FI: Ziberna, rischi da incidenti a centrale nucleare di Krsko
(ACON) Trieste, 12 mar - Il vicecapogruppo di Forza Italia in
Consiglio regionale Rodolfo Ziberna ha presentato
un'interrogazione alla Giunta, alla quale ha fornito risposta
l'assessore all'ambiente Sara Vito, con cui ha rappresentato i
timori della comunità regionale a seguito dei numerosi incidenti
occorsi alla centrale nucleare slovena di Krsko, che dista solo
139 km da Trieste e 146 km da Gorizia.
Tra i molteplici incidenti, l'ultimo a noi noto è quello dello
scorso 11 ottobre, che la Slovenia ha cercato di minimizzare, in
cui sono stati rilevati inquietanti danni di natura meccanica ad
alcune barre di carburante nucleare contenute in tre elementi di
combustibile del reattore. Incidente che uno dei massimi esperti
mondiali di tecnologia nucleare considera un problema molto serio.
Questo incidente, peraltro, segue altri che hanno generato
legittima apprensione nell'opinione pubblica: nel marzo 2011
alcune anomalie nel sistema hanno determinato il blocco
automatico della centrale; il 4 giugno 2008 una perdita nel
sistema di refrigerazione primario del reattore ha fatto scattare
un allarme internazionale e attivare la procedura di spegnimento
dell'impianto; nel 2007 la centrale venne isolata e chiusa per un
mese per interventi urgenti e non verranno comunicate mai, come
sarebbe da procedura, in sede europea le precise motivazioni; nel
2005 il reattore è stato arrestato per problemi al sistema di
contenimento di una ventola per il trattamento dei vapori.
"La Slovenia - ha affermato Ziberna - ha cercato di sopire le
proteste esponendo un piano che prevede di demolire la centrale
nel 2023: queste intenzioni vanno però in contrasto con la
recente pubblicazione dell'ente governativo per l'energia
nucleare slovena, che prevede entro il 2017 il raddoppio della
centrale e possibili accordi con partner internazionali per la
vendita di energia".
"Preoccupa anche lo studio dell'Istituto francese sulla sicurezza
nucleare, commissionato e subito secretato proprio dalla società
che gestisce la centrale, in funzione del progetto di raddoppio
della medesima, che avrebbe evidenziato, secondo fonti della
stampa, un elevato rischio sismico nella zona di Krsko, perciò
con parere contrario all'insediamento di una nuova centrale
adiacente".
"Ecco la ragione per cui - ha spiegato Ziberna - ho chiesto alla
Giunta se intende pretendere una presenza qualificata di esperti
italiani in grado di valutare il grado di rischio della centrale,
prima che accadano incidenti capaci di generare elevati rischi
per la nostra comunità".
L'assessore Vito ha assicurato che in questo contesto, sia nelle
relazioni transfrontaliere tra la Regione e la Repubblica di
Slovenia, sia nelle relazioni internazionali tra lo Stato
italiano e la Repubblica di Slovenia, la Regione FVG si farà
parte diligente per ottenere, attraverso il monitoraggio di dati
controllati da esperti qualificati, le più ampie garanzie per il
corretto funzionamento della centrale.
L'assessore ha inoltre comunicato che la Regione non intende
partecipare a progetti di ampliamento e ammodernamento della
centrale di Krsko per approvvigionare il FVG, puntando sulla
razionalizzazione e sulle fonti rinnovabili e ha rammentato
l'opera di monitoraggio del territorio svolta dall'ARPA.