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Ass. Torrenti e delegazione consiliare visitano Museo Diocesano (UD)

03.03.2014
14:55
(ACON) Udine, 3 mar - MPB - L'assessore regionale alla cultura Gianni Torrenti, con i presidenti delle Commissioni consiliari IV Vittorino Boem, e V (competente per la cultura) Vincenzo Martines, assieme al capogruppo del PD Cristiano Shaurli hanno visitato il Museo Diocesano di Udine, che dal 1995 ha sede nel settecentesco palazzo un tempo residenza dei Patriarchi di Aquileia (fino al 1751) e poi dimora degli Arcivescovi di Udine, ove sono ospitate le Gallerie del Tiepolo.

Una visita guidata dal direttore del Museo Giuseppe Bergamini, presente il Vicario Generale mons. Guido Genero, e salutata anche dal presidente della Fondazione CRUP, Lionello d'Agostini che ha ricordato la collaborazione fra le due istituzioni (il Museo tra l'altro espone in comodato alcune opere di proprietà della Fondazione) nel segno dell'attenzione al territorio.

Una realtà quella del Museo Diocesano udinese che, per le preziose collezioni che custodisce e per la sua storia, è un luogo importante per la conoscenza anche della storia civile, religiosa e artistica della città e del Friuli, apprezzatissima meta di visitatori da ogni parte del mondo (circa 10mila all'anno). Un dato questo che ha indotto da tempo il Museo a tenere aperte le proprie sale alle visite anche il lunedì, unico in questo nel panorama cittadino, con riscontri interessanti che stanno premiando l'iniziativa che vede, grazie anche al ricorso ai voucher, l'impiego di giovani laureati opportunamente preparati alla guida dei visitatori.

Non mancano però i problemi finanziari per un museo privato che rientra fra gli undici Musei Grandi, Multipli e di interesse regionale (8 pubblici e 3 privati) che beneficiano di un contributo da parte della Regione. La legge di riferimento finanzia le attività scientifiche del Museo e per i musei privati (gli altri due sono il Museo Carnico delle Arti e Tradizioni Popolari "Michele Gortani" di Tolmezzo e il Museo della Comunità ebraica di Trieste "Carlo e Vera Wagner") il 50% delle spese di gestione e per il personale necessario a garantire l'apertuta al pubblico. Un finanziamento insufficiente per il Museo Diocesano che viene gestito seguendo il concetto di rischio d'impresa; la riduzione sensibile delle risorse nel corso del tempo e il drastico taglio dei contributi per l'anno 2013 hanno aggravato la situazione, portando ad accumulare un deficit che mette a rischio non solo l'attività ma anche l'apertura.

Un appello alla sensibilità lanciato alla Regione che ha trovato l'attenzione dell'assessore Torrenti e della delegazione consiliare, pur considerando le rigidità normative.

L'obiettivo è di valutare le possibilità - in una diversificazione degli strumenti - di affiancare a un primo sostegno immediato un intervento progettuale di maggiore ampiezza, pur dentro un tempo definito, per un rilancio della struttura che le consenta poi di continuare a camminare con le proprie gambe. Senza trascurare le opportunità di sviluppare più incisivi rapporti con Turismo FVG per la promozione e di partecipare a bandi europei. Proprio ora che sta per partire la nuova programmazione, spendere il nome del Tiepolo in un progetto europeo - è stato evidenziato - potrebbe rappresentare un vantaggio competitivo.

Il discorso sui musei mette pure in risalto la necessità di fare rete nella comunità e di aggregare anche altri enti e soggetti, per un sostegno multifondo. Parallelamente, la possibilità di fornire, con borse lavoro, personale qualificato.

In merito Torrenti ha anche parlato della nuova legge per i musei a cui la Giunta sta lavorando e che vorrebbe portare all'attenzione dell'Aula entro l'estate; un provvedimento che introdurrà nuovi parametri, considerando prevalente la funzione e l'interesse pubblico sul dato della proprietà, ma anche immaginando una sinergia di pubblico e privato.

Durante la visita, la delegazione regionale, salito lo Scalone d'onore dominato dall'affresco della cacciata degli angeli ribelli e attraversata la sala del Trono (dove sono ritratti tutti i patriarchi e gli arcivescovi susseguitisi dal IV secolo in poi), si era soffermata nella Galleria degli ospiti, dove gli affreschi ispirati a fatti della vita di Abramo, Isacco e Giacobbe per finezza di stesura pittorica sembrano quasi dipinti su tela, e dove si possono ammirare le opere di un giovane Tiepolo neppure trentenne ma già pittore di prima grandezza; poi, attraverso la Sala Rossa - dove domina "Il giudizio di Salomone" e alle pareti stampe donate al patriarca Dolfin dal Re Sole - ad apprezzare gli stucchi della sala Gialla, le grottesche di Giovanni da Udine del soffitto della sala Azzurra, per arrivare alla spettacolare Biblioteca patriarcale, voluta da Dionisio Dolfin, che per l'apparato ligneo e per il ricchissimo patrimonio librario custodito costituisce un unicum nel panorama europeo. La visita si è conclusa scendendo una scala lumacata che conduce alle sale espositive dedicate alla scultura lignea con tesori a partire del '300, come la preziosa Sant'Eufemia di eleganza gotica.

(immagini tv)