Citt: Paviotti, bene nuove regole fusione Comuni
(ACON) Trieste, 19 mar - COM/ET - Le nuove regole per le
fusioni tra i Comuni, illustrate in V Commissione dall'assessore
Paolo Panontin, trovano il consenso del gruppo dei Cittadini.
"Una norma semplice, che favorisca i processi di aggregazione
comunale nel rispetto della democrazia - ha spiegato il
capogruppo Pietro Paviotti - non può che vederci favorevoli. La
mediazione proposta in sede di Consiglio delle autonomie (CAL) ci
sembra ragionevole e si inserisce bene nelle linee guida di
quella semplificazione amministrativa per la quale la maggioranza
di centrosinistra presto proporrà in Consiglio una legge
specifica".
La mediazione cui fa riferimento Paviotti è, in sintesi, la
seguente: di fronte alla richiesta di una fusione tra due o più
Comuni (richiesta che per legge può essere avanzata da vari
soggetti e con diverse modalità) la Regione chiederà di
esprimersi in merito sia ai Consigli comunali interessati sia
alla popolazione residente (referendum). Fermo restando che la
maggioranza dei cittadini elettori dei due o più Comuni risulti
alla fine favorevole (con voto al referendum), per procedere con
la fusione tra i Comuni l'esito della doppia votazione nel
singolo Comune (voto in Consiglio comunale e referendum) non
dovrà mai essere negativa in entrambi i casi. In pratica, un no
del Consiglio unito a un no dei cittadini in uno dei Comuni
interessati costituirebbe un parere negativo, mentre un no del
Consiglio e un sì dei cittadini (e viceversa) non ostacolerebbe
l'esito del referendum nei Comuni coinvolti, consentendo la
fusione qualora la maggioranza degli elettori partecipanti al
voto fosse favorevole.
"Fermo restando che un futuro provvedimento regionale dovrà
disciplinare e razionalizzare la gestione dei servizi al
cittadino tramite unioni o associazioni di Comuni - ha concluso
Paviotti - la fusione tra Amministrazioni comunali, pur essendo
uno strumento non tra i più facili da attuare, risulta quello che
meglio risponde alle esigenze di funzionalità ed economicità. Ben
venga, dunque, la mediazione CAL in un sistema democratico che
rispetti la volontà degli elettori".