M5S: Frattolin, blocco indennità funzione amministratori in pensione
(ACON) Trieste, 12 mar - COM/AB - È lunga la lista degli
amministratori del Friuli Venezia Giulia che, pur ricevendo già
una pensione, potrebbero chiedere (in alcuni casi lo hanno già
fatto) che venga loro aumentata l'indennità di amministratore
pubblico (tecnicamente "indennità mensile di funzione"), con un
aggravio di costi per i bilanci degli enti pubblici anche del 50%
per singola voce di spesa.
"La cifra complessiva non è certa, ma si tratta di almeno 500
mila euro l'anno a carico dei bilanci degli enti pubblici locali
- spiega la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Eleonora
Frattolin. Il dato complessivo, purtroppo, potrebbe essere molto
più alto. Le cifre in nostro possesso sono infatti parziali,
riferendosi solo a chi era già in quiescenza al momento
dell'elezione, e quindi non tengono conto di tutti gli
amministratori andati in pensione successivamente. Senza contare
gli arretrati, il cui totale complessivo spettanti ai diversi
amministratori della regione ammonta a più di 1,6 milioni di
euro".
"Questa eventualità può e deve essere sventata dalla Giunta
Serracchiani - attacca la portavoce M5S. Basta una delibera per
modificare la normativa attuale e lasciare queste risorse nelle
casse già abbastanza provate degli enti locali. Bisogna essere
coerenti quando si parla di tagli ai costi alla politica. Questi
aumenti inopportuni e ingiustificati rappresentano, infatti, un
vero e proprio schiaffo ai cittadini che stanno vivendo sulla
loro pelle le conseguenze della crisi economica".
"Il nostro auspicio è che la Giunta provveda immediatamente a
modificare la delibera attualmente in vigore, chiarendo che
l'aumento di indennità non spetta agli amministratori in pensione
che, a differenza di lavoratori autonomi e di lavoratori
dipendenti in aspettativa non retribuita, non subiscono un danno
economico dallo svolgimento del proprio incarico. Nel frattempo
confidiamo nella responsabilità degli amministratori locali.
Questi politici - conclude Frattolin - devono rendersi conto fino
in fondo di quanto siano inopportuni questi aumenti e,
soprattutto, degli effetti che potrebbero aggravare ulteriormente
i già precari bilanci comunali e provinciali. La responsabilità
di un buon amministratore pubblico in questo caso si manifesta -
conclude Frattolin - nella scelta, prevista dalla legge, di
rinunciare sia agli aumenti che agli arretrati".