LN: serve distinzione tra rifiuti pericolosi e rami e foglie secche
(ACON) Trieste, 20 mar - COM/ET - "I falò per bruciare rami e
foglie secche hanno un significato diverso dagli incendi di
rifiuti pericolosi che divampano nella Terra dei fuochi alle
porte di Napoli. La differenza è evidente a tutti, tranne che per
le leggi italiane. La Regione solleciti il Governo nazionale a
fare chiarezza in materia, distinguendo la combustione di residui
vegetali dalla distruzione di rifiuti tossici per l'ambiente e
per l'uomo".
Questo l'impegno che il Gruppo consiliare regionale della Lega
Nord affida alla Giunta con una mozione.
"La psicosi da Terra dei fuochi - spiegano i leghisti - ha
prodotto conseguenze paradossali: la legge impedisce di smaltire
ramaglie in eccesso o di praticare riti tradizionali, come i
fuochi epifanici. A causa della legge, diversi cittadini sono
stati multati per aver bruciato residui della potatura degli
alberi da frutto o viti del giardino. Si creano code inutili e
ingiustificate alle discariche e si accumulano costi pazzeschi
per smaltire rifiuti naturali che, improvvisamente, la legge
considera pericolosi.
"Rischiamo - evidenziano i consiglieri - che fare un pignarul
costituisca un reato.
Secondo la Lega è dunque doveroso che la Regione sensibilizzi il
Governo centrale affinché vengano adottate le opportune
iniziative di carattere normativo per escludere
inequivocabilmente dall'attività illecita la combustione
controllata di materiale vegetale effettuata dagli imprenditori
agricoli o dai privati proprietari di orti e giardini.
"Nel settembre 2013 è stata approvata in Commissione ambiente
della Camera dei deputati una risoluzione che impegnava il
Governo a escludere le piccole attività agricole delle aree
montane o svantaggiate dall'applicazione della normativa sui
rifiuti. La Regione dovrebbe riprendere questa norma e applicarla
in modo estensivo, per liberare i nostri cittadini da queste
catene burocratiche.
"La richiesta - chiosa il Gruppo consiliare della Lega Nord - è
perfettamente logica, non contiene alcun significato polemico e,
quindi, ci aspettiamo il sostegno di tutto il Consiglio, come già
successo in occasione delle spese fuori dal Patto di stabilità
per i danni provocati dal maltempo".