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Citt: Paviotti, bene nuove regole fusione Comuni

19.03.2014
15:59
(ACON) Trieste, 19 mar - COM/ET - Le nuove regole per le fusioni tra i Comuni, illustrate in V Commissione dall'assessore Paolo Panontin, trovano il consenso del gruppo dei Cittadini.

"Una norma semplice, che favorisca i processi di aggregazione comunale nel rispetto della democrazia - ha spiegato il capogruppo Pietro Paviotti - non può che vederci favorevoli. La mediazione proposta in sede di Consiglio delle autonomie (CAL) ci sembra ragionevole e si inserisce bene nelle linee guida di quella semplificazione amministrativa per la quale la maggioranza di centrosinistra presto proporrà in Consiglio una legge specifica".

La mediazione cui fa riferimento Paviotti è, in sintesi, la seguente: di fronte alla richiesta di una fusione tra due o più Comuni (richiesta che per legge può essere avanzata da vari soggetti e con diverse modalità) la Regione chiederà di esprimersi in merito sia ai Consigli comunali interessati sia alla popolazione residente (referendum). Fermo restando che la maggioranza dei cittadini elettori dei due o più Comuni risulti alla fine favorevole (con voto al referendum), per procedere con la fusione tra i Comuni l'esito della doppia votazione nel singolo Comune (voto in Consiglio comunale e referendum) non dovrà mai essere negativa in entrambi i casi. In pratica, un no del Consiglio unito a un no dei cittadini in uno dei Comuni interessati costituirebbe un parere negativo, mentre un no del Consiglio e un sì dei cittadini (e viceversa) non ostacolerebbe l'esito del referendum nei Comuni coinvolti, consentendo la fusione qualora la maggioranza degli elettori partecipanti al voto fosse favorevole.

"Fermo restando che un futuro provvedimento regionale dovrà disciplinare e razionalizzare la gestione dei servizi al cittadino tramite unioni o associazioni di Comuni - ha concluso Paviotti - la fusione tra Amministrazioni comunali, pur essendo uno strumento non tra i più facili da attuare, risulta quello che meglio risponde alle esigenze di funzionalità ed economicità. Ben venga, dunque, la mediazione CAL in un sistema democratico che rispetti la volontà degli elettori".