Ass. Torrenti e delegazione consiliare visitano Museo Diocesano (UD)
(ACON) Udine, 3 mar - MPB - L'assessore regionale alla cultura
Gianni Torrenti, con i presidenti delle Commissioni consiliari IV
Vittorino Boem, e V (competente per la cultura) Vincenzo
Martines, assieme al capogruppo del PD Cristiano Shaurli hanno
visitato il Museo Diocesano di Udine, che dal 1995 ha sede nel
settecentesco palazzo un tempo residenza dei Patriarchi di
Aquileia (fino al 1751) e poi dimora degli Arcivescovi di Udine,
ove sono ospitate le Gallerie del Tiepolo.
Una visita guidata dal direttore del Museo Giuseppe Bergamini,
presente il Vicario Generale mons. Guido Genero, e salutata anche
dal presidente della Fondazione CRUP, Lionello d'Agostini che ha
ricordato la collaborazione fra le due istituzioni (il Museo tra
l'altro espone in comodato alcune opere di proprietà della
Fondazione) nel segno dell'attenzione al territorio.
Una realtà quella del Museo Diocesano udinese che, per le
preziose collezioni che custodisce e per la sua storia, è un
luogo importante per la conoscenza anche della storia civile,
religiosa e artistica della città e del Friuli, apprezzatissima
meta di visitatori da ogni parte del mondo (circa 10mila
all'anno). Un dato questo che ha indotto da tempo il Museo a
tenere aperte le proprie sale alle visite anche il lunedì, unico
in questo nel panorama cittadino, con riscontri interessanti che
stanno premiando l'iniziativa che vede, grazie anche al ricorso
ai voucher, l'impiego di giovani laureati opportunamente
preparati alla guida dei visitatori.
Non mancano però i problemi finanziari per un museo privato che
rientra fra gli undici Musei Grandi, Multipli e di interesse
regionale (8 pubblici e 3 privati) che beneficiano di un
contributo da parte della Regione. La legge di riferimento
finanzia le attività scientifiche del Museo e per i musei privati
(gli altri due sono il Museo Carnico delle Arti e Tradizioni
Popolari "Michele Gortani" di Tolmezzo e il Museo della Comunità
ebraica di Trieste "Carlo e Vera Wagner") il 50% delle spese di
gestione e per il personale necessario a garantire l'apertuta al
pubblico. Un finanziamento insufficiente per il Museo Diocesano
che viene gestito seguendo il concetto di rischio d'impresa; la
riduzione sensibile delle risorse nel corso del tempo e il
drastico taglio dei contributi per l'anno 2013 hanno aggravato la
situazione, portando ad accumulare un deficit che mette a
rischio non solo l'attività ma anche l'apertura.
Un appello alla sensibilità lanciato alla Regione che ha trovato
l'attenzione dell'assessore Torrenti e della delegazione
consiliare, pur considerando le rigidità normative.
L'obiettivo è di valutare le possibilità - in una
diversificazione degli strumenti - di affiancare a un primo
sostegno immediato un intervento progettuale di maggiore
ampiezza, pur dentro un tempo definito, per un rilancio della
struttura che le consenta poi di continuare a camminare con le
proprie gambe. Senza trascurare le opportunità di sviluppare più
incisivi rapporti con Turismo FVG per la promozione e di
partecipare a bandi europei. Proprio ora che sta per partire la
nuova programmazione, spendere il nome del Tiepolo in un progetto
europeo - è stato evidenziato - potrebbe rappresentare un
vantaggio competitivo.
Il discorso sui musei mette pure in risalto la necessità di fare
rete nella comunità e di aggregare anche altri enti e soggetti,
per un sostegno multifondo. Parallelamente, la possibilità di
fornire, con borse lavoro, personale qualificato.
In merito Torrenti ha anche parlato della nuova legge per i musei
a cui la Giunta sta lavorando e che vorrebbe portare
all'attenzione dell'Aula entro l'estate; un provvedimento che
introdurrà nuovi parametri, considerando prevalente la funzione e
l'interesse pubblico sul dato della proprietà, ma anche
immaginando una sinergia di pubblico e privato.
Durante la visita, la delegazione regionale, salito lo Scalone
d'onore dominato dall'affresco della cacciata degli angeli
ribelli e attraversata la sala del Trono (dove sono ritratti
tutti i patriarchi e gli arcivescovi susseguitisi dal IV secolo
in poi), si era soffermata nella Galleria degli ospiti, dove gli
affreschi ispirati a fatti della vita di Abramo, Isacco e
Giacobbe per finezza di stesura pittorica sembrano quasi dipinti
su tela, e dove si possono ammirare le opere di un giovane
Tiepolo neppure trentenne ma già pittore di prima grandezza; poi,
attraverso la Sala Rossa - dove domina "Il giudizio di Salomone"
e alle pareti stampe donate al patriarca Dolfin dal Re Sole - ad
apprezzare gli stucchi della sala Gialla, le grottesche di
Giovanni da Udine del soffitto della sala Azzurra, per arrivare
alla spettacolare Biblioteca patriarcale, voluta da Dionisio
Dolfin, che per l'apparato ligneo e per il ricchissimo patrimonio
librario custodito costituisce un unicum nel panorama europeo. La
visita si è conclusa scendendo una scala lumacata che conduce
alle sale espositive dedicate alla scultura lignea con tesori a
partire del '300, come la preziosa Sant'Eufemia di eleganza
gotica.
(immagini tv)