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CR: unanimità legge sostegno attività produttive (5)

11.03.2014
18:32
(ACON) Trieste, 11 mar - ET - L'Aula ha approvato all'unanimità la legge a sostegno delle attività produttive.

Diverse le modifiche accolte dal Consiglio regionale.

È stata aggiunta la somma di 200.000 euro a favore del miglioramento dell'accesso a Internet nelle zone non servite dalla banda larga e dell'adeguamento degli impianti di diffusione del segnale televisivo alle esigenze del digitale terreste, somma a disposizione per l'anno corrente delle Comunità montane. L'emendamento porta la firma di Agnola, Shaurli, Marsilio, Liva e Moretti del PD, Gratton (SEL), Bianchi (M5S), Riccardi (FI) e Cargnelutti (NCD).

Modificata anche la norma sull'agevolazione dell'accesso al credito delle imprese. L'emendamento proposto dal Gruppo Autonomia Responsabile prevede sostegni per le imprese a favore dell'efficientamento energetico.

Una modifica, a firma di Gratton e Moretti, specifica che nel processo di definizione dell'intesa sulla realizzazione di un intervento complessivo dell'area termale di Grado, verranno recepite le informazioni fornite dalla società Area GIT, gestore degli impianti termali e della concessione delle spiaggia.

La Giunta ha poi proposto di disporre di 23 milioni di euro accantonati a luglio dall'extragettito da destinare all'eventuale aumento di capitale della Banca Mediocredito e di poter dotare Promotur di un fondo destinato alla copertura di oneri derivanti da controversie tributarie. Il fondo avrà a disposizione poco più di un milione di euro in tre anni, 335.000 per il 2014, 338.000 per il 2015 e 341.000 per il 2016.

Stabiliti anche i compiti degli eventuali commissari, straordinari o liquidatori, che la Giunta può nominare in caso di grave difficoltà a capo dei Consorzi di sviluppo industriale. Le previsioni riguardano le varie fattispecie di problemi di gestione nei quali possono incorrere i Consorzi, dalla ricostruzione, alla liquidazione vera e propria. Il compenso massimo per queste figure è pari a quello attribuito ai sindaci dei Comuni capoluogo. La previsione amplia e modifica una norma già esistente. "La necessità di questa revisione normativa - ha spiegato la presidente della Regione Serracchiani intervenendo in un lungo dibattito a seguito dell'illustrazione dell'emendamento - si è resa necessaria per colmare un vuoto, che è diventato evidente quando il Consorzio Aussa Corno ha presentato importanti e reiterate passività. Di fatto, mancava lo spazio normativo per poter agire, salvaguardare e rilanciare questo Consorzio e avviare tutte quelle attività di infrastrutturazione che altrimenti risulterebbero bloccate dall'attuale situazione". Anche l'assessore Bolzonello, ha sottolineato la necessità di colmare il vuoto normativo con la modifica presentata, in modo da rendere possibile un intervento.

Approvato anche l'emendamento trasversale, a firma Gratton e Lauri (SEL), Liva e Shaurli (PD), Bianchi (M5S), Riccardi (FI), Colautti (NCD) e Piccin (LN). Si tratta di incentivi per le imprese artigiane di piccolissime dimensioni, una posta di 200.000 euro per l'anno corrente.

Accolta anche la modifica proposta da Sibau (AR) e Ciriani (NCD) in base alla quale avranno diritto al contributo per sostituire una vettura che abbia almeno 10 anni con una immatricolata Euro5 o Euro6, quei nuclei famigliari che hanno un reddito complessivo inferiore ai 60.000 euro e non più 50.000, come previsto finora. I due proponenti e Zilli (LN) hanno anche ottenuto l'inserimento della clausola valutativa della norma.

L'Aula ha approvato anche l'emendamento della Giunta che prevede ulteriori poste per lo scorrimento delle graduatorie a favore delle strutture ricettive nella zona montana.

La Giunta ha accolto l'ordine del giorno trasversale a firma lunga che la impegna a inserire nei bandi per i contributi punteggi premianti per aziende che dichiarino che i loro prodotti sono fabbricati almeno all'80% sul territorio italiano. Nell'odg anche l'impegno a proporre una legge nazionale che dovrebbe riproporre lo stesso parametro anche per l'attribuzione del marchio "Made in Italy". La Giunta dovrebbe poi anche attivarsi presso l'Unione europea a tutela del marchio stesso e dei prodotti che lo portano.

(immagini tv)

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