Roma: intervento presidente Iacop a convegno specialità in Senato
(ACON) Roma, 20 mar - COM/AB - Il presidente del Consiglio
regionale del Friuli Venezia Giulia Franco Iacop è intervenuto, a
Roma, al convegno sulla specialità, promosso dalla Provincia
autonoma di Bolzano e che si è tenuto nella sala convegni del
Senato.
Il tema della revisione del Titolo V della Costituzione - ha
esordito - è tornato al centro del dibattito politico e, con
esso, la questione dell'attualità delle ragioni dell'autonomia
speciale di cui godono alcuni territori della nostra Nazione. Il
presidente Renzi, nel discorso programmatico con cui ha ottenuto
la fiducia del Parlamento, ha posto l'accento sulla necessità di
"superare" il Titolo V, rivedendo le competenze esclusive dello
Stato e delle Regioni e introducendo una clausola di intervento
della legge statale anche in materie assegnate alla competenza
regionale, quando questo sia richiesto da esigenze di unità
economica e giuridica dell'ordinamento.
Da qualche giorno sta circolando una prima bozza di revisione
dell'intera parte II della Costituzione, che riguarda sia il tema
del superamento del bicameralismo perfetto che quello del riparto
delle competenze tra Stato e Regioni. Nella bozza, giustamente,
non si mette in discussione l'esistenza delle autonomie speciali.
Occorre comunque interrogarsi su quale impatto avrà tale processo
di riforma sui livelli di autonomia oggi garantiti dagli Statuti
speciali e attivarsi per evitare che esso porti a uno svuotamento
sostanziale di tali fonti di rango costituzionale.
Il modello istituzionale dell'autonomia speciale non costituisce
un privilegio ingiustificato, come taluni superficialmente
sostengono - ha puntualizzato Iacop - bensì un'applicazione
avanzata e moderna dei principi della sussidiarietà e della
governance multilivello, secondo standard ormai riconosciuti in
quasi tutti gli Stati europei e codificati nel diritto primario
dell'Unione europea.
Quanto alla bozza di disegno di legge costituzionale, va
sottolineato che le competenze legislative regionali garantite
dagli statuti speciali (e i limiti a esse connesse) non
verrebbero menomate dalle modifiche che si intendono apportare al
Titolo V, essendo gli statuti speciali adottati con legge
costituzionale sulla base dell'art. 116 che non viene messo in
discussione. Il principio di specialità nel rapporto tra norme
generali (titolo V Costituzione) e norme speciali (Statuti) di
pari grado fa sì che l'antinomia vada risolta a favore di quelle
speciali, anche se anteriori. Laddove invece tale antinomia non
si evidenzia, troverebbero piena applicazione le nuove
disposizioni del Titolo V, anche se queste comportassero una
diminuzione del livello di autonomia, in forza del limite
costituzionale apposto dagli statuti speciali a tutti i tipi di
potestà legislativa regionale.
È opportuno quindi che la riforma sia corredata di una clausola
di salvaguardia della specialità, che lasci eventualmente
penetrare negli ordinamenti speciali solo le norme di maggior
favore, come fu fatto con la legge cost. 3/2001.
Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia - ha concluso il
presidente Iacop - con un proprio atto di indirizzo approvato il
27 febbraio 2014, ha impegnato il presidente della Regione e la
componente regionale della Commissione paritetica Stato-Regione a
rinegoziare con il Governo centrale una nuova regolazione delle
relazioni finanziarie tra Stato e Regione che si fondi sui
principi e norme di rango costituzionale e che metta al riparo la
specialità finanziaria da interventi di carattere emergenziale
garantendo certezza e adeguatezza di risorse.
Inoltre, la Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative
ha sostenuto, con un ordine del giorno, che "l'obiettivo di
avvicinamento tra Regioni ordinarie, speciali e Province autonome
nella trattazione delle questioni istituzionali per
l'elaborazione di proposte condivise non implica una messa in
discussione della maggiore autonomia di cui godono le Regioni
speciali e le Province autonome: la Conferenza condivide la
valutazione che il grado di differenziazione di cui godono le
specialità, con riferimento alla potestà legislativa e
amministrativa, potrà essere utile all'interno di un sistema
regionale rinnovato perché in grado di costituire uno stimolo
comune alle gestioni più efficienti".