NDC:Colautti, no a mera liquidazione Consorzio Aussa Corno
(ACON) Trieste, 5 mar - COM/MPB - "La deriva preoccupante è che
la vicenda del Consorzio Aussa Corno stia venendo presentata come
fosse solo la crisi di una azienda, mentre è a rischio un intero
sistema economico. Stiamo parlando di una zona industriale di
primaria importanza, realizzata con una legge nazionale a
dimostrazione dell'importanza e valenza strategica di questa
realtà dove per altro la Regione negli anni ha contributo con
importanti investimenti sia a livello infrastrutturale che
produttivo"!
Ad intervenire è il capogruppo del Nuovo Centrodestra, Alessandro
Colautti, che richiama l'attenzione sull'importanza del Consorzio
per il sistema Friuli Venezia Giulia.
"Stiamo parlando di un pezzo di storia di specialità di questa
regione che non può essere derubricato a crisi aziendale. L'area
del Consorzio Aussa Corno è stata soggetta a sgravi fiscali per
rendere attrattivo questo territorio alle imprese, a
dimostrazione della rilevanza per l'intero FVG. In un contesto di
crisi come quello che stiamo vivendo, anche in termini di
traffici portuali, quest'area può diventare ancora più strategica
che in passato attraverso l'adozione di politiche di rilancio.
"Veder trattato questo argomento - continua Colautti - come fosse
la messa in liquidazione di una azienda rischia di essere un
triste segno di decadenza del sistema politico istituzionale dato
che i soci di riferimento sono enti pubblici.
"Bisogna lavorare - aggiunge il capogruppo NCD - come Sistema FVG
e la Regione può e deve assumersi la regia per avviare un
processo di ristrutturazione anche severo ma che sia propedeutico
al rilancio. E' opportuno, quindi, recuperare la dimensione del
problema, una posizione di regia forte da parte della Regione che
richiami tutti gli attori coinvolti - pubblici e privati, quindi
anche le banche alle quali può essere chiesto un ruolo importante
- alla responsabilità di trovare soluzioni per evitare che
un'area che occupa migliaia di persone venga abbandonata proprio
dalle Istituzioni che la controllano.
"Rischiare di fare apparire la liquidazione come un'ipotesi
fattibile è una contraddizione in termini. Come si fa a liquidare
un pezzo di storia, capace ancora di essere volano di crescita,
al netto di tutte le problematiche che ci possono essere? Una
tale scelta - conclude Colautti - avrebbe dei devastanti effetti
anche sul piano psicologico derivanti dal fatto che il Pubblico
invece di dimostrare capacità di azione preferisce gettare la
spugna".