Gorizia e l'Isontino stanno pagando in modo assai salato il loro
spirito di servizio verso la nazione - precisa Ziberna -. Oggi
sono diverse le strutture militari che languono o che a breve
saranno abbandonate (caserme di via Trieste, Via Duca d'Aosta,
Piazza Battisti, Lucinico, cui si aggiungono le caserme in tutta
la provincia). Lo stesso ingresso della Slovenia nella Ue si è
tradotto in una perdita per l'economia isontina.
"Da quindici anni Gradisca d'Isonzo in modo estremamente
collaborativo e civile ospita sia il Cie, oggi in attesa di
sapere se sarà definitivamente chiuso, come auspichiamo, sia il
Cara. Trattasi di strutture essenziali per l'Italia ma che devono
trovare spazio in aree più densamente popolate, capaci di
assorbire meglio un gran numero di extracomunitari anche in
termini di servizi. Gradisca ha già dato e non può più ospitare
il Cie e nemmeno un incremento degli ospiti del Cara.
"Gli ospiti dei centri di accoglienza - aggiunge Ziberna - devono
necessariamente rispettare le leggi del paese che li ospita. Non
è possibile tollerare azioni violente e per questa ragione
esprimiamo apprezzamento per la reazione del prefetto a seguito
delle recenti manifestazioni a Gradisca. A nostro avviso agli
ospiti dovrebbe essere offerta l'opportunità di prestare servizi
legati alle professionalità che già posseggono o che intendono
acquisire: manutenzioni, giardinaggio, lingue, nell'industria,
artigianato, commercio o servizi. In tal modo occuperebbero in
modo proficuo anche per se stessi il tempo e si integrerebbero
meglio con la comunità che li ospita.
"La città di Gorizia, in particolare, non può destinare la
struttura del Nazareno di Via Brigata Pavia come Cara. Questa e
altre strutture (come quelle militari in città) potrebbero invece
- conclude il consigliere - essere trasformate in
miniappartamenti capaci di ospitare provvisoriamente quelle
persone e quelle famiglie che oggi si trovano senza un alloggio,
costretti a dormire in macchina, garage, sotto una tenda o nelle
roulotte".