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Roma: intervento presidente Iacop a convegno specialità in Senato

20.03.2014
15:53
(ACON) Roma, 20 mar - COM/AB - Il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Franco Iacop è intervenuto, a Roma, al convegno sulla specialità, promosso dalla Provincia autonoma di Bolzano e che si è tenuto nella sala convegni del Senato.

Il tema della revisione del Titolo V della Costituzione - ha esordito - è tornato al centro del dibattito politico e, con esso, la questione dell'attualità delle ragioni dell'autonomia speciale di cui godono alcuni territori della nostra Nazione. Il presidente Renzi, nel discorso programmatico con cui ha ottenuto la fiducia del Parlamento, ha posto l'accento sulla necessità di "superare" il Titolo V, rivedendo le competenze esclusive dello Stato e delle Regioni e introducendo una clausola di intervento della legge statale anche in materie assegnate alla competenza regionale, quando questo sia richiesto da esigenze di unità economica e giuridica dell'ordinamento.

Da qualche giorno sta circolando una prima bozza di revisione dell'intera parte II della Costituzione, che riguarda sia il tema del superamento del bicameralismo perfetto che quello del riparto delle competenze tra Stato e Regioni. Nella bozza, giustamente, non si mette in discussione l'esistenza delle autonomie speciali. Occorre comunque interrogarsi su quale impatto avrà tale processo di riforma sui livelli di autonomia oggi garantiti dagli Statuti speciali e attivarsi per evitare che esso porti a uno svuotamento sostanziale di tali fonti di rango costituzionale.

Il modello istituzionale dell'autonomia speciale non costituisce un privilegio ingiustificato, come taluni superficialmente sostengono - ha puntualizzato Iacop - bensì un'applicazione avanzata e moderna dei principi della sussidiarietà e della governance multilivello, secondo standard ormai riconosciuti in quasi tutti gli Stati europei e codificati nel diritto primario dell'Unione europea.

Quanto alla bozza di disegno di legge costituzionale, va sottolineato che le competenze legislative regionali garantite dagli statuti speciali (e i limiti a esse connesse) non verrebbero menomate dalle modifiche che si intendono apportare al Titolo V, essendo gli statuti speciali adottati con legge costituzionale sulla base dell'art. 116 che non viene messo in discussione. Il principio di specialità nel rapporto tra norme generali (titolo V Costituzione) e norme speciali (Statuti) di pari grado fa sì che l'antinomia vada risolta a favore di quelle speciali, anche se anteriori. Laddove invece tale antinomia non si evidenzia, troverebbero piena applicazione le nuove disposizioni del Titolo V, anche se queste comportassero una diminuzione del livello di autonomia, in forza del limite costituzionale apposto dagli statuti speciali a tutti i tipi di potestà legislativa regionale.

È opportuno quindi che la riforma sia corredata di una clausola di salvaguardia della specialità, che lasci eventualmente penetrare negli ordinamenti speciali solo le norme di maggior favore, come fu fatto con la legge cost. 3/2001.

Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia - ha concluso il presidente Iacop - con un proprio atto di indirizzo approvato il 27 febbraio 2014, ha impegnato il presidente della Regione e la componente regionale della Commissione paritetica Stato-Regione a rinegoziare con il Governo centrale una nuova regolazione delle relazioni finanziarie tra Stato e Regione che si fondi sui principi e norme di rango costituzionale e che metta al riparo la specialità finanziaria da interventi di carattere emergenziale garantendo certezza e adeguatezza di risorse.

Inoltre, la Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative ha sostenuto, con un ordine del giorno, che "l'obiettivo di avvicinamento tra Regioni ordinarie, speciali e Province autonome nella trattazione delle questioni istituzionali per l'elaborazione di proposte condivise non implica una messa in discussione della maggiore autonomia di cui godono le Regioni speciali e le Province autonome: la Conferenza condivide la valutazione che il grado di differenziazione di cui godono le specialità, con riferimento alla potestà legislativa e amministrativa, potrà essere utile all'interno di un sistema regionale rinnovato perché in grado di costituire uno stimolo comune alle gestioni più efficienti".